VERA INFLAZIONE O DEFLAZIONE ALLA PORTA?

VERA INFLAZIONE O DEFLAZIONE ALLA PORTA?

Giannina Puddu, 24 luglio 2023.

Circa la politica monetaria delle Banche Centrali imposta dall'esigenza insormontabile di contenere il tasso di inflazione, nel concerto globale, emergono voci che propongono una lettura diversa, basata sull'osservazione dei dati reali e sulla loro interpretazione.

La sintesi è che non sia conveniente per il sistema bancario il mercato con tassi prossimi allo zero e che fosse necessario disegnare uno stato inflativo su cui poter innestare il forsennato rialzo che stiamo vedendo e vivendo.

L'ulteriore sintesi è che la mistificazione imposta con metodo scientifico fa apparire il falso come reale.

Ma, ancora una volta, non per tutti e non per sempre...

Come già riferito su queste pagine, alcuni colossi bancari USA hanno potuto infiochettare le loro trimestrali proprio grazie al delta tra i tassi riconosciuti ai depositanti e i tassi pretesi dai clienti che hanno finanziato.

Si approvvigionano di liquidità a costo basso o nullo e fanno utili usando lo stesso denaro (non loro, ma dei loro depositanti) che prestano a costi sempre più alti grazie all'insistente aumento dei tassi.

Un modo semplice e rozzo per fatturare intermediando un bene di terzi, fare business e ingraziarsi il favore degli investitori presenti nelle piazze finanziarie che, in modo spicciolo, cercano solo ''valore''....

Tutto, grazie al sostegno delle Banche Centrali che non sono pubbliche come dovrebbero essere ma sono di proprietà delle stesse banche che agevolano in pieno conflitto di interessi.

David Blanchflower, professore di economia al Dartmouth College, membro del comitato per la fissazione dei tassi di interesse presso la Banca d'Inghilterra dal 2006 al 2009, conosce bene queste dinamiche.

Si fa notare la sua voce come una tra le poche che la raccontano per come è.

Il 14 giugno 2023, ha pubblicato un suo parere:

...L 'IPC (indice dei prezzi al consumo) statunitense è sceso bruscamente dal 5,0% al 4,0% con un calo dello 0,9% e probabilmente scenderà al 3% il mese prossimo con un gigantesco calo dell'1,2%.

E il MPC è impostato per aumentare i tassi questa settimana? Assolutamente pazzi….!

Nei primi giorni di luglio, Zacks Consensus ha scritto: Wall Street cercherà positività da Marathon Petroleum mentre si avvicina la data della prossima relazione sugli utili. 

Questo dovrebbe essere il 1° agosto 2023.

In quel rapporto, gli analisti si aspettano che Marathon Petroleum pubblichi guadagni di $ 4,77 per azione. Ciò segnerebbe un calo anno su anno del 55,04%. 

Nel frattempo, la stima di Zacks Consensus per le entrate prevede un fatturato netto di $ 31,93 miliardi, in calo del 41,14% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

David BlanchFlower ha aggiunto:    Vi è una crescente evidenza di rallentamento globale. 

Le tariffe di trasporto dei container sono tornate ai livelli pre-pandemia. I prezzi del petrolio a livello globale continuano a scendere. Il Brent Crude è di $ 75,88 contro $ 122 di un anno fa e $ 86,88 di aprile. 

Il Baltic Dry Index che è crollato nel 2008 e che misura il prezzo della spedizione di merci secche come il grano in tutto il mondo in enormi navi Capesize - perché sono troppo grandi per attraversare i canali di Suez o Panama - BDIY è ora 1123, in calo da 5528 dell'8/10/2021.

L'economia statunitense sta chiaramente rallentando. 

Venerdì abbiamo visto il tasso di disoccupazione salire di 0,3 punti percentuali dal 3,4% al 3,7% e un forte calo dell'occupazione su una delle due misure occupazionali. 

Il mio lavoro con Alex Bryson suggerisce che un aumento mensile di questa portata è il miglior indicatore dell'inizio di una recessione negli Stati Uniti, come definito dal NBER Business Cycle Dating Group. 

Coerente con questo rallentamento. 

I tassi di insolvenza delle carte di credito statunitensi sono tornati ai livelli del 2008. 

Aumentano i tassi di sfitto degli uffici: a New York è del 48%. 

La domanda dei ristoranti sta rallentando. 

L'attività dei cellulari è in calo nella maggior parte delle grandi città: il centro di San Francisco è del 31% rispetto ai livelli pre-pandemia mentre a Chicago è del 50%.

