L'INDUSTRIA EOLICA E' OBSOLETA. NON E' EFFICIENTE E DANNEGGIA GRAVEMENTE L'AMBIENTE

Giannina Puddu, 22 aprile 2024.

“La generazione di elettricità mediante il vento racconta una storia deludente”, aveva scritto il prof. Allison in un articolo del 2023 per la Global Warming Policy Foundation (Gruppo no-profit).

La ricerca  condotta dal prof. Allison si era basata sull'esperienza dell'industria eolica che ha origini molto lontane nel tempo e offre, pertanto, un'enorme mole di dati all'elaborazione statistica, così che, la sua sintesi negativa, costruita con rigore scientifico, sia assolutamente autorevole e dovrebbe guidare le scelte della politica comunitaria, dei singoli stati membri e delle Istituzioni locali.

Questo è, mentre assistiamo, invece, all'assalto speculativo  energetico in atto, particolarmente nel sud d'Italia e, con cinico accanimento in Sardegna, in Sicilia e in Puglia.

Completamente trascurati i preziosi "insegnamenti" della storia dell'eolico su scala globale, la Commissione Europea ha spinto verso autorizzazioni rapide e più finanziamenti per "rilanciare l'eolico".

In questo è evidente l' inganno che sembra organizzato solo per premiare le fabbriche specializzate, che agiscono spesso a filiera totale, si promuove attraverso la grondante retorica green contro il cambiamento climatico a causa antropica (altro inganno...) e si realizza con l'ennesima distruzione ambientale, mancando, completamente, l'obiettivo dichiarato.

Le fabbriche beneficiate come la danese Vestas, l'americana  GE Wind Energy ( filiale della General Electric Company), la cinese Guodian United Power (filiale della China Guodian Corporation, l'indiana Suzlon, l'altra americana NextEra Energy Resources, la tedesca Nordex, l'altra indiana Inox Wind Ltd, la spagnola Iberdrola, la terza americana EDP Renewables North America, la francese Akuo Energy, l'inglese  Greencoat UK Wind, altre... 

Ciò che le caratterizza, oltre la tipicità del business, è il costante controllo di matrice finanziaria che, visto l'azionariato, rimanda ai soliti Big della finanza globale con BlackRock, la roccia nera che ha un ruolo dominante.

Il professor Wade Allison (Università di Oxford) aveva avvertito che la sua analisi dei dati sulla produzione di energia eolica mostra una grave inefficienza in questa risorsa energetica alternativa.

L’inefficienza non è l’unico problema con l’energia eolica, aggiungeva il professor Allison, che insegna matematica e fisica a Oxford, "Le vaste 'fattorie' monopolizzano l'ambiente naturale e vengono costruite a scapito di altre creature".
Secondo Allison, la spinta globale, attuata dai politici e dagli investitori allo scopo di  ridurre o eliminare le emissioni di combustibili fossili, è mossa da una “reazione istintiva” indirizzata verso la fonte del sole e del vento senza il supporto di prove scientifiche che la giustifichino.
Entrando nello specifico, il prof. Allison propone un  esempio: “Se la velocità del vento è di 10 metri al secondo (circa 20 mph), la potenza è di 600 watt per metro quadrato con un'efficienza del 100%.
Ciò significa che per fornire la stessa energia di Hinkley Point C [centrale nucleare nel Regno Unito] (3.200 milioni di watt) tramite eolico occorrerebbero 5,5 milioni di metri quadrati di area spazzata dalle turbine, generando drammatiche conseguenze per l'ecosistema interessato che ogni vero "ambientalista" dovrebbe combattere.
Aveva aggiunto che “se il vento scende a metà velocità, la potenza disponibile diminuisce di un fattore 8. Ancor peggio, se la velocità del vento raddoppia, la potenza erogata aumenta di 8 volte e di conseguenza la turbina deve essere spenta per la propria protezione”.
Portando la sua attenzione verso le batterie di accumulo, Allison aveva evidenziato il problema ed il limite  di tecnologia: “Può fornire laptop e altre applicazioni portatili, persino batterie per auto fino a 75 kWh, ma le batterie più grandi hanno problemi di sicurezza e di carenza di minerali....
Batterie 20 milioni di volte più grandi non saranno mai disponibili... le batterie di accumulo non potranno mai rimediare al guasto dei parchi eolici offshore quando la velocità del vento diminuirà per una settimana. Il vento può diminuire per periodi più lunghi."

Per il prof. Wade Allison, matematico e fisico dell'Università di Oxford, lo sfruttamento dell'energia eolica rappresenta un fallimento su tutti i fronti.

Non solo fallisce nel fornire energia in modo efficiente, ma risulta anche dannosa per l'ambiente, con enormi costi associati che gravano sulle comunità in bolletta.

Il 17 ottobre dell'anno 2008, il The Guardian aveva pubblicato un testo per narrare la storia dei "Parchi eolici" nel mondo, dimostrando che la disponibilità di dati è talmente vasta da consentire, a chi non parta da presupposti drogati da ignoranza o da insanabili conflitti di interessi, diretti o indiretti, di agire nel rispetto della verità e non nell'inganno.

Dal The Guardian del 7 ottobre 2008:

Luglio 1887, Glasgow, Scozia
Il primo mulino a vento per la produzione di elettricità viene costruito dal professor James Blyth dell'Anderson's College di Glasgow (ora Strathclyde University). Il professore sperimenta tre diversi modelli di turbine, l'ultima delle quali si dice abbia alimentato la sua casa scozzese per 25 anni.

