CONSERVATORIO DI SANTA CECILIA. Una serata tra scienza, cultura e umanità.

Roma, 9 giugno 2025. Di Alessandro Ambrosin
Si è svolto il 6 giugno nella prestigiosa cornice del Conservatorio di Santa Cecilia , il sedicesimo evento ufficiale organizzato da Labozeta, storica azienda italiana specializzata nella progettazione e realizzazioni di laboratori scientifici. Un appuntamento che, come da tradizione, ha unito ricerca, memoria e innovazione, tracciando un filo profondo tra scienza e umanisimo.
L'evento ha visto il coinvolgimento di numerose realtà istituzionali, scientifiche e culturali: la Fondazione Italia Giappone , la Fondazione Renato Dulbecco , la Fondazione EBRI Rita Levi Montalcini , Sapienza Innovazione , il Tecnopolo di Roma , l' Università degli studi Link , all' Università Kore di Enna , all' Università Unicamillus , alla Takis di Castel Romano , all' Istituto Mario Negri di Milano , al GEA , Gruppo Esplorazioni Analoghe del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale della Sapienza, all' Associazione SiamoSapiens , alla startup Eroundme , all' Associazione Idee Innovazione e Inclusione , a Dazebaonews , portale della scienza e della cultura.
A dare il saluto istituzionale è stato il Direttore del Conservatorio, Franco Antonio Mirenzi , che ha sottolineato il valore dell'incontro tra le arti e le scienze, affermando che «il linguaggio musicale, come quello scientifico, nasce dal dubbio e cresce nella condivisione».
Il momento più toccante è arrivato con l'intervento del Presidente di Labozeta, Giancarlo De Matthaeis, che – nonostante un recente infortunio – ha voluto essere presente per condividere un ricordo significativo legato alla realizzazione, a Napoli, del grande complesso laboratoristico presso Sant'Andrea delle Dame, sede dell' Università Vanvitelli.
«Quel luogo, nato come spazio di culto, è divenuto centro avanzato di ricerca scientifica. È un'evoluzione che racconta molto anche di noi. Ci siamo chiesti: si può essere uomini di scienza e uomini di fede al contemporaneo? Forse, oggi più che mai, la risposta è sì.»
Nel corso della serata, è stato anche svelato “Geppino”, la mascotte simbolica di Labozeta: un piccolo disegno stilizzato, distribuito ai presenti all'interno di un sacchetto blu, che rappresenta l'essere umano nella sua verità più autentica.
«Geppino non è un uomo qualunque - ha precidato De Matthaeis -. È tutti gli uomini. Non è colorato: aspetta che ognuno di noi lo colori con la propria essenza. Non parla, ma racconta. Non indossare maschere. È cultura. È identità.»
Il concerto: un viaggio tra emozione e spiritualità musicale
A chiudere l'evento, un grande momento musicale con il concerto “Il Pensiero in Movimento”, a cura della Cappella Musicale Costantina diretta dal Maestro Paolo De Matthaeis . Un programma raffinato e denso di spiritualità, con opere di Pergolesi, Haendel e Mozart , che ha emozionato il pubblico per intensità e qualità esecutiva.
La serata si è conclusa con i “Vesperae solennes de confessore” K. 339 di Wolfgang Amadeus Mozart. Questa composizione, articolata in sei movimenti, ha offerto un perfetto equilibrio tra solennità liturgica e brillantezza musicale, culminando in un Magnificat che ha esaltato le capacità espressive del coro e dell'orchestra.
Un evento, quello di Labozeta, che ha saputo unire visioni scientifiche, riflessione filosofica ed emozione estetica, ricordando quanto sia fondamentale – oggi più che mai – rimettere al centro l'essere umano. Come ha sottolineato il Presidente di Labozeta: «Questa sera, nel cuore di Labozeta, non suona solo la musica. Suona l'umanità.»