INTERVISTA ALL' ARCHITETTO GIAN LUIGI BOCCHETTA: LA BUONA ALTERNATIVA GREEN ALLE "PALLE" EOLICHE

INTERVISTA ALL' ARCHITETTO GIAN LUIGI BOCCHETTA: LA BUONA ALTERNATIVA GREEN ALLE "PALLE" EOLICHE

Giannina Puddu, 27 marzo 2024.

Assistiamo all'arrogante e violenta aggressione degli speculatori che si stanno ammassando in ogni area della Sardegna allo scopo di fare cassa con nuovi impianti eolici o fotovoltaici promettendo "energia pulita".

Fatti i necessari approfondimenti, sotto ogni profilo, ciò che invece emerge, è che, se non fermati, questi "signori" con i loro progetti industriali devasterebbero il paesaggio, l'ecosistema dell'isola, l'economia locale e il patrimonio culturale in modo drammatico e duraturo, se non definitivo.

Di "pulito", in questi progetti,  ci sarebbero solo il sole e il vento che la Sardegna ha già di suo...

Mentre, per ciò che riguarda gli impianti, dal reperimento delle materie prime necessarie alla loro fabbricazione, dalla  loro fabbricazione, alla posa in opera, alla fase di produzione ed oltre il loro smantellamento alla chiusura del ciclo produttivo, si accumulano una serie di note dolenti che ne confermano la natura assolutamente NO-GREEN!

Questa considerazione è confermata anche dai sempre più numerosi sindaci sardi che si stanno opponendo all'arrivo di questi mostri nei loro territori, con il sostegno della cittadinanza.

Se l'obiettivo fosse, realmente, quello della produzione di energia pulita, rispettosa dell'ambiente e delle persone che lo abitano e non inquinante, ci sarebbero e già testate, altre soluzioni come quella, per esempio,  della dissociazione molecolare.

Ne ho parlato con l'architetto Gian Luigi Bocchetta, esperto della materia.

G.Puddu: architetto Bocchetta,  a proposito di produzione di energia elettrica, qual è la prima differenza tra un impianto a pale eoliche e un impianto di dissociazione molecolare?

Gianluigi Bocchetta: Gli impianti di pale eoliche sfruttano la forza del vento, mentre gli impianti di dissociazione molecolare si basano sullo smaltimento dei rifiuti, che in questo caso diventano materie prime fornite spontaneamente dai cittadini.

Redazione: Ci fa un esempio di impianto eolico?

Gian Luigi Bocchetta: Certo. Una Centrale eolica che sia impiantata in un'area di  quattro ettari, consente di installare 10 grandi pale per un potenza complessiva di 40 MWh/anno. (10 MW per ettaro). L’intera area viene resa inutilizzabile a scopo agricolo-pastorale. Il costo è stimabile in circa €.40.000.000.

G.Puddu: quali effetti, per esempio, sulla fauna che popola l'area interessata? 

Gian Luigi Bocchetta: decimazione della fauna aviaria, in particolare dei migratori, dei pipistrelli e degli insetti, comprese le preziosissime api. 

G.Puddu: ci fa un esempio di Impianto di dissociazione molecolare di potenza simile?

Gian Lugi Bocchetta: Su un ettaro si può installare un impianto di dissociazione molecolare di rifiuti da 20 macchine per una potenza complessiva di 43,8 MWh/anno. L’intero impianto può essere interrato e ricoperto con terreno vegetale. Il costo è stimabile in circa €. 35.000.000.

G.Puddu: è già evidente il risparmio di territorio e di finanze impiegate, quali effetti avrebbe sulla fauna locale?

Gianluigi Bocchetta: Nessun effetto, confermo che ogni impianto può essere interrato, ricoperto con terreno vegetale e, dunque, ripristinando l'habitat naturale senza danneggiarlo.

G. Puddu: come lei sa, sta crescendo ogni giorno il numero dei sindaci sardi che si oppongono al'installazione di impianti eolici e fotovoltaici nei loro territori. Premesso che già ad oggi, la Sardegna produce circa il 140% del suo fabbisogno elettrico, quale potrebbe essere il potenziale sardo di autoproduzione con la dissociazione molecolare? 

Gian Luigi Bocchetta: si può fare, intanto, un calcolo teorico, sperando che le istituzioni regionali chiedano uno studio di fattibilità approfondito...

Riguardo l’intera Sardegna, considerando una produzione media di kg.1/giorno di rifiuti per abitante, l'isola produce 1.640 ton./giorno di rifiuti.

Considerata l'utilità di 120 ton/giorno per impianto, questo dato porta ad ipotizzare 14 impianti per soddisfare lo smaltimento rifiuti totale, con conseguente produzione di 613,2 MWh/anno, poco meno di metà del fabbisogno.

G.Puddu: eccellente! Questa tecnologia smaltirebbe tutti i rifiuti della regione e producendo quasi la metà del suo fabbisogno elettrico!

Come conseguenza diretta, i sardi potrebbero aspettarsi sia un minor costo in bolletta, per aver fornito la materia prima necessaria alla produzione elettrica, che la cancellazione della tassa rifiuti! Vedremo se il neo governatore Todde saprà cogliere questa opportunità per la Sardegna....

Gian Luigi Bocchetta: Si. Speriamo...

Aggiungo che il mio conteggio non ha considerato altre voci importanti riguardo allo smaltimento rifiuti, quali gli scarti industriali (ogni sito industriale, esclusi ovviamente quelli che trattano materiale esplosivo o radioattivo, può rendersi autonomo e smaltire al proprio interno), lo sfalcio delle potature, gli scarti ospedalieri, gli scarti dei porti, gli scarti ed i liquami delle fognature e degli allevamenti animali, i pneumatici.

Allo scopo di produrre un progetto alternativo, occorre approfondire, con uno studio che prenda in esame l’intera regione, ma resta il fatto che un sistema di smaltimento rifiuti come quello qui ipotizzato, sommato ad un uso domestico del fotovoltaico (per quanto poco efficiente), esclusivamente in copertura di fabbricati, e mai su terreno agricolo ed eventualmente ad un mini eolico domestico, sempre in ambito urbano e non sul territorio agricolo o peggio boschivo, con conseguenti disboscamenti, può soddisfare molte esigenze senza per contro causare danni pressoché irreversibili.

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