MATTEO RENZI. UNA LETTURA

In una democrazia occidentale avere un premier mai assurto al potere senza il suffragio popolare costituisce una rarissima anomalia. Di Giorgio Ornano Eppure succede: in Italia. Io avevo cominciato a nutrire forti sospetti sull` allora sindaco di Firenze quando l` ambiziosissimo giovane andò ad Arcore nel 2010 a parlare con Berlusconi,allora premier. Renzi si difese dai giusti attacchi di intelligence con il nemico, sostenendo che era andato ad Arcore a parlare di Firenze. La prima di una serie di bugie che il pinocchiesco Matteo inanellerà senza tregua negli anni seguenti, culminate con lo storico, ipocrita `Enrico, stai sereno`, e poi si é visto come andò a finire, anche per il silente benestare di Napolitano. Siccome l` ambiziosissimo premier é più scaltro che bugiardo, prima delle votazioni europee si inventò il bonus di €.80 in busta paga, misura che fece felice un sacco di gente, tranne gli esclusi (esodati e pensionati) che forse ne avevano ancor più bisogno. Risultato di questo regalo, una valanga irripetibile di voti attorno al 41%, salvo altre mance che il premier intende elargire a favore dei giovani che si affacciano per la prima volta al voto. Il guaio di Renzi é che, rincorrendo i suffragi in ogni modo, ha allargato a destra la sua base elettorale, fregandosene altamente dell` equità, al punto che la sinistra del partito parla giustamente di mutazione genetica. Nel frattempo il premier ha combinato qualche disastro alle regionali, vedi Liguria, dove complici primarie non proprio impermeabili, ha puntato sulla Paita anziché su Cofferati, regalando la regione alla destra. Anche nel Veneto ha scelto un candidato sbagliato : la bella Moretti, detta ladylike per improvvide quanto frivoli dichiarazioni, regolarmente massacrata al voto dal roccioso Zaia. Renzi ha così dovuto fare in Campania salti mortali giuridici per imporre De Luca, affinché le regionali nn si trasformassero in una débacle storica. Renzi si é accreditato presso l` opinione pubblica come il paladino delle riforme,e mai parola del vocabolario italiano fu più abusata, come se bastasse cambiare qualcosa per portare migliorie certe, anche se talvolta si peggiorano le cose. Doveroso riconoscere che era ora di abolire il Senato, anche perché 2 camere costituivano perdite di tempo intollerabili, e Renzi ci é riuscito, ma sostituire i senatori con consiglieri regionali che hanno brillato per truffe da ladri di polli, vedi inchieste della Magistratura, non appare propriamente una geniata. Tutti quelli che si oppongono alle sue `riforme` sono definiti con disprezzo palude e gufi, invettive riservate alla minoranza del suo partito ( troppo remissiva ed educata) invece che a quelli che dovrebbero essere i nemici storici del PD, vedi verdiniani, i cui voti però fanno molto comodo al Senato. In quest` ottica di voti ad ogni costo, non importa da dove vengono, il peggio di sé Renzi lo dà in materia fiscale. Premesso che il primo problema che sprofonda il bilancio dello stato é l` evasione fiscale, valutabile tra 150 e 180 miliardi ( record europeo ), secondo stime dell` attendibile CGIA di Mestre. Cifra intollerabile che stride con la difficoltà di reperire pochi miliardi per esigenze primarie, tipo sistemazione idrogeologica del territorio, mezzi adeguati da assegnare alla Polizia, sistemazione degli edifici scolastici, etc . Ma siccome servono i voti degli evasori, che sono tanti, Renzi fa loro l` enorme regalo di aumentare il tetto dei pagamenti in contanti. Inoltre difficile dimenticare affermazioni del premier, immediatamente smentite dai fatti : tipo `non Abolirò l` art.18`, oppure ` quello che conta é la la meritocrazia`, mentre invece si é contornato di fidi toscani che non paiono proprio all` altezza degli illustrissimi corregionali Dante ,Leonardo e Michelangelo, essendo solo al massimo degli yes men. Senza contare il blocco messo alla riforma del catasto, quando si é reso conto che questa misura di grande equità lo avrebbe penalizzato elettoralmente, idem con la spending review, ridimensionata nei tagli , sempre per motivi di consenso elettorale. E` giusto peraltro riconoscere a Renzi alcuni meriti, ad esempio la tolleranza umana verso gli immigrati e l`opposisizione alla stupida politica di austerity dell` Europa. Al passivo, invece, una politica che ha realizzato buona parte dei sogni di Berlusconi, il che dice tutto e si riallaccia coerentemente con la citata visita ad Arcore.

MATTEO RENZI. UNA LETTURA