PHARUS PREVEDE, SU BASI STATISTICHE, UN NUOVO BULL MARKET!

PHARUS PREVEDE, SU BASI STATISTICHE, UN NUOVO BULL MARKET!

Giannina Puddu, 25 gennaio 2023.

Le aspettative degli analisti finanziari convergono verso scenari cupi, almeno per il breve e medio termine.

Gli argomenti, in verità, non mancano: epidemie passate e future, inflazione galoppante, scarsità di materie prime, prezzi in ascesa per le materie prime, contesto geopolitico allarmante, attacco alla supremazia del dollaro, recessione americana data per molto probabile, recessione europea in atto, rischio di guerra globale, etc.....

Il parere espresso, invece, da Pharus, è di tutt'altro tenore e basa su rilievi statistici.

E, PHARUS si presenta bene, come  società globale di merchant banking e boutique. Dal 2001 aiutiamo imprenditori, dirigenti e azionisti di tutto il mondo a raccogliere capitali, pianificare la crescita e realizzare le loro ambizioni strategiche.

Siamo anche imprenditori. Comprendiamo le sfide che devono affrontare le aziende in crescita. I nostri diversi background includono accordi, investimenti, vendite, marketing, operazioni e integrazione. Forniamo una prospettiva differenziata e un approccio unico alla risoluzione dei problemi.

Il fatto che l'indicatore tecnico citato si sia palesato negli ultimi giorni merita attenzione e potrebbe, in effetti, favorire la previsione di Pharus. 

I mercati finanziari sono bizzarri e rispondono, spesso, a logiche che poco hanno a che fare con l'Economia Reale in primis e con l'unione dei "puntini" tracciata dai comuni mortali.

Perchè i "mercati" virino, all'improvviso, verso una direzione inaspettata è sufficiente una volontà. 

Di seguito, il parere di Pharus:

Durante la settimana è scattato un indicatore tecnico e statistico rilevante, il così detto indicatore BAM (Il Breakaway Momentum breadth thrust signal).

Questo indicatore si attiva quando il numero delle società del mercato americano che salgono a 10 giorni è il doppio delle società che scendono a 10 giorni.

Si tratta di un fenomeno di non semplice ricorrenza che è capitato 25 volte dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri e tutte le 25 volte ha indicato la fine del bear market e l’inizio di un nuovo bull market con una probabilità di successo del 100% che si sono accompagnate, come vediamo dalla tabella, a performance positive nei mesi successivi.

Segnali positivi anche dall’analisi di altre statistiche evidenziate in questo grafico. Dove vediamo la distribuzione storica delle performance per i successivi 12 mesi dello S&P 500 ogni volta che il mercato ha corretto di almeno il 25% e le sue valutazioni in termini di P/E sono arrivate ad un livello inferiore alle 20 volte.

Secondo l’analisi statistica, ogni volta che il mercato si è trovato in queste condizioni (come accaduto lo scorso anno) ha poi registrato una risalita nel 98% delle volte, con performance medie del 20%.

Permangono forti dubbi di molti investitori sulla tenuta degli utili, ma sono mesi che evidenziamo un contesto di revisione a ribasso delle stime di questo tipo e ricordiamo che gli utili sono già stati tagliati del 10% dai loro massimi. 

La revisione delle stime è dunque finita? La risposta a questa domanda sarà determinante per le performance di quest’anno dei risky assets e dipenderà molto dalla magnitudo del rallentamento economico.

Quello che i nostri modelli ci suggeriscono è che i prezzi attuali degli indici già incorporano un
ulteriore taglio del 10% degli utili, che si sommerebbe al 10% già realizzato, con un down-side davvero limitato rispetto ai livelli attuali, e con spazi di risalita di medio periodo molto attrattivi.