Banche, credit risk analysis con sviste, i dubbi sono cresciuti in tripla cifra

L`evoluzione del sistema bancario osservata attraverso l`aggregato di poco più 570 banche analizzate da Mediobanca segnala tra la fine del 2003 e quella del 2010 una crescita dei crediti alla clientela (imprese e famiglie) pari all`87,8%, ossia il 9,4% annuo, da 1.066 miliardi a 2.002 miliardi di euro. Nello stesso periodo i crediti dubbi (sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti) sono cresciuti del 172%, pari al 15,3% annuo, incrementando la propria incidenza sul totale dal 4,4% (nel 2003) al 6,4% (nel 2010). I crediti «in bonis» hanno segnato nel periodo una crescita sostanzialmente allineata a quella dei crediti complessivi (9,1% medio annuo). La riduzione dei crediti dubbi sul totale è stata progressiva dal 2003 fino al 2007 quando ha toccato il minimo al 2,9%; dal 2008 è risalita al 3,4% per raggiungere il 6,4% nel 2010. Nel 2010 i crediti «in bonis» sono aumentati dell`1,2% sul 2009 (+22 mld circa), quelli dubbi sono aumentati del 14% (+15 mld), quelli complessivi sono aumentati dell` 1,9% (ossia +7 mld, saldo delle due variazioni precedenti). Osservando la composizione dei crediti dubbi nel periodo, la quota meno dinamica è quella delle sofferenze, cresciute del 101% (10,5% medio annuo), mentre gli incagli sono aumenti del 177% (15,7% medio annuo).   Il vero boom tocca ai crediti ristrutturati e scaduti in aumento ad un ritmo medio del 31% medio annuo che dal 2003 cumula un progresso del 568%. A fine 2003 le sofferenze erano oltre la metà dei crediti dubbi (51%), quota calata a fine 2010 al 38% circa. Costante la quota degli incagli passati dal 40% del 2003 al 41% del 2010, mentre è più che raddoppiata l`incidenza della classe residua (ristrutturati e scaduti) salita dal 9% al 21%. Nell`ultimo anno le sofferenze sono aumentate del 29,5%, mentre gli incagli hanno segnato una progressione più modesta (+5,3%), per effetto del passaggio di una parte delle partite incagliate nella più critica posizione di sofferenza. Le sofferenze (32%) stanno gradualmente tornando sui livelli del 2006 e 2007, quando rappresentavano il 43-45% del totale, mentre gli incagli permangono di alcuni punti al disopra della propria incidenza tra 2006 e 2007 (33-37%). Tornando alla classifica degli istituti bancari Unicredit resta in prima posizione per un totale attivo tangibile (904 miliardi di euro), davanti ad Intesa Sanpaolo (633 miliardi) e Banca Monte Paschi (237 miliardi), seguono Banco Popolare, Ubi Banca, Bnl, Mediobanca e la Popolare dell`Emilia Romagna. Guadagna una posizione ed è nona la Popolare di Milano (53 miliardi il totale attivo tangibile) ed anche in decima posizione si segnala l`avanzamento di una posizione della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza (45 mld). I due avanzamenti sono dipesi anche dal regresso di Dexia Crediop il cui attivo tangibile si è ridotto del 20,7% provocando la perdita di due posizioni nel rank.  

Banche, credit risk analysis con sviste, i dubbi sono cresciuti in tripla cifra