SILVIO BERLUSCONI E' MORTO. LUCI E MOLTE OMBRE. IL SUO AMORE VERO PER L'ITALIA COME ULTIMO ATTO POLITICO

Giannina Puddu, 12 giugno 2023.

Silvio Berlusconi è appena morto dimostrando che neanche la disponibilità di molti soldi può rimandare la data dell'ultimo viaggio.

La nostra redazione non aveva, già pronto, un testo per la sua morte, ritenendo che questa avrebbe tardato a presentarsi, quindi, "a caldo".

Ne parla la stampa di tutto il mondo e la CNBC scrive:

Silvio Berlusconi, il miliardario magnate dei media che è stato il premier di diversi governi italiani per nove anni, è morto all’età di 86 anni, hanno detto lunedì i media italiani.

Il magnate soffriva di diversi gravi disturbi, tra cui il Covid-19, che hanno provocato ripetuti ricoveri a partire da settembre 2020.

Chiude, tuttavia, dichiarando di non aver potuto verificare la causa effettiva della morte.

Il 20 novembre del 2021, il Corriere della Sera su lancio ANSA, aveva scritto:

Anche Silvio Berlusconi ha effettuato il booster del vaccino anti Covid-19. Il leader di Forza Italia ed ex premier ha anche diffuso un video della sua vaccinazione che lo vede tranquillo mentre, manica di camicia tirata su, si fa iniettare la terza dose e fare prima il gesto del pollice alzato e, alla fine dell'iniezione, il segno di vittoria con le dita. Fonte: Ufficio Stampa Forza Italia. ( Ansa - CorriereTv ). 

Per chi come noi, può solo osservare dall'esterno, l'ago che è entrato nel braccio di Berlusconi (come da video) non conferma il contenuto della siringa attaccata.

Così come non possiamo fare a meno di osservare che, nonostante il pollice alzato, l'espressione del suo viso rivelasse il suo malessere e, forse, la sua scarsa convinzione.

Ciò che è, ormai, innegabile è che il vaccino Covid-19 sia o possa essere la causa delle numerose e scarsamente spiegate morti per "malori improvvisi" e di migliaia di effetti avversi, con un sindacato di Polizia (e non di un "pirletta" al bar....) che denuncia 10.000 casi di reazioni avverse tra i suoi iscritti.

Della causa vera della morte di Silvio Berlusconi, probabilmente, non sapremmo mai, come spesso accade  in Italia e non solo.

Nell'aria di guerra che stiamo respirando da più di un anno, Berlusconi si è distinto per la sua posizione relativa all'azione del Governo italiano in Ucraina.

Alla storia la sua intervista concessa a Bruno Vespa il 30 ottobre 2022 durante la quale Berlusconi dichiarò che "Senza armi e aiuti Zelensky tratterebbe"

Così il Cav intervistato da Bruno Vespa: 

Si può arrivare a una trattativa di pace nel conflitto ucraino?

"Forse: solo se a un certo punto l'Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l'Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra.

In questo caso Zelensky, forse, potrebbe accettare di sedersi al tavolo per una trattativa.

....Noi non possiamo che essere con l'Occidente nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l'Ucraina". 

Sullo stop alle armi, preferendo l'invio di massicci aiuti economici per la ricostruzione, Vespa aveva obiettato che Putin dovrebbe almeno lasciare le due regioni (Kherson e Zaporizhzhia) occupate e annesse dopo le altre due del Donbass (Donetsk e Luhansk).

Berlusconi sembrava d'accordo, pensando però che non si dovrebbe discutere l'appartenenza alla Federazione Russa della Crimea e fare un nuovo referendum nel Donbass con il controllo dell'Occidente.

Era convinto che Putin sia 'un uomo di pace', confessava a Vespa che ha provato a chiamarlo due volte senza esito all'inizio della guerra e dopo non ha più insistito.

Questa sua posizione lo ha isolato nel suo stesso attuale Governo, guidato da Meloni che, sul punto, ha assunto una posizione opposta a quella dichiarata nella sua campagna elettorale, trasformandolo in un elemento scomodo proprio mentre era in età avanzata e malaticcio.

L'attuale politica armaiola del nostro governo e degli altri in ambito UE e NATO, sta massacrando l'economia europea per l'effetto boomerang delle sanzioni inflitte alla Russia che invece prospera economicamente e finanziariamente.

Spingere per la soluzione diplomatica, in luogo dell'azione militare voluta dagli Stati Uniti, era anche chiedere all'Italia di assumere una sua posizione autonoma, da vero Stato Sovrano libero di scegliere la sua politica estera.

La soluzione diplomatica per evitare agli italiani e all'Italia la marcia a passo svelto verso la devastazione della guerra, nota la quantità di basi NATO che ospitiamo.

E, neppure si può dimenticare il 2011, con  la cacciata di Berlusconi e l'inizio dell'austerity affermati a colpi di spread e la successiva nomina del professor Mario Monti, eletto per l'occasione, senatore a vita, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Così come il tourbillon di accuse e cause che gli sono state inflitte per devastare la sua reputazione con successivi assolvimenti, pur se con motivazioni non sempre onorevoli.

E il suo rapporto con Craxi che l'aveva favorito nella sua ascesa imprenditoriale consentendogli di mettere a gran frutto il suo talento manageriale indiscutibile. 

Perchè se hai grande talento e ti spezzano le gambe, comunque la tua strada è chiusa e non puoi esprimerlo.

Nel gennaio di quest'anno, aveva dichiarato:

Nell'anniversario della scomparsa del mio amico Bettino Craxi, voglio ancora una volta unirmi con profonda commozione al ricordo dei familiari, degli amici, dei compagni di lotte politiche, di quanti lo conobbero e poterono apprezzarne le grandi qualità intellettuali, politiche ed umane.

A 23 anni dalla scomparsa del leader dei Socialisti italiani, la figura di Bettino Craxi non perde di attualità e al tempo stesso si delinea con sempre maggiore chiarezza il suo profilo di grande protagonista della storia del nostro Paese.

Il dramma degli ultimi anni della sua vita, gli anni dell'esilio, va ricordato come monito sugli effetti perversi dell'uso politico della giustizia.

In quel momento, probabilmente, non si aspettava di raggiungere Bettino pochi mesi dopo.

Silvio Berlusconi resta nelle pagine della Storia Italiana con le sue luci, le sue molte ombre, la sua propensione al sorriso, la sua capacità di far sorridere e la forza di affermare la sua visione anche in un contesto complesso e pericoloso come l'attuale, di vera e temibile guerra.