LA NUOVA BATTAGLIA DI RIPOLL (CATALOGNA) PER DIFENDERE E AFFERMARE LA SUA CULTURA.

LA NUOVA BATTAGLIA DI RIPOLL (CATALOGNA) PER DIFENDERE E AFFERMARE LA SUA CULTURA.
RIPOLL

Redazione, 5 luglio 2023.

Nella regione spagnola della Catalogna vive la più grande comunità musulmana della nazione.

Attualmente, la comunità musulmana rappresenta il 12,55% della popolazione della provincia con ritmi di crescita in accelerazione negli ultimi anni, favoriti, pare, dalle mire secessioniste dell'area.

Così, il governo di Madrid coltiva una doppia ansia, quella che le deriva dalla gestione dei frequenti problemi di ordine pubblico legati proprio alla folta presenza musulmana e lo spettro della secessione.

Da qualche anno, i leader islamici hanno creato una sorta di legame politico con il nazionalismo catalano fino a cementare un asse unico contro la Spagna.

L'Istituto Nazionale di Statistica (INE), nel suo report del 2022, ha affermato che la Spagna crescerà fino a 51,67 milioni di abitanti nel 2037 se il flusso migratorio si manterrà costante.

La stima della Demographic Renaissance Foundation è che  il 10% dei bambini nati oggi in Spagna ha un padre o una madre musulmani e che nelle provincie di Almería, Gerona, Lérida o Tarragona, questa percentuale raddoppia oltre il 20%.

Purtroppo, a questo dato si accompagna una situazione di maggiore criminalità e insicurezza e, secondo i dati rivelati dal Ministero dell'Interno, più del  30% delle operazioni contro il jihadismo in Spagna sono state effettuate in Catalogna.

Il presidente del gruppo parlamentare VOX,  Ignacio Garriga , ha denunciato il processo di islamizzazione della Catalogna la crescente immigrazione clandestina costruita addosso alla velleità separatista.

Ha affermato: Se non vogliamo che la Catalogna diventi Francia o Belgio, dobbiamo prendere misure adesso.

Il Comune di Ripoll, nei Pirenei catalani, dall'elezione del nuovo sindaco Silvia Orriols, vive una vivace controversia che si innesta nel fenomeno.

A fine giugno, Silvia Orriols ha riorganizzato la Grande Festa di San Juan e per le celebrazioni ha previsto una grande distribuzione di salsiccia, oltre ad altre bontà tipiche locali, allo scopo di rivalorizzare la cultura e le tradizioni di Ripoll. 

La formazione di estrema sinistra CUP l'ha aggredita e contestata proponendo, invece, la messa al bando di qualsiasi alimento contenente carne di maiale o qualsiasi derivato dell'animale sacro ad alcune culture arabe da qualsiasi festa nei comuni catalani.

CUP, come riferito da El Espanol, ha anche accusato il comune di Ripoll di islamofobia, per aver previsto nel menù della festa cibi che offendono la comunità musulmana.

Sílvia Orriols, invece,  ha deciso di offrire "coca, fuet (salsiccia) e cioccolato per tutti" per recuperare le tradizioni affinché le nuove generazioni possano godersele.

L'hanno bombardata sui social bollando la sua sagra come “antisemita” e “volente escludere la comunità musulmana” dalla celebrazione.

Lei ha replicato: La mia piccola grande vittoria è avere i politici tradizionali costretti ad affrontare questioni scomode (questioni che sono state accantonate per decenni...).

La maggioranza dei  cittadini di Ripoll (circa 10.000 anime con il 13% di origine musulmana...) ha apprezzato la sua inizativa con  "bravissima Silvia!", o, bene "il fuet che non manca".

Un utente ha commentato su twitter in un modo che pare decisamente logico e comunque inclusivo: Deduco che lo pseudo-problema del fuet derivi dal fatto che è un prodotto vietato ai musulmani e per questo si sono sentiti esclusi da una tipica tradizione catalana. Questo non è razzismo o xenofobia, questo è proteggerci da un'imposizione estranea alla nostra cultura.

Il CUP assume spesso posizioni difficili da spiegare dal nostro punto di vista e nel contesto delle regole, delle consuetudini e della cultura  occidentali, come quando aveva votato contro l'abolizione delle mutilazioni genitali femminili a Ripoll (Girona) in quanto tradizione musulmana.

Silvia Orriols è tra quelli che trovano sia orribile costringere le ragazzine all'ablazione della clitoride.

La Delegazione Governativa contro la violenza di genere ha stimato  che circa 3600 ragazzine, di età compresa tra zero e 14 anni sarebbero a rischio di subire questo tipo di mutilazione.

È noto che la pratica della MGF (mutilazione genitale femminile) ha, tra l'altro, terribili conseguenze per la salute delle ragazze e delle donne che la subiscono. 

Viene praticata quasi sempre senza anestesia, con vetro, coltelli o lame di rasoio e senza adottare misure igieniche.

Le bambine muiono spesso per shock neurogeno (prodotto dal dolore) o per  emorragia, tetano, sepsi.

Le cose cambiano poco per queste bambine in età adulta, avvertono dolore durante i rapporti sessuali e quotidianamente.

Dexeus Mujer ha curato centinaia di donne e tra queste circa 100 che hanno chiesto la ricostruzione.

Hanno un'età media pari a 28 anni, hanno origine africana e sono nate in spagna o vi sono cresciute sin dall'infanzia.

Il 65% di queste vittime risiede in Catalogna...

La pretesa di cancellare la "cultura di casa" per non-offendere gli ospiti è quantomeno surreale.



Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi.