CHIRURGICAMENTE, SUI 21800/900

CHIRURGICAMENTE, SUI 21800/900

Milano, 28 agosto 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

In effetti siamo andati anche oltre le più realistiche previsioni, date precedentemente, anche su queste colonne.
Mentre il nostro listino principale chiudeva la settimana, proprio chirurgicamente sui 21800/900, con volumi molto alti rispetto ai precedenti, settimanali, ma sempre ancora modesti relativamente al periodo, il future Settembre andava addirittura sotto.
Influenzato nell' ultima parte delle contrattazioni dei mercati USA, che andavano poi a chiudere con oltre il 3% di perdita.
Il Dow rimaneva aggrappato ai 32000 punti (-3,30%) lo SP500 ai 4000(-3,70%) ed il Nasdaq ai 12500 (addirittura - 4,50%).
Potremo quindi assistere, Lunedi mattina, a delle aperture in Asia, Europa ed Italia,  ancora in ribasso.
Per il nostro future Settembre che fra un paio di settimane passera' il testimone a Dicembre, prevediamo iniziali sell off di continuazione di quanto non potuto scaricare e  scontare nelle ultime ore serali dei mercati e future USA.
Nella migliore delle ipotesi potremo (Ri)vedere area fra  21500/600 e  21200/300, mentre nelle peggiori Area psicologica 21000/21050, livello su cui interverranno sicuramente le attente e forti mani delle ricoperture.
Il vix sp500, con un balzo di oltre l' 11%, si e' riportato sopra 26, gia' in zona rossa, ma non ancora in zona "barriera Piave", oltre i 32,  raggiungendo poi i massimi intraday degli ultimi 12 mesi di oltre 36.
Questo indicatore, per noi, come lo spread BTP Bund, non anticipa sempre il trend, ma se mai lo conforta ed accompagna, e qualche volta viene addirittura influenzato dagli eventi ed anche "dalle nuvole nere sopra le nostre teste".
Ciò  non toglie, che, a dispetto della stragrande opinione degli analisti ed osservatori, fra cui buona parte dei Trader ed investitori, il trend principale sia, e continui ad essere, per noi, sempre negativo per lo meno fino alla fine del primo semestre 2023.
Le ragioni sono già state qui espresse più volte....ragioni che i nostri lettori abbonati,  conoscono molto bene.
Riassumendo comunque in un unica frase ...."troppe nubi" si stanno addensando, soprattutto sull' Italia e purtroppo.
tutte insieme. Così ' scrivevamo!
Rimaniamo quindi sempre per il medio e lungo termine, negativi, con livelli successivi di future Dicembre (e poi Marzo/Giugno  2023) rispettivamente di 18500 e di 16500/16000.
Intesa&Unicredit
Ormai da alcuni mesi si e' un po' invertita fra i due titoli, la maggior  tenuta  sia nel settore finanziario, che in generale rispetto al listino principale.
Intesa infatti ha escursioni molto più ampie rispetto ad Unicredit, soprattutto nelle fasi negative.
Ci stiamo comunque riavvicinando ai minimi di Intesa toccati in Giugno e velocemente intraday, a 1,56/1,58 cum cedola, stesso livello toccato negli ultimi 12 mesi. Ed ad  un  buon segnale di entrata.
Ma c' è un ma, che spiega in parte la continua debolezza, superiore ad Unicredit, che Intesa dimostra ...
E se si facesse largo e qualcosa fosse in Estate trapelato, circa la possibilità , non di sospendere il dividendo 2022, ma di diminuirlo?
Non crediamo, visto anche l' incidenza positiva che avranno gli aumenti dei tassi sui bilanci dei titoli finanziari, ma crediamo che tutto si risolverà per il meglio, attendendo almeno segnali tecnici più confortanti (il triplo minimo ascendente a 1,56/58) per velocemente mettersi in posizione long ed incassare poi importanti cedole.
La cartina di tornasole potrebbe esserci piuttosto sugli utili e distribuzione dividendo del prossimo esercizio 2023, quando si manifestera' più concretamente la stagflazione (stagnazione + inflazione) e quindi la recessione.
I due titoli, sostanzialmente, ora si equivalgono, con una leggerissima preferenza per Intesa.
Quindi entrare, ma solo a detti livelli, su Intesa ed attendere ancora per UniCredit.
Prysmian&Leonardo
Titoli che hanno gia' frenato e stornato dai massimi, ma che sono ad un bivio.
La prima, Prysmian, in attesa che si formalizzi una ripresa, piccola o grande che sia, ma di cui, ora, non se ne vedono neanche gli albori....anzi, (vedi sempre le nuvole nere che si stanno addensando...)
La seconda, Leonardo, se dovesse terminare  il conflitto (nuvola nera ormai permanente), stornerebbe ancora per ritornare fra l' altro sui minimi assoluti 2020/2022, posti a 5,50 euro circa largo.
A meno di "una rondine che", di un'improvvisa commessa di ....Elicotteri che pare rivitalizzare il titolo, ma solo per un paio di sedute.
Quindi per motivi diversi e cause opposte...astenersi da acquisti per entrambi.
Re Dollaro
Vero affidabile barometro il Re Dollaro, che contro euro continua ad essere schiacciato poco sotto la parità contro euro (0,9920) e con rimbalzi puramente tecnici poco sopra tale parità, (1,0020).
Dovrebbe presto terminare questa fase laterale, dovuta non a sostegni ed interventi di FED e BCE, ma principalmente alla rarefazione agostana degli scambi, che induce sia le banche centrali, che gli operatori ad essere completamente quasi fuori da detto cross.
Andando un po' più in là, il range si dovrebbe ampliare  più probabilmente, a breve e medio termine, verso 0,96/0,98 e a medio lungo termine però verso 1,04/1,06 e proseguire poi in indebolimento, appesantito dall' enorme debito pubblico, che continua ad essere ampliato, dalla continua richiesta di sussidi, anche e più, dall' amministrazione Biden e relativa continua stampa di dollari, cosa che la BCE non può fare.