Inverno 1887 – Ohio, USA
Il professor Charles F. Brush costruisce una turbina eolica da 12 kW per caricare 408 batterie immagazzinate nella cantina della sua villa. La turbina, che ha funzionato per 20 anni, aveva un diametro del rotore di 50 metri e 144 pale.

1890 – Askov, Danimarca
Lo scienziato Poul la Cour inizia i suoi test sulle turbine eoliche nel tentativo di portare elettricità alla popolazione rurale della Danimarca. Nel 1903 Poul la Cour fondò la Società degli Elettricisti Eolici e nel 1904 la società tenne il primo corso sull'elettricità eolica. La Cour fu il primo a scoprire che le turbine eoliche a rotazione rapida con meno pale del rotore erano più efficienti nel generare produzione di elettricità.

Joe e Marcellus Jacobs aprono la fabbrica Jacobs Wind, che produce generatori di turbine eoliche. I generatori vengono utilizzati nelle aziende agricole per caricare le batterie e alimentare l'illuminazione.

Anni '20
La prima turbina eolica ad asse verticale, la turbina Darrieus, viene inventata dal francese George Darrieus che nel 1931 la fa brevettare negli Stati Uniti. Il disegno, spesso definito "mulino a vento sbattiuova", per l'aspetto delle sue due o tre pale, è utilizzato ancora oggi.

1931 – Yalta, ex Unione Sovietica
A Yalta viene utilizzato un precursore del moderno generatore eolico orizzontale, che genera 100 kW. La turbina ha una torre di 30 metri e un fattore di carico del 32%, il che significa che fornisce il 32% della sua potenziale produzione di energia, abbastanza buono anche per gli standard odierni.

1941 – Vermont, USA
La prima turbina eolica da megawatt al mondo viene costruita e collegata alla rete elettrica a Castleton, nel Vermont. La turbina ha pale di 75 piedi e pesa 240 tonnellate.

1956 – Gedser, Danimarca
La turbina eolica Gedser viene costruita da Johannes Juul, ex studente di Poul la Cour. La turbina a tre pale da 200 kW ispirò molti progetti successivi di turbine e l'invenzione di Juul - le rotture aerodinamiche di emergenza delle punte - è ancora utilizzata nelle turbine oggi. La turbina funzionò fino al 1967 e fu ristrutturata a metà degli anni '70 su richiesta della NASA.

Anni '70 – Ohio, USA
Il governo degli Stati Uniti, guidato dalla NASA, inizia la ricerca sulle grandi turbine eoliche commerciali. Vengono messe in funzione tredici turbine sperimentali e la ricerca apre la strada a molte delle tecnologie multi-megawatt utilizzate oggi.

1980 – New Hampshire, USA
Il primo parco eolico al mondo composto da 20 turbine viene costruito nel New Hampshire. Il parco eolico, tuttavia, è un fallimento poiché le turbine si rompono e gli sviluppatori sopravvalutano la risorsa eolica.

1981 – Washington e Hawaii, Stati Uniti
Nel 1981 la NASA costruisce il Mod-2 da 7,5 mW, seguito nel 1987 dalla turbina eolica a due pale Mod-5B da 3,2 mW. Entrambe le turbine battono i record per diametro ed energia prodotta.

1991 – Vindeby, Danimarca
Viene realizzato il primo parco eolico offshore a Vindeby, nella parte meridionale della Danimarca. Il parco eolico è composto da 11 turbine da 450 kW.

1991 – Cornovaglia, Regno Unito
Il primo parco eolico onshore del Regno Unito viene aperto a Delabole, in Cornovaglia. L'impianto è composto da 10 turbine e produce energia sufficiente per 2.700 case.

2003 – Galles del Nord, Regno Unito
Viene aperto il primo parco eolico offshore del Regno Unito. Il parco eolico offshore di North Hoyle si trova a 7-8 km al largo della costa settentrionale del Galles tra Prestatyn e Rhyl ed è costituito da 30 turbine da 2 mW.

2007 - Stirling, Regno Unito
La capacità installata di energia eolica nel Regno Unito raggiunge i 2 gW, con l'apertura del parco eolico di Braes O'Doune, in Scozia, che produce 72 mW di energia.

Il Regno Unito ha annunciato piani per migliaia di nuove turbine eoliche offshore che potrebbero alimentare ogni casa britannica entro il 2020.

2008 - Regno Unito

L’UE fissa al governo britannico l’obiettivo di aumentare il contributo delle energie rinnovabili all’elettricità del Regno Unito al 20% entro il 2020, come parte degli sforzi per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e migliorare la sicurezza energetica.

I piani per costruire uno dei più grandi parchi eolici onshore d'Europa nelle Ebridi Esterne sono stati respinti dopo che i ministri scozzesi hanno stabilito che il progetto da 500 milioni di sterline avrebbe devastato una torbiera di importanza mondiale.

Cari lettori, se siete arrivati a leggere fin qui, è perché, evidentemente, avete trovato interessante il contenuto di questo articolo.

Se scorrete le pagine di ifanews.it potete trovare conferma del fatto che questo sito ha spesso anticipato fatti e versioni che la stampa ufficiale italiana ha taciuto o manipolato.

Se volete essere determinanti, sostenermi e aiutarmi in questo mio lavoro, potete fare una vostra libera donazione a:

Giannina Puddu, IBAN: IT80K0357601601010002641534

Grazie!