I mercati azionari tra dubbi e speranze

Il secondo semestre 2011 è stato ancora una volta molto difficile per i mercati azionari. L’incertezza macro-economica e l’intensificazione della crisi del debito sovrano hanno totalmente offuscato la buona tenuta dei profitti aziendali. In un contesto di riduzione del debito a livello globale, gli investitori non hanno attribuito importanza alla valorizzazione.   Una questione di premio per il rischio

«L’indulgenza non è di rigore per il 2012, ma sono permesse delle speranze» sottolinea Frédéric Buzaré, Responsabile strategia azionaria di Dexia Asset Management. I mercati azionari sono tuttora alla ricerca di un nuovo regime di valorizzazione in un contesto macroeconomico incerto e sfavorevole. Il premio per il rischio, che si è costantemente incrementato nel corso degli ultimi 18 mesi, ha raggiunto livelli storicamente elevati come riflesso dell’estrema avversione al rischio degli investitori. Il disinteresse degli investitori per la classe di attivi azionaria rappresentata da titoli azionari è risultato rafforzato alla fine del 2011. Nel 2012 il potenziale di apprezzamento del mercato azionario dipenderà dall’evoluzione del premio per il rischio. «La buona tenuta dei profitti registrata nel corso degli ultimi tre anni non è stata sufficiente a impedire la contrazione dei multipli di valorizzazione. Tutte le misure e le riforme destinate ad apportare una maggiore stabilità finanziaria dovrebbero far diminuire di nuovo il premio di rischio e favorire l’apprezzamento di mercati azionari oggi chiaramente sotto-valorizzati» afferma Frédéric Buzaré.
 
Un’evoluzione condizionale
 
Oggi più che mai, le prospettive del mercato azionario appaiono binarie. Tutto appare possibile all’alba di questo nuovo anno. Molteplici domande restano senza risposta (la portata del rallentamento economico in Cina, l’evoluzione dell’area Euro, ecc…). Un processo di riduzione del debito è sempre lungo e periglioso. Il contesto macro-economico è fonte di tensioni e d’incertezze poiché i disequilibri devono essere riassorbiti e la chiave dell’evoluzione dei mercati azionari dipenderà dalla risposta politica. La sfida risiede nella definizione di un nuovo equilibrio economico che conduca ad una maggiore stabilità. Questo processo di lungo termine è stato avviato, ma resta incompiuto. Nel breve termine la strategia di reflazione (tassi d’interesse reali negativi e abbondante liquidità) dovrebbe, in linea di principio, apportare un sostegno ai mercati azionari. «Nel 2012, come nel 2011, alcune fasi di tensione potrebbero condurre ad evoluzione politiche decisive» sottolinea Frédéric Buzaré.
 
Temi e convinzioni
 
Unitamente alla sfida del del processo di disindebitamento, si stanno sviluppando alcune tendenze secolari che costituscono fonti di opportunità. Il centro decisionale dell’economia mondiale continua così a basculare verso l’Asia del Pacifico, che non è che all’inizio di un processo di arricchimento analogo a quello dei “glorioso anni ‘30”. L’esaurimento dei combustibili fossili e l’aumento del prezzo delle materie agricole continuano e si palesano sfide che non hanno ancora trovato risposte appropriate. Dopo un anno di performance al di sotto delle previsioni nel 2011, i Paesi Emergenti dovranno essere tenuto sotto osservazione. In quest’area, si profila un punto di entrata per il secondo
trimestre 2012.
In questo ambiente favoriamo i seguenti temi di investimento:
- innovazione in Europa Occidentale: in un mondo a crescita limitata con una componente politica sempre più importante, le società imprenditoriali e innovative dovrebbero beneficiare di un’espansione dei loro multipli di valorizzazione. Al contrario, società che vivono di rendita continuano ad essere i sotto minaccia
- internazionalizzazione: queste società costituiscono spesso dei valori di crescita e formeranno il nuovo «nifty fifty» del decennio che sta per iniziare.
- mercati emergenti&risorse naturali: i mercati emergenti continueranno a cercare mezzi per assicurarsi e un approvvigionamento di energia.
 
Frédéric Buzaré così conclude: «In questa fine d’anno un atteggiamento prudente è ancora necessario. Gli ultimi mesi sono stati ricchi di insegnamenti: l’ampiezza della crisi e la rapidità della sua propagazione sono state collettivamente sotto-stimate. A volte le cose devono purtroppo peggiorare per poi ottenere risposte decisive. Proprio come nel 2011, questa sequenza (amplificazione della crisi e relativa risposta) potrebbe continuare, per poi sfociare in un nuovo regime
economico finalmente favorevole ai mercati azionari. In tutti i casi, il 2012 si pospetta essere un anno binario, sia in termini di stile che di direzione».