Natale e crisi: si stava peggio quando si stava meglio...

Per otto italiani su 10 (80,9%) sarà un Natale dimesso, ma nel 2010 la schiera dei pessimisti era più numerosa: 86,3%, secondo la Confcommercio che segnala per l`imminente festività un «sentiment che resta negativo ma non depresso, non peggiore dell`anno scorso». Insomma, si scivola su un piano già inclinato. Come riporta Ansa, ai regali non rinuncerà comunque l`88,2% degli intervistati, in calo però del 2,4% rispetto al 2010. A restare fedele al rito dei pacchetti sotto l`albero quasi uno su 2 (poco meno 50%). Se raddoppia la quota di chi sceglie di comprare on line (13%), dove la scelta e soprattutto i prezzi sono migliori, addentrandosi nelle scelte dei consumatori, l`ufficio studi della Confcommercio segnala una penalizzazione per libri ed editoria (-5,5%), abbigliamento (-0,1%), elettrodomestici; qualche cedimento (ed è una novità) sulla tecnologia; bene per alimentari, vini (+1,3%), profumi, cosmetici e giocattoli.  Nonostante la crisi solo poco più di un italiano su dieci (11%) taglierà a Natale la spesa per cibi e vino mentre ben il 42% risparmierà su svaghi e viaggi e il 40% sull`abbigliamento.

 Emerge da un`analisi della Coldiretti sulla base dell`indagine `Xmas Survey 2011` di Deloitte, che evidenzia la maggiore tenuta della spesa alimentare degli italiani per Natale rispetto ad altre spese. La Coldiretti stima su un budget totale medio di 625 euro a famiglia destinato al Natale, 139 euro (22% del totale) sono destinati alla spesa alimentare aggiuntiva per imbandire le tavole delle festività. «La spinta verso spese utili - continua la Coldiretti - premia dunque l`enogastronomia anche per l`affermarsi di uno stile di vita attento a ridurre gli sprechi che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio». Gli italiani - stima la Coldiretti - acquisteranno per Natale prodotti alimentari tipici per un valore di più di 2 miliardi di euro, per effetto della tendenza verso i prodotti alimentari di qualità da regalare a se stessi o agli altri è favorito dalla grande varietà dell`offerta, con occasioni per tutte le tasche. L`agroalimentare Made in Italy - ricorda la Coldiretti - può contare su 230 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dalla Ue, 4.606 specialità tradizionali regionali, 517 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica.
 
In Toscana consumatori e commercianti mantengono una certa dose di fiducia (rispettivamente il 75% e 80% non si aspetta un Natale peggiore dello scorso anno), ma l`attenzione al portafoglio aumenta per quasi il 90% dei toscani, che dichiara di prepararsi a un Natale un pò più frugale e di non abbandonarsi a eccessi in regali generosi e pranzi luculliani. Queste le previsioni, in linea con le medie nazionali, di Confcommercio Toscana per i consumi natalizi. La maggior parte degli intervistati, si spiega, continuerà a fare regali (anche se il 2,8% in meno rispetto al 2010). Aumenta notevolmente il numero di coloro che acquisteranno un regalo su Internet (15%). Ma per la prima volta, in Toscana come nel resto della Penisola, si comprerà meno tecnologia, e anche i capi di abbigliamento che fino al 2010 - e soprattutto in tempi di crisi - restavano tra i doni utili prediletti dalle famiglie di reddito medio e medio-basso, subiranno quest`anno a detta degli intervistati una riduzione negli acquisti. Dalle interviste, riprese dall`Ansa, emerge anche la previsione di una flessione nella vendita di libri, cd e dvd e dell`editoria in genere, tradizionale per le feste natalizie degli scorsi anni, mentre continua la preferenza per l`enogastronomia di qualità, i prodotti per la cura della persona e gli immancabili giocattoli. «Lo studio nazionale e la nostra rielaborazione regionale - commenta Andrea Nardin, direttore regionale Confcommercio - non lascia dubbi: le famiglie toscane sono in difficoltà. La fiducia di consumatori e commercianti si fa ancora sentire, ma negli ultimi mesi l`ufficio studi Confcommercio ha registrato un grave calo dei consumi, che purtroppo non verranno favoriti dalle pur necessarie misure governative. Auspichiamo che vengano decisi prestissimo anche i dovuti interventi per la crescita, per scongiurare urgentemente la recessione dietro l`angolo».
 
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