OGNI ANNO DAGLI USA ALL'EGITTO 1,4 MILIARDI DI DOLLARI CHE PESANO.... SUL DESTINO DI RAFAH

OGNI ANNO DAGLI USA ALL'EGITTO  1,4 MILIARDI DI DOLLARI CHE  PESANO.... SUL DESTINO DI  RAFAH
Da: US Foreign Assistance

Giannina Puddu, 16 febbraio 2024.

Il popolo palestinese, spinto con la forza brutale dal nord al sud della striscia di Gaza, oggi in gran parte chiuso sotto la minaccia dell'imminente sterminio nella città di Rafah al confine con l'Egitto, come unico sbocco di salvezza ha la penisola del Sinai, in territorio egiziano.

Non c'è altro posto dove andare, mancano le condizioni minime di sopravvivenza tornando indietro verso nord dove tutto è stato distrutto dall'esercito israeliano.

L'Egitto resiste all'ingresso in massa dei palestinesi e sta rafforzando la sicurezza con carri armati al confine.

Se l'Egitto accettasse lo sfollamento palestinese verso il Sinai, sarebbe per sempre, Israele impedirebbe il rientro come peraltro ha già fatto in altra situazione.

Israele vuole prendersi tutta la Striscia di Gaza e fare affari con l'UE, in particolare, sfruttando il gas palestinese, dopo aver preso la terra della Striscia ed il mare antistante ricco di combustibile, come emerso con le recenti perforazioni fatte anche dalla "nostra" ENI su "concessione" israeliana.

Quindi, i palestinesi "devono" andarsene e se non se ne vanno muoiono sotto le bombe israeliane, già pronte ad esplodere.

Per il militare-Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, sono almeno tre gattone da pelare:

  1. la minaccia dell'immigrazione palestinese che sarebbe un'autentica invasione di massa (oltre 1 milione di persone...) costringerebbe ad uno sforzo di accoglienza ed assistenza straordinario che, tra l'altro, Israele non intende finanziare;
  2. la cartezza della sollevazione del popolo egiziano che rifiuta l'ipotesi del trasferimento palestinese in casa propria e, dunque, grossi problemi interni per Al-Sisi;
  3. il rischio di compromettere, con azioni contrarie forti, il finanziamento annuale che gli Stati Uniti erogano all'Egitto da decenni.

Questo spiega perchè, pur volendo fare la voce grossa contro Israele, Al-Sisi sia obbligato alla prudenza e non si spinga oltre le velate minacce che Israele sa di poter ignorare.

Gli Stati Uniti che pagano sono anche i migliori alleati di Israele e l'Egitto vive una condizione economica disagiata, nonostante i regali americani che non sono mai a perdere...

Il sostegno finanziario USA nasceva come parte degli accordi elaborati a Camp David e promossi dal Presidente Carter.

Nel periodo compreso tra il 1978 ed il 1979, la preparazione e la firma dell'accordo definitivo.

L'allora,  presidente egiziano Anwar el-Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin, chiusero tre decenni di guerra tra Egitto e Israele, firmando un accordo di pace e tracciando le basi per un forte sodalizio diplomatico, commerciale e militare che si sono conservati fino ad oggi.

La scelta di schieramento egiziana provocò una forte indignazione nel resto del mondo arabo, tanto che Sadat, solo due anni dopo nell'ottobre 1981,  fu assassinato da estremisti musulmani.

L'accordo di Pace, costruito sulla risoluzione ONU 242, prevedeva:

  • il ritiro di Israele dai territori occupati durante la Guerra dei Sei Giorni nel 1967 , compresa la penisola del Sinai tornata all'Egitto;
  • il permesso di transito del Canale di Suez, consentito ad Israele per i suoi scambi commerciali;
  • stretti legami commerciali;
  • collaborazione diplomatica;
  • significativi legami militari con Washington per le due parti;
  • contributi finanziari da Washington sia per Israele che per l'Egitto che, ancora oggi, riceve circa 1,4 miliardi di dollari all'anno.

Al Cairo e ancora in questi giorni, si ripetono  cicli di negoziati inconcludenti tra funzionari israeliani e di Hamas.

E' solo un esercizio di facciata, tutte le parti in causa sanno già che la causa è persa in partenza per via della determinazione israeliana ad appropriarsi di Gaza.

Al-Sisi ha minacciato di stracciare l'Accordo di Camp David chiudendo la lunga stagione di pace con Israele.

Ma, attaccati ad Israele ci sono gli Stati Uniti che governano il portafoglio e le armi, Al-Sisi non potrà spingersi oltre la minaccia.

L'offensiva su Rafah è pronta e Netanyahu ha ordinato ai militari di preparare un piano per evacuare tutti i civili palestinesi prima che inizi.

Alla luce di ciò che è successo dopo e di ciò che accade ora, sorprende la decisione del settembre 2023, quando gli Stati Uniti approvarono aiuti militari all'Egitto per 235 milioni di dollari, rinunciando alle precedenti restrizioni imposte come sanzione per i diritti umani ignorati dal governo militare e repressivo egiziano.

