Un Albo che è uno specchio per le allodole

Arriva subito la risposta di Nicola Benini, vicepresidente Assofinance, all`articolo di Massimo Scolari L`insostenibile leggerezza della consulenza.

Caro Massimo,  grazie per il gradito contributo.

Purtroppo nonostante precisi obblighi comunitari e norme di primo e secondo livello ormai stagionate l’ Albo non è partito e temo che non partirà mai.

In questa condizione dove non esiste il perfezionamento di un riconoscimento giuridico (situazione paradossale e tipicamente italiota) “conquistare spazio” è oggettivamente difficile, molto più difficile rispetto alle altre professioni riconosciute non tanto sotto il profilo codicistico, ma nella consapevolezza del ruolo da parte della potenziale clientela.  Si perché il risparmiatore medio oggi nel 2013 ancora non conosce il ruolo del consulente finanziario indipendente e la (spesso voluta) confusione tra i diversi attori del mercato finanziario non fa che aumentare le barriere di ingresso.

Indicare i  “poteri forti” è forse un modo un po’ semplicistico: certo è che coloro che dovevano dare attuazione alle norme e dovevano avere un interesse all’ accrescimento della cultura finanziaria e della tutela del risparmio non hanno favorito lo sviluppo della nostra categoria professionale. Se si afferma che non ci sono risorse per due milioni di euro (a prestito) per istituire un Organismo e quindi l’ Albo ed avviare ufficialmente un processo generale di cultura e tutela finanziaria si capisce tutto.

Certo il potere forte non siamo noi ne la nostra Associazione.   

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