Il real estate si è impantanato

Di fronte all`attuale quadro economico e finanziario «le risultanze dei modelli individuano nella stagnazione la prospettiva più probabile per il prossimo biennio per il mercato immobiliare al dettaglio».

È quanto emerge dal primo rapporto sul mercato immobiliare 2012 di Nomisma secondo cui «l`allenamento della pressione internazionale legato al debito sovrano potrebbe favorire, a partire dal secondo semestre del 2012, una timida ripresa sul versante corporate». In base ai numeri presentati dal centro studi bolognese le previsioni per il 2012 parlano di un numero di compravendite residenziali a livello nazionale pari a 594.037, sostanzialmente in linea con le 598.224 compravendite del 2011. «In un quadro di perdurante debolezza - viene osservato - i dati a consuntivo del 2011 evidenziano un`insospettabile capacità di tenuta del mercato immobiliare. Non pare fuori luogo ritenere che i livelli raggiunti rappresentino una soglia di resistenza sotto la quale, anche in condizioni critiche, il settore fatichi a scendere». Tuttavia, viene osservato ancora, «se non vi sono dubbi che i risultati dell`anno appena concluso vadano interpretati come un segnale tutto sommato positivo, in ragione del fondato rischio di un tracollo ben peggiore, è altrettanto evidente rappresentino un ammontare troppo esiguo per un settore che si era strutturato pianificando un `turn-over` di gran lunga superiore».

Pertanto, sottolinea Nomisma, «le esigenze di assorbimento degli eccessi di produzione, da una parte e di efficienti movimentazioni dall`altra, mal si conciliano con un mercato attestato ormai da oltre un triennio sui livelli minimi». In tale contesto, quindi, «l`imponente `magazzinò delle imprese non solo mette a repentaglio la sopravvivenza di parte di esse ma necessariamente deprime le prospettive di ulteriore attività a medio termine». Guardando alle previsioni dei prezzi per gli immobili, in media, nelle principali 13 città italiane, in uno scenario di questo genere, per il 2012 i prezzi dovrebbero registrare un calo dell`1,6% per le abitazioni, del 2,1% per gli uffici. Nel 2013, invece, il calo per le abitazioni dovrebbe essere dello 0,8%, dell`1,1% per gli uffici e dell`1,3% per i negozi. «Accantonate le speranze di immediato rilancio del settore e, con esse, la prospettiva di pronto riassorbimento delle notevoli eccedenze createsi - puntualizza Luca Dondi, responsabile del settore immobiliare di Nomisma - si tratta ancora di verificare gli effetti sulle quotazioni di un`eventuale revisione delle strategie da parte dei venditori. Le imprese, e con esse le banche, si trovano di fronte ad un bivio - aggiunge -: da una parte il mantenimento di posizioni apparentemente inconciliabili con l`attuale disponibilità di gran parte della domanda e - conclude - il graduale adattamento delle aspettative alla fase di mercato».

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