Il 10 agosto 2023, Gregory W. Meeks di New York, il massimo democratico della commissione per gli affari esteri, e altri 10 membri della commissione, avevano trasmesso una lettera al segretario di Stato Antony J. Blinken, sollecitandolo a cessare gli aiuti militari a Al-Sisi e motivando con “persistenti e continue violazioni sistematiche dei diritti umani in Egitto...". Con incarcerazione e abusi verso migliaia di “giornalisti, attivisti pacifici della società civile, difensori dei diritti umani e personaggi politici”.

In linea con quanto sopra, in queste ore, le immagini satellitari mostrano che l'Egitto si è già piegato alla volontà isareliana, costruendo una zona cuscinetto fortificata, in prossimità di Rafah in cui l'invasione di terra pare, drammaticamente, imminente.

Si vede, secondo l'aggiornamento di Aljazeera, un'area nel deserto del Sinai, che potrebbe ospitare circa 100.000 palestinesi, chiusa  con muri di cemento eretti sul lato egiziano del valico di Rafah e lontano dagli insediamenti egiziani.

Mentre le fonti ufficiali egiziane negano il fatto, la Sinai Foundation (organizzazione di attivisti che ha una squadra di monitoraggio nel nord del Sinai) ha dichiarato questa settimana che l'area  sarà circondata da muri di cemento alti 7 metri.

Una nuova gabbia per i palestinesi in fuga che riusciranno a salvarsi.

L'ultima versione ufficiale del  Cairo è che non vuole che i palestinesi vengano cacciati dalle loro terre da Israele, ricordando che se fosse, si ripeterebbe quanto accadde con la Nakba nel 1948, quando nacque Israele grazie alla cacciata violenta di 750.000 plestinesi.

Ma, la situazione attuale è doppiamente drammatica, già nei numeri. Nella città di Rafah ci sono oltre 1 milione e duecentomila persone!

Il capo degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha detto ieri che è impossibile evacuare tutte queste persone in un luogo sicuro e che se i palestinesi fossero costretti ad attraversare il confine egiziano, ci sarebbe  “una sorta di incubo egiziano”.

Se, l'area nel deserto del Sinai potrà contenere solo 100.000 palestinesi, quale fine attende tutti gli altri?

Non sarà solo "un incubo egiziano", sarà una carneficina di proporzioni epiche della quale ogni governo è già responsabile.

Si vedrà, nelle prossime ore, la definitiva posizione di Al-Sisi, del governo degli Stati Uniti, del mondo arabo e dell'UE.

Due giorni fa, la Russia e la Cina hanno lanciato pesanti accuse ad Israele esigendo il cessate il fuoco, ma non si vedono effetti...

Oggi, i leader occidentali si sono incontrati a Monaco per esercitare una pressione "schiacciante" su Israele perchè non proceda con un’offensiva di terra a Rafah.

Assente il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian.

Presenti anche i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Egitto, Qatar e Giordania, il presidente israeliano Isaac Herzog e il ministro degli Esteri Israel Katz e Antony Blinken,  segretario di stato americano.

Aspettiamo di vedere i risultati... Mentre il terrore impera tra gli adulti e i bambini a  Rafah solo per una vergognosa e schifosa questione di affari e danaro!

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Prima, era tutto a posto?

Nessun problema in Italia per cui battersi?

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La maggioranza di questi “strilloni” e “imbonitori” non ha mai vissuto nelle realtà che denuncia e ne parla, con saccenza, senza conoscerle.

Coglie solo spunti, ad ogni occasione, e ve li rigira come “competenze” al solo scopo di attirarvi a sé, nella sua trappola.

Si propongono, alla vostra attenzione, con aggressività, come se sapessero tutto, mentre, in verità, non sanno e soprattutto, NON FANNO!

Il trionfo della TUTTOLOGIA!!!

Chi si rivolge a voi, proponendosi quale esperto di ogni questione, invitandovi a seguire la sua lettura dei temi più disparati come se ne avesse la totale padronanza e con LA PRETESA INSOLENTE di indirizzare il vostro pensiero, vi sta ingannando.

Queste persone, si rivolgono a voi anche con gli imperativi: “dovete!”, “Capite!”, “svegliatevi!”, abusando della vostra disponibilità ad ascoltare, offendendo la vostra intelligenza, tradendo la vostra fiducia, parlando alla vostra pancia per sedare le vostre menti.

La VERITA’ ha già in sé la sua FORZA e non ha bisogno di essere gridata.

Anzi, partendo dalla VERITA’, per costruire RISULTATI CONCRETI e UTILI alla Comunità, servono grande concentrazione e molto lavoro, nel silenzio.

Ancora, grazie!

Due, tra i numerosi passaggi della mia storia e di ciò che ho fatto, premesso che moltissimo è stato scientemente cancellato da Google:

https://www.ifanews.it/consulenza-e-banche-labete-della-discordia

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