Bpm, ecco l`esito dell`assemblea degli obbligazionisti sul convertendo

L`assemblea degli obbligazionisti della Bpm ha approvato a larga maggioranza la modifica del prestito varato nel 2009 dalla banca in concomitanza alla sottoscrizione dei Tremonti Bond per 500 milioni di euro. Dopo 4 ore di riunione, tra la contestazione dei piccoli obbligazionisti che adesso andranno incontro ad una forte perdita a causa dei cambiamenti previsti dalla delibera, il 53,7% degli obbligazionisti (in sala era presente il 56,4%) ha detto sì alla modifica del bond.

«È una truffa, un imbroglio colossale», «sono stato rapinato», «dimettetevi», «mi vergogno di voi», «siete disonesti». Dura oltre tre ore l`elenco di accuse rivolte ai vertici della Banca Popolare di Milano dai clienti del gruppo, intervenuti all`assemblea degli obbligazionisti del convertendo 2009, che ha sancito la modifica del prezzo di conversione da 6 a 2,71 euro e l`anticipazione della scadenza dal 2013 alla settimana prossima. Nella Sala delle Colonne di Piazza Meda, alla presenza di 121 portatori di voto - tra clienti, soci e investitori istituzionali, che rappresentavano complessivamente il 56,47% delle obbligazioni in circolazione -, in rappresentanza dell`istituto era presente soltanto il direttore generale, Enzo Chiesa, che ai tempi dell`emissione era condirettore al fianco del dg Fiorenzo Dalu. Entrambi i manager sono stati multati dalla Consob per 377 mila euro per le irregolarità accertate agli sportelli, dove i dipendenti hanno `spintò per piazzare l`obbligazione ai correntisti. E così l`ex direttore finanziario, dopo tre ore di accuse e colpi incassati, ha alzato lo sguardo e detto: «Dire che sono in imbarazzo è poco. Sono imbarazzato perchè si mette in dubbio la mia buona fede. Se lo avessi saputo prima che era in arrivo una crisi di questo tipo, non avrei mai pensato ad una cosa del genere». Chiesa ha quindi giurato che «nessun dipendente è stato mai premiato o promosso nell`ambito della vendita del bond, la Consob lo sa». Quanto all`ipotesi di lasciare la guida della banca, ha detto: «Le dimissioni sono una cosa mia e personale».

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