Non si può trattare il risparmio italiano come fosse una caramella alla fragola!

Ogni volta che sono obbligata a sorbirmi le goliardiche campagne pubblicitarie pensate e finanziate dalle banche per “promuovere” la sottoscrizione dei conti di deposito imbellettati all’uopo con la promessa di fantastici rendimenti divento irascibile.

Non si può trattare il risparmio italiano come fosse una caramella alla fragola!

Perché fanno leva sulla straordinaria asimmetria informativa quindi approcciano i risparmiatori con massima slealtà. Come quando una mamma parla al suo bambino: il bambino si beve tutto.

L’ultima versione della campagna pubblicitaria CheBanca! che ho visto, quella che spende il “va pensiero” è un insulto all’intelligenza italiana così come alla Nazione. Dopo, si legge delle nuove dimissioni di Cristian Miccoli, di probabili conti in rosso, di alti costi di provvista, di spese eccessive nel marketing… E ci sorprendiamo?

Questi “banchieri” impropriamente definiti perché in realtà sono solo manager bancari, si propongono con forte aggressività, strappano poteri assoluti e stipendi inspiegabili per far cosa, alla fine?
Distruggere o pericolosamente compromettere la solidità delle stesse banche-aziende che “governano” (governare si fa per dire..) e tradire la fiducia dei risparmiatori loro clienti. Diabolico successo.
Praticamente, distruggono tutto ciò che toccano. Re Mida al contrario.
Poi, per rimettere le cose a posto (forse) interviene la troika con i suoi colpi di genio capaci di “risolvere” e tranquillizzarci tutti.
Anche su questo fronte bollente la Politica dorme. Io spero in Francesco. Che almeno lui iniziasse a scomunicarne qualcuno.

A cura di Giannina Puddu, Presidente Assofinance

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