Crowdfunding, ora é un finanziamento regolamentato

La Consob ha varato il decreto sul Crowdfunding ponendo l’Italia all’avanguardia almeno dal punto di vista legislativo, il decreto varato il 12 luglio scorso, presentato alla Camera nel corso dell’evento Tecnologie Solidali, rappresenta l’occasione per finanziare le imprese innovative.

Crowdfunding, ora é un finanziamento regolamentato

Il Crowfunding è un canale alternativo al credito, il termine deriva dall’inglese Crowd =folla e funding =finanziamento  indica un credito che arriva dal basso, un processo collettivo di sviluppo di un prodotto.

È la gente comune che credendo nel progetto, visibile sul sito, decide di sostenere e finanziare con il proprio denaro persone e organizzazioni. Il finanziamento si sviluppa via web e permette di mobilitare un gran numero di persone e di conseguenza di risorse.

La regolamentazione consente ora di dare ai piccoli risparmiatori l’opportunità di investire in startup riducendo al minimo i margini di rischio.  L’Italia con questo decreto è infatti l’unico paese in Europa ad avere una norma sull’equity crowdfunding, importante per introdurre un quadro regolamentare chiaro e dare una buona dose di innovazione nel mondo delle startup. 

Maria Mazzarella, responsabile divisione strategie regolamentari Consob, precisa che l’attenzione principale è stata rivolta proprio alla tutela degli investitori, sono state definite delle soglie di rischio, fino a 500 euro, la sottoscrizione del capitale di rischio potrà avvenire online, dopo aver compilato un lungo questionario, ideato al fine di far riflettere sull’operazione che si vuole concludere e al fine di rendere consapevole il risparmiatore sul tipo di investimento che vuole attuare. Dopodiché, conscio del progetto, potrà effettuare il bonifico. I privati non potranno investire più di 1000 euro. Per le persone giuridiche invece il limite è fissato in 5000 euro per investimento e non si possono oltrepassare i 10000 euro nei dodici mesi.

Per chi è intenzionato a investire somme più cospicue dovrà rivolgersi ad una banca, che cercherà di comprendere se l’investimento è idoneo al soggetto che lo richiede. La banca cercherà quindi di fornire un profilo del potenziale cliente in base a specifici criteri, quali ad esempio la propensione al rischio. L`investitore in startup attraverso il crowdfunding avrà inoltre la possibilità di un ripensamento, potrà recedere entro sette giorni dall`ordine.

Tra gli enti autorizzati alla raccolta dei Fondi, oltre alle banche tradizionali, che già sono autorizzate a tipo di azioni, il regolamento indica una serie di nuovi portali, che dovranno iscriversi ad un apposito registro creato dalla Consob, dopo aver garantito la propria onorabilità dei soci e degli organizzatori.

Il decreto dunque fissa una serie di obblighi generali di comportamento, e se tutto procederà per il meglio, questo dovrebbe davvero garantire un cambiamento ed una boccata di ossigeno per le startup