GLI UCRAINI LANCIANO UN MISSILE STORM SHADOW CONTRO IL PORTO DEL MAR D'AZOV IN ZAPORIZHZHIA

GLI UCRAINI LANCIANO UN MISSILE STORM SHADOW CONTRO IL PORTO DEL MAR D'AZOV IN ZAPORIZHZHIA
Ben Wallace - Segretario della Difesa britannica

Redazione, 2 giugno 2023.

Quelli che non vogliono fornire armi di guerra aerea all'Ucraina o che resistono alle insistenti richieste di Zelensky anche in questo senso, prevedono un'escalation che sarebbe difficile controllare e hanno ragione.

Gli inglesi sono, invece, tra quelli che armano duro come se volessero portare lo scontro al suo massimo livello possibile.

C'è appena stato un attacco contro il porto del Mar d'Azov, sferrato con un missile Storm Shadow, "gentilmente" donato  dall'UK all'Ucraina.

L'attacco aereo ha coinvolto anche il territorio di confine russo a Belgorod e sono morte due donne, mentre un uomo e un bambino sono stati feriti.

Il missile Storm Shadow, non nucleare, è il più potente a disposizione del Regno Unito e può raggiungere obiettivi distanti 150 miglia.

Da fonti russe la notizia di missili ucraini abbattuti dalla difesa aerea nei cieli di Mariupol anch'essa nella regione del Mar D'Azov.

Non c'è conferma, al momento, di un ulteriore attacco al deposito russo di missili di difesa aerea S-300.

Ben Wallace, Segretario di Stato alla Difesa in UK aveva anticipato che l'esercito ucraino sta utilizzando i missili Storm Shadow già dal 18 maggio con l'intento di raggiungere e distruggere i centri di comando e di controllo russi che erano stati trasferiti più all'interno per proteggerli dall'artiglieria in mano a Kiev.

Chi ha fornito e fornirà mezzi di attacco aereo a Kiev sta gettando benzina sul fuoco.

E' ovvio che il Cremlino avrà la sua reazione e che questa, nella sua potenza distruttrice,  supererà l'azione ucraina e chissà di quanto.

Pare che il malumore serpeggi tra i soldati ucraini che si sentono esposti a morte certa.

E questo accade mentre ad Oslo si decide che siano più armi per tutti gli alleati e si apre un nuovo Consiglio per coordinarsi con l'Ucraina come fosse già parte della NATO, ma con il solo scopo di sviluppare l'azione di guerra.