TRUMP ATTACCA L'IRAN SENZA IL PARERE DEL CONGRESSO AMERICANO CHE SI RIBELLA METTENDO IN EVIDENZA L'INCOSTITUZIONALITA' DELLA SUA AZIONE

Giannina Puddu, 22 giugno 2025.

Gli Stati Uniti hanno colpito tre siti di progettazione nucleare in Iran utilizzando il MOP che, secondo la scheda informativa dell'Aeronautica Militare statunitense è stato progettato per "raggiungere e distruggere le armi di distruzione di massa dei nostri avversari situati in strutture ben protette".

Che si tratti di "Armi di distruzione di massa" non lo sappiamo.

Sappiamo, invece, che si tratti di strutture ben protette e che siano state colpite.

Ignota la misura del danno effettivo arrecato dall'attacco, ovvero, non ci sono notizie certe circa la profondità dei colpi assestati e premesso che, dal momento che l'Iran si aspettava questa aggressione americana, aveva già provveduto al trasferimento dei materiali e delle strutture più significative.

L'unica certezza è che il Presidente Trump ha deciso di affiancarsi all'azione militare israeliana contro l'Iran determinando l'escalation temuta in Medio Oriente con il raggio che, a questo punto, si è allargato verso l'Occidente.

L'effetto a caldo è che un importante consigliere del vertice iraniano ha chiesto attacchi missilistici contro le navi della Marina statunitense e la chiusura dello Stretto di Hormuz , rotta fondamentale per il trasporto del petrolio.

Hossein Shariatmadari, caporedattore del quotidiano estremista Kayhan, nel suo  messaggio Telegram di Kayhan:  "Senza esitazione né indugio, come primo passo dobbiamo lanciare attacchi missilistici contro la flotta navale americana con sede in Bahrein e contemporaneamente chiudere lo Stretto di Hormuz alle navi americane, britanniche, tedesche e francesi".

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi su X: " (attacchi) oltraggiosi e avranno conseguenze eterne.

Ogni singolo membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale.

In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima risposta di autodifesa , l'Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo.

Gli attacchi contro “gli impianti nucleari pacifici dell'Iran ” da parte degli Stati Uniti rappresentano “una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e del TNP”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres:  "Sono profondamente allarmato dall'uso della forza da parte degli Stati Uniti contro l'Iran oggi.

Si tratta di una pericolosa escalation in una regione già al limite e di una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale" .

Da Reuters, i commenti dei membri del Congresso:

Il presidente della commissione per i servizi armati del Senato, Roger Wicker, repubblicano del Mississippi, ha applaudito l'operazione, ma ha avvertito che gli Stati Uniti ora si trovano ad affrontare "scelte molto serie".
Il presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, Jim Risch , repubblicano dell'Idaho, ha dichiarato: "Questa guerra è la guerra di Israele, non la nostra, ma Israele è uno dei nostri più forti alleati e sta disarmando l'Iran per il bene del mondo.
Questo non è l'inizio di una guerra infinita.
Non ci saranno truppe americane sul campo in Iran".
"Questo non è costituzionale" , ha dichiarato sui social media il deputato repubblicano conservatore Thomas Massie del Kentucky mentre si riferiva al potere del Congresso di dichiarare guerra a paesi stranieri e non del solo Presidente.
Il presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Mike Johnson, repubblicano della Louisiana, ha dichiarato: "Il presidente ha dato al leader dell'Iran ogni opportunità per raggiungere un accordo, ma l'Iran ha rifi"utato di impegnarsi in un accordo sul disarmo nucleare.  
L'azione decisiva del presidente impedisce al più grande stato al mondo che sponsorizza il terrorismo, che grida 'Morte all'America', di ottenere l'arma più letale del pianeta."
Il leader democratico della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Hakeem Jeffries, ha dichiarato: "Il presidente Trump ha tratto in inganno il Paese circa le sue intenzioni, non è riuscito a ottenere l'autorizzazione del Congresso per l'uso della forza militare e rischiando il coinvolgimento dell'America in una guerra potenzialmente disastrosa in Medio Oriente. 
Donald Trump si assume la completa e totale responsabilità di ogni conseguenza negativa derivante dalla sua azione militare unilaterale".
La deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez di New York ha dichiarato: "La disastrosa decisione del presidente di bombardare l'Iran senza autorizzazione è una grave violazione della Costituzione e dei poteri di guerra del Congresso.
Si è scatenato impulsivamente rischiando una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni.
È assolutamente e chiaramente un motivo di impeachment".
Il leader della maggioranza del Senato, John Thune , repubblicano del Dakota del Sud, ha dichiarato: "Sono al fianco del presidente Trump".
La rappresentante democratica del Michigan, Rashida Tlaib, figlia di immigrati palestinesi, ha dichiarato: "L'invio di truppe statunitensi a bombardare l'Iran senza il consenso del Congresso da parte del presidente Trump è una palese violazione della nostra Costituzione.
Il popolo americano non vuole un'altra guerra senza fine.
Abbiamo visto dove ci portano decenni di guerra senza fine in Medio Oriente, il tutto basato sulla menzogna delle 'armi di distruzione di massa'".
Il senatore democratico della Virginia Tim Kaine ha affermato che l'opinione pubblica statunitense "è in larga maggioranza contraria a una guerra degli Stati Uniti contro l'Iran".
Max Rose , ex membro democratico del Congresso, ora consigliere senior del gruppo progressista di veterani "VoteVets", ha dichiarato: "La decisione di Trump di lanciare attacchi diretti contro l'Iran senza l'autorizzazione del Congresso è illegale".
Trump ha così deluso ampie fette di mondo e la sua decisione di attaccare l'Iran senza l'assenso del Congresso gli toglie il diritto di definire "Regime" l'attuale governo iraniano...
Questo suo attacco è un errore gravissimo, non ha valutato attentamente la realtà iraniana e ha sottovalutato le conseguenze.
Questa scelta sembra essere il frutto di forti e costanti pressioni ricevute in un momento di complessità oggettiva, più che della sua personale riflessione.
Fare il Presidente degli Stati Uniti d'America, in questo tempo storico stracarico di tensione geopolitica e di estrema incertezza, è un mestiere che richiede doti sovraumane e, nel caso, Trump ha dimostrato la sua fragilità.
La potente "lobby israeliana" super attiva negli USA, è la coalizione di individui e organizzazioni che lavorano attivamente per orientare la politica estera statunitense in direzione filo-israeliana e il successo è garantito, fin qui, anche quando in contrasto con gli stessi interessi americani.
Un nuovo scenario che contrasta l' "America First"!