INDICE E FUTURE GIA' STANCHI....

INDICE E FUTURE GIA' STANCHI....

Milano, 11 luglio 2022. Di Fabrizio Brasili. Esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

Dopo l'  exploit di giovedì, rimarchiamolo, dovuto esclusivamente alle ricoperture frettolose dei ribassisti (nudi...senza titoli ndr) dell' ultima ora, con relativo maxi rialzo, dopato, di Unicredit e Stellantis (+7%), a cui si accodavano le altre due Big finanziarie Intesa e Generali, il mercato ha dato segno, in primis,  di saggezza e compostezza, ma anche di stanchezza.
Nell' ultima seduta della settimana il future Settembre, il vero barometro da monitorare  del nostro listino e' stato per buona parte della seduta, nettamente sotto le forti resistenze, vecchi supporti, di 21500/600 toccando anche i 21300 e poi tecnicamente, rimbalzando e chiudendo su detti valori resistenziali.
Sempre minimi e massimi più bassi e perdita di potenza e volumi ...questa e' la strada indicataci....
E noi la seguiamo non contraddicendo di certo il trend principale chiaramente indicativo e che ci accompagna ormai da mesi fin da area di fortissimo ipercomprato  posta sui massimi di 28200/300.
Saranno quindi, a breve medio termine, sempre lentamente, perforati al ribasso il livello gia' toccati appunto venerdì di 20800/900 di Future Dicembre fino a area più che altro psicologica di 20000 passando per i molto più resistenti 20200/300 e successivamente un approdo sui 19800/900.
A medio lungo termine propendiamo sempre per un ulteriore logoramento dell' impalcatura impostata con molta  sufficienza ed indecisioni dalla BCE, tendente a sostenere poche e mirate Big Cap, sostenendo così indice principale e futures, per evitare il panic selling mediatico (in vista anche delle prossime, ormai imminenti ed importanti elezioni politiche e pensiamo proprio, anche presidenziali.
Del resto siamo gia' in piena campagna elettorale!
Tanto più se incuranti dei futuri danni, all' economia ed al tessuto sociale, che provocherà il conflitto Russia Ucraina, più passano i mesi, dovesse verificarsi un ennesima pesante ondata pandemica, gia' da questa estate (e non in autunno inverno), come pare e traspare dalle poche e confuse notizie che ci giungono, ma che stanno avendo effetto, noncurante e contrarian alla logica.
In sintesi potremmo tranquillamente pervenire rotti i 19800/900, vera  pericolosa
"linea Piave", anche ai gia' a lungo segnalati 16500/16000 di Future Settembre e Dicembre rispettivamente.
Stellantis&Leonardo.
Grandi possibilità ' di ampi recuperi per il primo, dopo aver raggiunto al netto dei generosi dividendi fra il 2021 e 2022, oltre i 19 euro.
Ed andando anche poco sotto, nell' ultima parte della passata settimana,  agli 11 euro.
I nostri lettori abbonati  abituali alla lettera Daily ne hanno di gia' "approfittato" iniziando ad accumulare piano piano a " piramide rovesciata".
Grandi possibilità di up side nel breve medio termine.
Per Leonardo, con prezzi ancora molto tirati, meglio attendere, tenendo presente, certo, il raddoppio del titolo in 12 mesi, ma anche i vari accordi della controllata Polacca, i buoni risultati, gia' scontati dal mercato ed il progetto di fusione  fra due controllate USA e finalmente la quotazione di DRS al Nasdaq.
Solo una discesa sotto i 9 euro potrebbe fare tornare però interessante il titolo per il medio lungo termine, con accelerazioni di acquisto in area 8,50/60, in uno stretto range fra detto supporto e le nuove  resistenze, vecchi supporti, posti a 9,20/30,livello su cui si possono  iniziare  a raccogliere solo in modeste quantita'.
 
TENARIS ed ENI.
Sempre netta la differenza per Tenaris, tenendo presente, che considerando la pecularieta' nettamente speculativa del titolo, (da poco sopra gli  8 euro a poco sotto i 15 euro negli ultimi 12 mesi) e l' attuale prezzo dello stesso (11 euro circa largo) e soprattutto del petrolio (105 WTI /107 Brent) inducano ad estrema prudenza, sia preferibile attendere lo sboom di quest' ultimo, ma anche del titolo stesso verso area 10,50/60 per iniziare ad accumulare.
Per ENI, più conservativo l' approccio, anche se sempre dominato dal petrolio, ma qui ancora di più dall' ottimo dividendo ripetitivo e distribuito con acconto in autunno e saldo in primavera.
Si può già iniziare dai prezzi attuali posti in area 11/11,20, addirittura leggermente al di sotto dei prezzi indicati  in precedenza, come inizio accumulo.
Oro&Petrolio....e Re Dollaro Superstar.
Sempre dominato dal "Re Dollaro", ancora in rafforzamento intraday, fin anche alla parita', momentanea, con euro (esattamente ( 1,0072), ma poi ritornato poco sopra 1,015, TP possibile, già da noi indicato precedentemente.
Intervenuta quindi la "cavalleria FED" ad indebolire i corsi.
Oro in fotocopia e di converso prima debole, fino a poco sopra 1700, minimi annuali del grande range 1700/2100, gia' segnalato a suo tempo.
Visto contrarian al dollaro e possibile ritorno verso i 1800 dollari l' oncia.
Meglio se si desidera operare con le commodities preziose, stare sul silver, ma esclusivamente con acquisto di opzioni call.
Per il petrolio minor dipendenza contrarian al dollaro, ma tendenzialmente visto di nuovo verso i 98/100 per il WTI e 100/102 per il Brent.
Astenersi dall' operare per le troppe insite scommesse economiche, geopolitiche e recessive, al di sopra delle stesse teste dei paesi produttori.