Tim Brasile mette il turbo

  Nemmeno l’ottima performance trimestrale di Tim Partecipacoes, controllata brasiliana di Telecom Italia, ha permesso alle azioni del gruppo guidato da Franco Bernabè di salvarsi dalla tempesta dei listini europei di ieri, affossati dall’annuncio del referendum greco sulle misure salva-stato: il titolo è rimasto a galla nelle prime ore della giornata, per poi crollare a -5,1% a fine seduta; oggi a metà mattina la quotazione del titolo resta sostanzialmente invariata. Nonostante ciò, resta un dato di fatto che il paese verde-oro rappresenta il principale driver per la crescita di Telecom, generandone circa il 15% dell’ebitda totale. L’utile netto del terzo trimestre di Tim Partecipacoes è stato di 132 milioni di euro, ben il 116% in più del risultato del medesimo periodo dello scorso anno. L’ebit ha avuto un incremento dell’83,5% raggiungendo 213 milioni di euro; l’ebitda è salito dell’11,3% a 480 milioni di euro; il fatturato ha raggiunto 1,84 miliardi euro, aumentando del 18,9%. I clienti sono ora 59,2 milioni (+26,1% rispetto a un anno fa), con una notevole accelerazione del segmento prepagate (+27,3%); la base clienti è aumentata del 2,7% nel secondo trimestre e addirittura del 3,7% nel terzo. Anche sul fronte dell’indebitamento si sono registrati risultati eccellenti: nel terzo trimestre un free cash flow operativo salito del 13,2% e un flusso di cassa netto aumentato del 22% a 225 milioni di euro hanno permesso una riduzione dell’indebitamento finanziario netto di ben il 29,9%, a quota 604 milioni di euro. Altro dato commerciale di rilievo messo in evidenza da Equita riguarda la quota di mercato raggiunta sui nuovi clienti, che è addirittura del 38%. L’acquisizione di 10,2 milioni di nuovi clienti nel trimestre rappresenta, come evidenziato dall’ad della società Luca Luciani (nella foto), un record per l’azienda. Alla luce dei numeri esposti, Luciani vede sempre più vicino il traguardo fissato per l’esercizio 2011 di un ebitda superiore a 1,9 miliardi di euro. Tim Partecipacoes rafforza la sua posizione di secondo operatore di telefonia mobile in Brasile e la sua crescita sembra tutt’altro che arrestarsi anche in seguito all’acquisizione della rete in fibra ottica di Atimus, perfezionata il 31 ottobre.

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