Anche l'inflazione negli Stati Uniti è in rapido calo e potrebbe diventare negativa entro il 2024 come nel 2009.

.....la domanda di beni durevoli dei consumatori è in calo poiché la maggior parte delle persone utilizza i finanziamenti e i costi dei tassi di interesse sono in aumento. 

I tassi di interesse sui prestiti auto sono ora del 7,5% contro il 4,5% di un anno fa e le insolvenze sui prestiti auto sono un problema. 

Anche altri paesi europei questa settimana hanno registrato cali sorprendentemente ampi dell'inflazione. L'inflazione spagnola è scesa al 3,2%, il livello più basso da 2 anni. 

Il calo dell'inflazione annua tedesca dal 7,6 per cento di aprile al 6,3 per cento di maggio...

L'inflazione francese è scesa al 6% a maggio, dal 6,9%.

L'inflazione CPI nel Regno Unito, al contrario, è un deludente 8,7% dopo otto degli ultimi dieci mesi in doppia cifra. Nonostante 12 successivi aumenti dei tassi e vendite di asset da parte del MPC che sembrano non sapere cosa fanno.

Non sorprende che, nel loro stesso sondaggio, la fiducia nella Banca d'Inghilterra sia ai minimi storici. Poi il cancelliere Hunt ha detto che sarebbe stato giusto creare una recessione? Veramente? Non credo. 

Sappiamo che l'inflazione fa male, ma eliminarla ha un costo che si rivela peggiore. 

Rallentare l'economia significa un aumento della disoccupazione. 

Charlie Bilello, direttore della ricerca presso Pension Partners, LLC. è responsabile dello sviluppo della strategia, della ricerca sugli investimenti e della comunicazione dei temi di investimento dell'azienda. Il 4 luglio, su Twitter, ha pubblicato un post con grafico.

La sua critica alla narrazione imperante sull'inflazione con dati che la sconfessano:

Inflazione CPI: 3,0%, la più bassa da marzo 2021.

2) Inflazione PPI: 0,1%, la più bassa da agosto 2020.

3) Prezzi all'importazione: -6,1%, la più bassa da maggio 2020.

4) Prezzi all'esportazione: -12%, la più bassa mai registrata.

5) La Fed prevede di aumentare i tassi per l'undicesima volta il 26 luglio a un nuovo intervallo di 5,25-5,50%.

Ad aprile 2023, l' ISTAT aveva pubblicato l' INDUSTRIAL AND CONSTRUCTION  PRODUCER PRICES confermando la lettura di David Blanchflower per l'Italia e, dunque, in area europea:

Ad aprile 2023, rispetto al mese precedente, i prezzi alla produzione industriale sono diminuiti del 4,8%.

Sul mercato interno i prezzi alla produzione sono diminuiti del 6,5%, sul mercato esterno sono diminuiti dello 0,1%.

Negli ultimi tre mesi, rispetto ai tre mesi precedenti, i prezzi alla produzione industriale sono diminuiti del 7,7% (-10,0% sul mercato domestico, invariati sul mercato non domestico).

Ad aprile 2023, rispetto allo stesso mese di un anno fa, i prezzi alla produzione industriale sono diminuiti dell'1,5% (-3,5% sul mercato interno, +3,3% sul mercato estero).

Ad aprile 2023, i prezzi alla produzione da costruzione degli edifici residenziali e non residenziali sono aumentati dello 0,2% su base mensile e dello 0,3% su base annua; i prezzi alla produzione delle costruzioni di strade e ferrovie sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente e sono aumentati dello 0,7% su base annua. Negli ultimi tre mesi, rispetto ai tre mesi precedenti, i prezzi alla produzione delle costruzioni sono diminuiti dello 0,1% per Edifici residenziali e non residenziali e dello 0,4% per Strade e ferrovie.

Quale inflazione si vuole contenere insistendo a spingere i tassi verso l'alto?

Pare che le Banche Centrali stiano combattendo un ''nemico che non c'è'', mentre si vedono segnali di recessione economica diffusa che si negano per pura e cinica convenienza.

L'aumento del costo del danaro invece è un fatto che, con la sua caratteristica di sprigionare i suoi effetti negativi diluendoli nel tempo, alimenta la recessione e all'apice della sua ''resa'' spalancherà la porta alla deflazione.

Durante questo drammatico percorso, milioni di famiglie saranno schiacciate dal peso dei prestiti che non potranno più sopportare a causa dell'incremento verticale dell'importo delle rate e/o a causa della perdita dei posti di lavoro.