CDP SI'.... CDP NO...

CDP SI'.... CDP NO...

Trento, 4 novembre 2023.  Di Paolo Rosa,  avvocato esperto di Diritto del Lavoro e Previdenziale.

Il sottosegretario al MEF On. Freni, alla presentazione in CF del Rapporto sull’avvocatura 2023, ebbe a dire:Il ruolo delle Casse nello sviluppo dell’economia reale è centrale.

Senza le Casse di previdenza e senza il sistema delle Casse di previdenza lo sviluppo dell’economia reale è, fisiologicamente, monco e questo Governo non ha intenzione di sviluppare l’economia reale senza il supporto delle Casse di previdenza e devo dire che abbiamo trovato nelle Casse di previdenza, nel sistema delle Casse di previdenza, sempre grande appoggio, grande collaborazione e grande, soprattutto, voglia di fare perché, guardate, un altro dei teli che dobbiamo squarciare è che in questo Paese non si abbia voglia di fare.

Il sistema delle Casse è stato ingessato dietro ad un telo per tanto tempo, nessuno ha mai avuto il coraggio di chiedere alle Casse: ma volete fare? Quando qualcuno glielo ha chiesto la risposta è stata entusiasticamente sì e allora visto che il sistema delle Casse ci ha detto entusiasticamente sì noi siamo felicissimi di sviluppare gli investimenti in economia reale e di rilancio del Paese insieme alle Casse di previdenza”.(traduzione dal video ).

Ora accade che il Governo con la presentazione della Legge di bilancio 2024, per reperire risorse fresche, ha deciso di disinvestire proprie partecipazioni per 20 miliardi.

Perplessità di molti sull’esito positivo dell’operazione.

Arrivano i primi niet!

Milano Finanza in questi giorni ha dato notizia che Cassa Forense, insieme ad Enpaia, Inarcassa, Cassa Commercialisti e forse anche Enpam hanno chiuso la porta al piano di dismissioni pubbliche per la parte che prevede la vendita del 30% di CDP Equity.

Naturalmente non è dato conoscere i motivi di questa decisione.

Si conosce però la mission di CDP Equity rinvenibili sul sito www.cdpequity.it:

«Il DNA

CDP Equity è un investitore paziente di lungo periodo e agisce secondo logiche di mercato. Gli interventi in settori strategici, con ritorni adeguati, sono connaturati alla sua missione di sostenere lo sviluppo del Paese.

CDP Equity è una holding di investimenti controllata al 100% da Cassa Depositi e Prestiti. Ha partecipazioni significative in importanti aziende italiane e, con le sue società controllate di asset management, è tra i più grandi investitori italiani nel campo del venture capital, del private equity, del private debt e delle infrastrutture seguendo il principio di rotazione del capitale investito una volta raggiunti gli obiettivi prefissati.

Il business

CDP Equity investe in aziende di rilevante interesse nazionale, attraverso partecipazioni dirette e indirette. Mette a disposizione capitali per lo sviluppo a lungo termine di organizzazioni in settori chiave per favorire l’innovazione in tecnologie e infrastrutture indispensabili alla crescita del sistema Paese. Attraverso partecipazioni in fondi, e in fondi di fondi, sostiene l’ecosistema imprenditoriale italiano. È inoltre un investitore di riferimento negli asset alternativi».

La cosa a me pare piuttosto singolare perché lo strumento è di lungo periodo e Cassa Forense ha già investito in CDP Reti SpA, la società di proprietà di CDP che detiene una partecipazione del 30% del capitale di Snam SpA e del 29,851% del capitale di Terna SpA, questo alla data del 12.11.2014 quando CDP comunicava che un gruppo di investitori istituzionali italiani entrava nel capitale sociale di CDP Reti SpA.

Tra questi investitori istituzionali entrava anche Cassa Forense per un ammontare complessivo di 313,5 milioni di euro, di cui 173,5 milioni di euro provenienti dalle Fondazioni bancarie e 140 milioni di euro appunto da Cassa Forense, unica tra le Casse di previdenza a partecipare a questa operazione.

«Il portafoglio partecipativo si è mostrato complessivamente resiliente, rilevando situazioni di criticità principalmente per quelle partecipate che, operando su commessa, hanno subito un incremento dei costi dei fattori produttivi, quali materie prime e carburanti, con conseguente deterioramento dei margini, oltreché per quelle società operanti nel settore energetico, e nello specifico nel settore del gas, che hanno subito una contrazione degli ordini.

