Doppio Anniversario per il Mario Negri: 60 Anni di Ricerca e 30 Anni di Alumni. Intervista a Armanda Jori, presidente del MNIAA

Doppio Anniversario  per il Mario Negri: 60 Anni di Ricerca e 30 Anni di Alumni. Intervista a Armanda Jori, presidente del MNIAA
Il Prof. Silvio Garattini assieme alla Prof.ssa Armanda Jori

Milano, 19 aprile 2024. Di Alessandro Ambrosin

L'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha recentemente celebrato due importanti anniversari: i 60 anni dalla sua fondazione e i 30 anni dalla costituzione della Mario Negri Institute Alumni Association (MNIAA). 

Armanda Jori, attuale presidente della MNIAA è una delle figure storiche dell'istituto, che fa parte del gruppo originale dei 22 ricercatori che, sotto la guida del Prof. Silvio Garattini, hanno dato vita a questa prestigiosa istituzione che da lustro alla ricerca italiana.

Nel 1961, l'Istituto Mario Negri apriva le sue porte con l'obiettivo di contribuire significativamente al mondo della ricerca medica, libera da vincoli commerciali. La visione del Prof. Garattini e del suo team era rivoluzionaria per l'epoca e ha gettato le basi per quello che sarebbe diventato un centro di eccellenza riconosciuto a livello internazionale. 

Professoressa Jori, che ricordo le è rimasto di quei giorni?

Un grande orgoglio per essere stata selezionata dal professor Garattini  tra i suoi primi 22 collaboratori, un grande entusiasmo per la consapevolezza che stavamo aprendo un capitolo nuovo nel fare ricerca scientifica in Italia e, anche un po’ di paura. I nostri colleghi dell’istituto universitario  di via Vanvitelli  ci “ incoraggiavano” : ritornerete tra noi!

Oggi è arrivato anche l'anniversario dei 30 anni della MNIAA, l'associazione degli alumni, fondata con lo scopo di mantenere vivi i legami tra gli ex allievi e di promuovere una rete di supporto professionale e umano tra le nuove generazioni di ricercatori e i veterani del settore. 

Ma la MNIAA è molto di più, perché oggi attraverso i premi e le borse di studio contribuisce fattivamente alla formazione dei nuovi talentuosi ricercatori, evitando in qualche modo la fuga dei cervelli. Ci spiega meglio questa dinamica?

Nel nostro Paese, purtroppo, la ricerca è considerata un costo non un’acquisizione di avanzamento.

Il modesto contributo offerto da noi vecchi ricercatori ai nostri giovani colleghi può gratificarli e indurli a portare in istituto un maggior entusiasmo su quanto acquisito nel loro soggiorno all’estero.

Quali altre iniziative specifiche sono state implementate dalla MNIAA per supportare i giovani ricercatori?

Abbiamo pensato di sostenere i  nostri giovanissimi ricercatori (under 30) con un contributo che li aiutasse a partecipare al loro primo evento internazionale, nonostante i costi alti.

E’ molto importante per valorizzare quanto il loro lavoro svolto al Negri fosse compatibile con il livello degli altri ricercatori. Ricordo che uno di loro vinse il premio per il miglior poster presentato a un congresso.

Quali sono le principali sfide che l'Istituto Mario Negri e la MNIAA dovranno affrontare nei prossimi anni?

La MNIAA perseguirà iniziative rivolte alla divulgazione di informazioni sulla ricerca biomedica ed in particolare su argomenti che possano essere recepiti dalla cittadinanza in modo corretto e esaustivo, per creare una massa critica su tematiche di interesse pubblico.

Come vede il futuro della ricerca farmacologica e quale ruolo avrà l'Istituto in questo scenario?

Il ruolo dell’istituto sarà sempre quello di lavorare, come ha fatto dalla sua fondazione, per la salute dei cittadini, non per un ritorno economico. Una visione operativa che proprio in questi giorni è stata ufficialmente riconosciuta grazie dall’assegnazione della Medaglia di Edinburgo,  istituita per chi contribuisce significativamente al benessere dell’umanità.

Quali altre iniziative specifiche sono state implementate dalla MNIAA per supportare i giovani ricercatori?

Abbiamo pensato di sostenere i  nostri giovanissimi ricercatori (under 30) con un contributo che li aiutasse a partecipare al loro primo evento internazionale, nonostante i costi alti.

E’ molto importante per valorizzare quanto il loro lavoro svolto al Negri fosse compatibile con il livello degli altri ricercatori. Ricordo che uno di loro vinse il premio per il miglior poster presentato a un congresso.

Quali sono le principali sfide che l'Istituto Mario Negri e la MNIAA dovranno affrontare nei prossimi anni?

La MNIAA perseguirà iniziative rivolte alla divulgazione di informazioni sulla ricerca biomedica ed in particolare su argomenti che possano essere recepiti dalla cittadinanza in modo corretto e esaustivo, per creare una massa critica su tematiche di interesse pubblico.

Come vede il futuro della ricerca farmacologica e quale ruolo avrà l'Istituto in questo scenario?

Il ruolo dell’istituto sarà sempre quello di lavorare, come ha fatto dalla sua fondazione, per la salute dei cittadini, non per un ritorno economico. Una visione operativa che proprio in questi giorni è stata ufficialmente riconosciuta grazie dall’assegnazione della Medaglia di Edinburgo,  istituita per chi contribuisce significativamente al benessere dell’umanità.

Infine professoressa, quali consigli vorrebbe dare ai giovani ricercatori che stanno iniziando adesso la loro carriera nel campo della ricerca biomedica?

Avere curiosità, entusiasmo, costanza … e, soprattutto, non stancarsi mai di andare avanti.

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