Rating del Giappone salvo, ma con qualche riserva

Standard & Poor`s teme il peso del debito, ma mantiene il rating sovrano del Giappone ad `AA-` e, confermando l`outlook negativo, osserva che mentre la flessibilità fiscale diminuirà probabilmente ancora, il giudizio è sostenuto dalla forte posizione sull`estero.

Rating del Giappone salvo, ma con qualche riserva
«I rating sovrani sul Giappone sono sostenuti dall`ampia posizione netta sull`estero, dal relativamente forte sistema finanziario e dall`economia diversificata», ha scritto l` agenzia in una nota.
Dopo aver ricordato che lo yen «è una valuta chiave di riserva internazionale», l`agenzia Usa ha avvertito che un aumento delle imposte non sarebbe la risposta ai problemi strutturali del welfare nipponico e alle casse dello Stato sempre più sotto pressione. Con un debito pubblico ai peggiori livelli tra i Paesi più industrializzati, Tokyo non è in condizioni di poter rinviare il taglio della spesa e l`inasprimento fiscale, vista la minaccia costituita all`economia globale dal debito europeo.
«Vogliamo anche considerare l`ipotesi di abbassare i rating a breve e lungo termine qualora la traiettoria del debito resti sull`attuale traiettoria o venga erosa la posizione verso l`estero», ha aggiunto S&P. Per altro verso, le prospettive potrebbero essere riviste a «stabili se il governo dovesse attuare un solido e sostenibile consolidamento fiscale».
S&P e Fitch hanno assegnato al Giappone un rating di `AA-` con outlook negativo, mentre Moody`s ha lo scorso agosto tagliato il suo giudizio allo stesso livello (ad `Aa3`), mantenendo però una prospettiva stabile. Il giudizio, però, potrebbe ugualmente scendere se il Pil pro capite dovesse risultare inferiore all`1,2% ipotizzato da Standard & Poor`s. A fine 2011 il partito Democratico ha approvato uno schema per l`aumento dell`Iva a favore della spesa sociale, con un rialzo progressivo dell`aliquota dall`attuale 5% all`8%, ad aprile del 2014, e poi al 10% a ottobre del 2015.
Il Giappone ha accusato infatti a gennaio un deficit commerciale record di 1.480 miliardi di yen (circa 14 miliardi di euro), con la frenata dell`export per il superyen e i timori sulla crescita mondiale dopo la crisi del debito sovrano europeo. Si tratta, secondo il ministero delle Finanze, del `rosso` più pesante dal 1979, anno d`avvio della raccolta dei dati con medodologie uniformi. Il deficit con la Cina, il primo partner nipponico, è volato al record di 587,9 miliardi di yen.
La Borsa di Tokyo ha invece terminato gli scambi in rialzo dell`1,08% con le prospettive di crescita mondiale per l`allentamento monetario della Cina e l`attesa sul via libera al salvataggio della Grecia: l`indice Nikkei sale a 9.485,09 punti. La Banca centrale cinese ha tagliato infatti sabato i requisiti sulle riserve degli istituti di credito liberando risorse per prestiti pari ad altri 55,6-63,5 miliardi di dollari. L`Eurogruppo, secondo le attese, dovrebbero dare oggi l`ok al piano per la Grecia.
 
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