PERSONAGGIO IN CERCA D'AUTORE... L'EUROPA NON E' IN CONDIZIONE PRE-BELLICA.

Redazione, 30 marzo 2024.

Donald Franciszek Tusk, primo ministro polacco, ha spiegato di non "voler spaventare nessuno", mentre ha spaventato tutti gli europei ai quali si è rivolto, durante un'intervista con vari media, affermando che l'Europa è in una condizione "pre-bellica".

Ha aggiunto che in Europa, in  questo momento “letteralmente qualsiasi scenario è possibile”.

Non pago, per garantirsi la certezza di far passare il suo messaggio, si è spinto oltre sostenendo che  "So che sembra devastante, soprattutto per le generazioni più giovani, ma dobbiamo abituarci mentalmente all'arrivo di una nuova era...L’era prebellica. Non esagero. Ciò diventa ogni giorno sempre più evidente."

Con questa uscita infelice e temeraria per un capo di governo, Tusk è riuscito a farsi notare e riprendere da tutta la stampa internazionale che, altrimenti, non gli avrebbe dedicato una riga.

Il 15 marzo, Olaf Scholz, aveva ricevuto a Berlino Tusk e Macron e, trovandosi, avevano concordato sull'acquisto di "ancora più armi per l'Ucraina e lo faremo sull'intero mercato mondiale".

Ovviamente, non con soldi loro, ma dei francesi, dei tedeschi e dei polacchi che, potendo decidere, avrebbero ben altre destinazioni di spesa.

Tutti e tre questi uomini hanno problemi di credibilità interna.

Macron è al suo gradimento minimo in Francia tanto che, secondo un sondaggio recente, se si votasse oggi, la signora Le Pen lo straccerebbe con 12 punti di vantaggio. 

In Germania, già alla fine del 2023, il gradimento popolare del cancelliere Olaf Scholz era crollato avvantaggiando il partito di estrema destra AfD.

Il 22 marzo 2024, al festeggiamento dei suoi primi 100 giorni in carica, Tusk ha dovuto fare i conti con i polacchi delusi dalle sue promesse elettorali tradite.
Pare che il governo sia preoccupato dell'esito delle europee con più della metà dei cittadini dichiaratamente insoddisfatta dal suo operato.

Si è messa in scena la gara a "chi ce l'ha più lungo" tra quelli che ce l'hanno più corto, ognuno per le sue ragioni.

Questa dimostrazione di "forza" è, in parallelo, strumentale ai fini di chi ha interesse a seminare panico per confermare la sua politica estera, ma tenendosi in disparte. 

L'autore americano ha trovato i suoi personaggi e li osserva mentre recitano la loro parte "utile".

Nella condizione di panico, una volta creata, si può far passare qualunque linea d'azione, proponendola come rimedio indispensabile e contando sul fatto che sarà digerita dalle popolazioni confuse nella paura.

Il primo e vero obiettivo politico dei tre è di natura interna, sul carretto  caricato della condizione di pre-guerra, si intende trasportare il messaggio volto a stringere il popolo intorno al corpo del suo leader, nonostante la sua fragilità,  nell'interesse nazionale, contro la grande minaccia della guerra che incombe e che non può che essere dominante.

Se incombe la guerra, qualunque leader disponibile è accettato.

Ma, incombe? 

Pare proprio che non sia così.

Tusk si è espresso cogliendo lo spunto che ha avuto la settimana scorsa, quando pare che un missile russo abbia attraversato lo spazio aereo polacco puntando l'Ucraina.

Da qui,  la decisione di Varsavia di attivare gli aerei da caccia F-16 a protezione del suo spazio.

Se i cieli della Polonia sono nella traiettoria del missile, è inevitabile che questo li attraversi.

All’inizio di questa settimana, Putin  ha ribadito che Mosca non ha intenzione di attaccare nessuno stato della NATO.

Ha accusato i leader europei come Tusk di fomentare il timore di un’invasione russa al solo scopo di giustificare l’invio di ulteriori armi all’Ucraina.

Ha dichiarato che le forze russe abbatteranno qualsiasi aereo da caccia F-16 che sia stato consegnato dai paesi occidentali all’Ucraina e che ogni aereo NATO sarà considerato un obiettivo militare legittimo anche quando sia attivato dalla base di un paese terzo.

«L'idea che noi attaccheremo qualche altro paese - anche la Polonia , i paesi baltici e i cechi hanno paura - è completamente insensata. Sono solo sciocchezze."

Il 24 marzo, la  Polonia aveva dichiarato che il suo spazio aereo era stato violato alle 4:23 ora locale da un missile da crociera russo diretto all'Ucraina occidentale, sopra il territorio nei pressi della città polacca di Oserdów e che vi era rimasto per 39 secondi.

Un passaggio obbligato nella guerra tra Russia e Ucraina, non certo una minaccia diretta alla Polonia.

Putin è appena uscito trionfante dal suo ultimo appuntamento elettorale, non ha bisogno di mettere in mostra i suoi muscoli.

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