Spagna, la riforma del lavoro è una realtà

Il governo spagnolo ha approvato oggi con decreto la riforma del lavoro che punta a creare occupazione in un paese che conta quasi 5,3 milioni disoccupati, il 22,85% della forza lavoro.

Tra le modifiche, che entreranno in vigore domani, l`abbassamento del trattamento di fine rapporto, che scende a 33 giorni per anno lavorato, il varo di un nuovo contratto a tempo indeterminato per le Pmi, e il ripristino del divieto (sospeso dal precedente governo) di prolungare i contratti temporanei oltre i 24 mesi. Per ridurre la disoccupazione giovanile, che ha raggiunto il 48%, il governo ha creato un nuovo contratto a tempo indeterminato con benefici fiscali per 3 mila euro per le piccole imprese con meno di 50 dipendenti, che assumono disoccupati con meno di 30 anni. che potranno continuare a ricevere il 25% dell`assegno di disoccupazione. Il governo Rajoy ha anche varato un contributo di 4.000 euro per chi assume i cosiddetti disoccupati di lunga durata. Nella formazione, l`età massima per ottenere per un contratto di apprendistato sale a 25. Inoltre le agenzie di lavoro temporaneo potranno operare come agenzie di collocamento. «Questa riforma del lavoro segnerà un prima e dopo», ha detto la vice premier Soraya Saenz de Santamaria, presentando la riforma alla stampa dopo la riunione di gabinetto. Da parte sua il ministro del Lavoro Fatima Banez ha osservato che l`obiettivo principale della riforma è quello di porre fine alla dualità del mercato del lavoro spagnolo tra temporaneo e permanente.
 
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