Le manovre della BCE invece hanno avuto impatti soprattutto sulle valutazioni delle società operanti in settori ad elevati tassi di crescita, quali il settore digitale.

In merito alle altre attività finanziarie detenute dalla Società, il valore d’iscrizione in bilancio ne riflette il valore ragionevolmente recuperabile.

L’attuale contesto macroeconomico, caratterizzato dalle incertezze sopra menzionate, ha inciso sull’esposizione della Società al rischio di liquidità e al rischio di tasso di interesse.

Pertanto, è stato effettuato un costante monitoraggio di tali rischi e profili per l’eventuale implementazione di azioni correttive e si rimanda alla sezione “4.2 L’attività svolta a presidio dei rischi e in ambito compliance” per ulteriori dettagli.

La riduzione di fair value registrate su talune attività finanziarie e la misurazione dell’expected credit loss riflettono quindi le incertezze legate allo scenario macroeconomico che hanno comportato e/o potranno comportare sull’economia e sui settori di attività economica, oltreché fattorizzare le tematiche connesse al cambiamento climatico». (Fonte: pag, 22 della Relazione finanzia annuale 2022 di CPD Equity

L’esercizio chiuso al 31.12.2022 rileva una perdita di circa 795,6 milioni di euro.

«Al 31 dicembre 2022, il patrimonio netto è pari a 10.130 milioni di euro e registra un incremento di circa 4.209 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021; tale incremento deriva principalmente dai versamenti in conto capitale concessi dalla capogruppo durante il periodo per 4.314 milioni di euro, dalla rilevazione della riserva da fusione di CDP Industria per 1.013 milioni di euro, dalla registrazione dell’adeguamento negativo per circa 173,2 milioni di euro del fair value degli investimenti detenuti in Euronext e F2i al netto del relativo effetto fiscale pari a 1,1 milioni di euro, dalla distribuzione del dividendo di 150 milioni di euro alla Capogruppo ed infine dalla rilevazione del risultato negativo dell’esercizio pari a 795,6 milioni di euro.» (Fonte: pag. 27 della Relazione finanzia annuale 2022 di CPD Equity)

Sarebbe interessante conoscere le ragioni addotte dal CdA di Cassa Forense che già partecipa, come detto più sopra, al capitale della CDP Reti spa di proprietà al 100 % della casa madre CDP.

Forse il ticket d’ingresso minimo di 250 milioni?

Forse qualche fondo partecipato destava perplessità?

O forse si guarda ad altre iniziative finanziarie, a mio avviso molto più rischiose, che partono in questa tornata di tempo?

Per esempio TIM vende la rete, sul tavolo del CdA arriva l’offerta di Kkr insieme al Tesoro e F2i.

Si tratta di investimenti per 1,5-2 miliardi all’anno per trasformare tutta l’infrastruttura in fibra ottica; ma vi è anche il Fondo COIMA Housing che ha avviato la raccolta con la sottoscrizione da parte di COIMA Esg City Impact Fund e Intesa San Paolo ed è stato preselezionato dal Fondo nazionale per l’abitare sostenibile promosso da CDP immobiliare SGR – si tratta della trasformazione del villaggio olimpico a Milano nel più grande studentato d’Italia realizzato in edilizia residenziale sociale, con circa 1.700 posti letto; ma anche Green Arrow Capital prosegue l’investimento nelle rinnovabili.

Green Arrow Capital prosegue infatti con successo la pipeline di investimenti nelle energie rinnovabili ed è tra i maggiori operatori indipendenti, leader negli investimenti alternativi, in Italia ed in Spagna, confermandosi tra i player più attivi nelle energie green in Europa.

Forse ci potrebbe essere un conflitto di interessi ma lo lascio scoprire ai miei lettori.

Una cosa però la debbo ribadire: credo sia sfuggito al Sottosegretario che la provvista ha natura previdenziale, da contribuzione obbligatoria, destinata, alla maturazione dei requisiti, ad elargire pensioni NON volatili!!

Emetta il Governo un BTB trentennale dedicato alle Casse di Previdenza ad un tasso in linea con le proiezioni dei vari bilanci tecnici così da contenere il rischio.