Imprese, nella `champion`s league` dell`ingrosso c`è poco spazio per l`Italia

Si sa che quando si parla di fare impresa, noi italiani siamo specializzati nelle piccole realtà. Ecco l`ennesima prova Deloitte ha presentato oggi la sedicesima edizione dello studio Global Powers of Retailing, in cui vengono analizzati i risultati di bilancio resi pubblici dai più grandi retailers del mondo.

Secondo lo studio, realizzato i 250 più grandi Retailer al mondo hanno fatto registrare un fatturato superiore a US$ 4.200 mila miliardi per l’anno fiscale 2011 (che comprende il periodo da giugno 2011 a giugno 2012) con un incremento delle vendite del 5,1%.

 

Wal-Mart, grazie all’operazione di acquisizione di Massmart in Sud Africa, si assicura la testa della classifica per i prossimi anni, dominando quella del FY2011 con US$ 446,9 miliardi di fatturato in crescita del 6,7% rispetto al FY2010. Carrefour (US$ 113,2 miliardi) segue il gigante statunitense ed è il numero uno in Europa.

Questa la classifica Top 10:

 

Pos

Azienda

Origine

Vendite (US$mil)

1

Wal-Mart

US

446.950

2

Carrefour

France

113.197

3

Tesco

UK

101.574

4

Metro

Germany

92.905

5

The Kroger Co.

US

90.374

6

Costco

US

88.915

7

Schwarz

US

87.841

8

Aldi Einkauf

Germany

73.375

9

Walgreen Co.

US

72.184

10

The Home Depot

US

70.395

 
 

Sono tre le aziende italiane presenti nella Top 250: Coop (56°), Conad (78°) e Esselunga (125°).

Nonostante la perdita di posizioni in classifica, le aziende italiane hanno registrato comunque a fine fiscal year 2011 una limitata crescita del fatturato che permette di evidenziare un CAGR (crescita media nel periodo 2006-11) per singolo Gruppo come segue: Esselunga +6%, Conad +5,3% e Coop +2%.

“Dai risultati delle nostre analisi sul settore della distribuzione in Italia, si può affermare che la crescita del fatturato avutasi nel 2011 è principalmente dovuta alle migliori performance delle insegne a brand italiano rispetto a quelle a brand internazionale, queste ultime penalizzate dalla maggior componente ipermercato e dalle grandi superfici, verso cui il consumatore italiano risulta sempre meno indirizzato vista la pesante situazione economica, e in particolare dei consumi, la peggiore degli ultimi decenni” chiosa Dario Righetti, Partner Deloitte e responsabile Consumer Business per l’Italia.

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