Industria, arriva il decalogo della crescita

Un decalogo per una prospettiva di crescita. E` quanto propone la Cisl nel nono rapporto sull`industria che presenta numeri horribilis nel periodo 2007-2012. La Cisl ribadisce che il pacchetto per la crescita del governo appare complessivamente debole e ``non offre sufficienti stimoli alla domanda interna, la componente piu` evidente nelle cause di recessione``. L`Italia ha bisogno di nuovi stimoli alla domanda interna e nel breve e meno breve periodo potra` crescere solo sull`estero, come ha fatto la Germania, in base all`export e a eventuali nuovi investimenti dall`estero. La Cisl presenta quindi dieci azioni per consentire all`industria di uscire dall`emergenza e tornare su un percorso di crescita. Tra i problemi piu` urgenti la crisi di liquidita` delle Pmi. La Cisl indica la necessita` di rafforzare i canali mutualistici di garanzia e ampliare il sistema Confidi rafforzando l`operativita` del fondo centrale di garanzia peresso il ministero dello sviluppo economico. Seconda azione lo sblocco delle risorse per le inftrastrutture incagliate. Poi sostegno al Mezzogiorno. In dettaglio riprogrammare i fondi strutturali per il Mezzogiorno e le regioni dell`Obiettivo Convergenza, nei prossimi mesi, orientandoli alle attivita` produttive ed all`occupazione. Per le attivita` produttive occorre: una ricognizione trasversale ai programmi per approfondire gli strumenti impiegati e le risorse spese, in particolare rispetto ai contratti di sviluppo. La Cisl poi propone di restituire stimoli al comparto abitativo, incentivando fiscalmente l`uso di nuovi materiali per le riqualificazioni abitative e le nuove costruzioni. Il decalogo poi indica l`esigenza di crescere nei mercati esteri attuando un coordinamento rapido delle istituzioni deputate all`internazionalizzazione (ex ICE, SACE, SIMEST, sistema camerale, ecc.), definendone confini operativi, strategie e strumenti, in modo da mettere a disposizione delle imprese che esportano (o che si apprestano a farlo), un sistema pubblico efficiente, rapido e snello, capace di rispondere in tempo reale alle domande delle imprese.

Per stimolare la produttivita` la Cisl rileva la necessita` di modificare il provvedimento sull`incentivazione del salario di produttivita`, almeno ripristinando i massimali del 2011. Per i prossimi anni, occorre rendere strutturali le agevolazioni per valorizzare la contrattazione di secondo livello, recuperando quote di produttivita` delle imprese per favorire la competitivita` e migliorare le retribuzioni dei lavoratori.

La crescita passa poi attraverso l`attrazione di investimenti dall`estero. Al riguardo ``occorre un`azione di sistema, territorio per territorio, a partire dalla riconsiderazione del ruolo di Invitalia. Non e` sufficiente un`azione di miglioramento d`immagine, dati i ranking internazionali sull`attrattivita`, che ci vedono al novantesimo posto nel mondo. Come recita lo SBA (Small Business Act), si tratta di migliorare le condizioni complessive d```ambiente`` in cui operano le imprese, con un progetto molto preciso ed operativo.

Infine la Cisl per rendere piu` competitivi i distritti industriale propone di promuovere e strutturare un sistema nazionale di supporto all`internazionalizzazione, risolvendo la dispersione delle competenze, delle iniziative e delle risorse che caratterizza l`attuale quadro di riferimento.

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