Industria: produzione in calo del -4,2% su base annua. In assenza di provvedimenti urgenti, si fanno sempre più nere le prospettive in vista per l’economia italiana

L’Istat attesta nel 2013 un crollo del -4,2% (su base annua) della produzione industriale. Un dato che parla da solo e che apre scenari sempre più allarmanti sulle prospettive economiche del nostro Paese. Una caduta della produzione di questa portata, infatti, inciderà in maniera estremamente grave sul già pessimo andamento dell’occupazione e della cassa integrazione. Del resto si tratta di una tendenza che non dovrebbe sorprendere nessuno, proprio alla luce della forte caduta del potere di acquisto delle famiglie e la conseguente contrazione dei consumi che, nel biennio 2012-2013, secondo le rilevazione dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha raggiunto il -6,9%, pari a circa 49 miliardi di Euro (ma non escludiamo, alla luce dei nuovi dati, che possa ulteriormente peggiorare). Per questo riteniamo urgente che il Governo prenda in mano la situazione, avviando, con responsabilità e fermezza, alcune misure indispensabili per far ripartire l’economia e per sostenere i bilanci disastrati delle famiglie a reddito fisso. In tal senso è necessario: - Agire sul versante dell’occupazione e della crescita: avviando un serio piano per la ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, nonché operando un allentamento dei patti di stabilità con gli Enti Locali, per dare la possibilità di intervento con pratiche di manutenzione, modernizzazione, sicurezza ed edilizia.  - Sostenendo il potere di acquisto delle famiglie, la cui ripresa è determinante per il rilancio della domanda di mercato, attraverso: l’eliminazione dell’aumento dell’IVA da luglio, la rimodulazione dell’IMU con l’esenzione sulla prima casa per chi ne possiede solo una, l’individuazione delle risorse necessarie a garantire gli ammortizzatori sociali, a patire dalla cassa integrazione in deroga. A cura di Federconsumatori

Industria: produzione in calo del -4,2% su base annua. In assenza di provvedimenti urgenti, si fanno sempre più nere le prospettive in vista per l’economia italiana