La questione fiscale, tra promesse e realtà

Non è questione di malafede. E’ che è davvero molto difficile riuscire a seguire la logica che governa i discorsi e le scelte della classe politica italiana. O meglio, la logica si capisce benissimo, ma quello che lascia perplessi è il fatto di trovarla puntualmente estranea alle reali necessità del paese e più coerente, invece, con gli interessi dei soliti noti. Il tutto, ovviamente, condito da considerazioni molto spesso populiste. Non si capisce perché, ad esempio ci capita di sentire che il governa starebbe valutando una riduzione dell`Irap dal 2014 e, nella stessa giornata e con lo stesso relatore, ci si sente dire che la coperta e` corta, ragion per cui risulta poco probabile una riduzione dell’Iva.

E’ questo il pensiero del ministro dell’Economia Vittorio Grilli, un pensiero esposto ieri a margine del Forum dei Giovani di Confcommercio. Se la coperta è corta, vien logico pensare, non c’è spazio per alcuna riduzione, né dell’Irpef, né dell’Iva giusto? Perché l’Irpef al posto dell’Iva e non viceversa, dato che è proprio la riduzione dell’Iva una possibile spinta per il rilancio dei consumi? Le risposte non arrivano. Accontentiamoci delle ennesime dichiarazioni. “Nella nostra proposta che e` ora in discussione - ha spiegato a margine del Forum dei Giovani - c`e` piu` di una dimensione entro cui ridurre le tasse. Ci sono piu` assi, il primo e` il contenimento dell`Iva, poi l`aumento della produttivita` e l`aumento dei redditi delle famiglie in condizioni economiche meno fortunate. Visto che la coperta e` corta e non si riesce a fare tutto nelle dimensioni che vorremmo bisogna distribuire le risorse. Io prendo atto delle priorita` della Confcommercio ma ci sono anche altre esigenze” L’ennesima giornata felice per i collezionisti di parole.

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