SU TESLA, ELON MUSK NON L'HA RACCONTATA GIUSTA INGANNANDO CLIENTI E INVESTITORI

SU TESLA, ELON MUSK NON L'HA RACCONTATA GIUSTA INGANNANDO CLIENTI E INVESTITORI

Giannina Puddu, 20 gennaio 2023.

Miliardari e bugiardi.

Per accumulare miliardi di dollari e diventare finanziariamente super-potenti, evidentemente, un ingrediente base è quello della menzogna che diventa prassi ingannando sia gli sprovveduti (o meno..) investitori che i clienti.

Nel caso di Tesla e di Musk, questa verità è emersa durante lo svolgimento di una causa contro la casa automobilistica intentata dalla famiglia di Mountain View (38 anni) che perse la vita mentre era alla guida di una Tesla Model X con l'Autpilot inserito.

Era il 23 marzo del 2018, nel New Jersey.

L'ammissione imbarazzante del malfunzionamento del pilota automatico è stata fatta  da Ashok Elluswamy, direttore del software Autopilot di Tesla.

E compare nella trascrizione di una deposizione resa a luglio in una causa contro Tesla per un incidente mortale di cui fu vittima un ingegnere della Apple. 

Nel 2016 era uscito un video pubblicitario  che affermava che l’auto era in grado da sola di fermarsi o accelerare in presenza di semaforo rosso o verde.

Le immagini erano state rilanciate su Twitter dallo stesso Elon Musk, con lo slogan “La persona al posto di guida è lì solo per motivi legali. Non sta facendo niente. L’auto si guida da sola“.

Elon Musk aveva favorito ha la creazione del video del 2016  esagerando le capacità del sistema di assistenza alla guida Autopilot di Tesla, suggerendo, personalmente, il testo di apertura che affermava che l'auto dell'azienda si guidava da sola, secondo le e-mail interne visualizzate da Bloomberg.

Musk e Tesla riferirono ai giornalisti e in un post sul blog dell'epoca, che tutte le  auto di loro produzione sarebbero state fornite con l'hardware necessario per la piena capacità di guida autonoma.

Ma, tutt'ora, questo non è vero e da questa evidenza si sono innescate indagini federali civili e penali.

L'enstusiamo di Musk era montato dopo che l'Arabia Saudita aveva deciso di investire pesantemente nella sua azienda che, dunque, lui proponeva agli investitori come "finanziamento garantito".

Adesso, gli  avvocati degli azionisti di Tesla lo incalzano affermando che un suo tweet rivolto al mercato finanziario era solo una delle numerose "bugie" che sono costate agli investitori milioni di dollari.

I Giudici sono all'opera per decidere chi abbia detto la verità e se Musk abbia  truffato miliardi di dollari agli investitori quando hanno scommesso su un tweet che si è rivelato falso. 

Strani segnali di fumo erano arrivati in passato con l'ultimo del 15 dicembre 2022 quando Musk aveva venduto ulteriori 22 milioni di quote di Tesla al prezzo di 156-176 dollari mentre l'ultimo registrato è di 118,76.

La motivazione ufficiale della sua scelta offerta al mercato era stata la necessità di rastrellare capitale per acquisire Twitter al costo di circa 44 miliardi di dollari.

Una bella cifra, che costringe il ceo di Tesla a vendere un po’ di azioni della Casa, scrisse qualche stupido o venduto...

Comunque, ad oggi, il totale vendite cumulato arriva a 3,6 miliardi. 

A fine dicembre il ceo di Tesla, per rassicurare i suoi azionisti, aveva detto che per i successivi due anni non avrebbe venduto altre azioni Tesla. Nel mentre, la parola è passata ai tribunali.

Nel 2022, il titolo  ha registrato una discesa del 65%.

La più pesante della sua storia.

Il mese di Dicembre si è chiuso con un -36,73% il peggiore degli ultimi 2 anni.

Dalla lettura dei  grafici, secondo alcuni analisti,  la situazione non sembra promettere ancora nulla di buono e suggeriscono, prima di effettuare nuovi acquisti, di attendere quotazioni più
basse almeno attorno ai 40$ -50$, meno di un terzo del prezzo di "alleggerimento" operato da Musk con il pretesto dell'acquisto di Twitter.

Anche l'intero contesto non è favorevole con Wall Street che mostra segni di debolezza sotto il peso dei timori diffusi di recessione dell'economia americana e l'atteso indebolimento del dollaro...