Di spread in spread, di debito in debito

L`inizio della settimana segna una maggiore divaricazione tra l`andamento dei mercati del debito pubblico di Spagna e Italia.

Lo spread Btp-Bund e` risalito a 342 punti con il rendimento del decennale al 5,10% contro il 5,02% di venerdi` scorso (+8 punti) Ben diverso l`andamento dei titoli di stato spagnoli, spread in salita a 430 punti e rendimento del Bonos decennale al 5,97 contro il 5,79% di venerdi` scorso (+22 punti).

La peggiore performance della Spagna dipende dalla massima incertezza che circonda il piano di salvataggio europeo delle delle banche iberiche. Sul piatto l`Eurozona ha messo 100 miliardi di euro, Madrid ritiene di doverne utilizzare solo una sessantina.

La crisi di liquidita` del sistema bancario spagnolo e` ogni giorno piu` acuta: ad agosto i prestiti della Bce agli istituti di credito iberici hanno raggiunto quota 389 miliardi di euro, il nuovo massimo storico.

Ma quello che pesa, a detta degli operatori, e` l`incertezza che riguarda le modalita` con cui i prestiti dell`Esm (il meccanismo di stabilita` europea, il cosidetto fondo salva stati) arriveranno in terra di Spagna.

Senza la vigilanza bancaria in capo alla Bce, primo tassello dell`unione bancaria dell`Eurozona, appare difficile che i prestiti dell`Esm possano ricapitalizzare direttamente le banche e dunque essere neutrali sulla dinamica del debito pubblico spagnolo. La Germania, per voce del ministro dell`economia Wolfgang Schauble, ha gia` espresso dubbi che la vigilanza bancaria unica sia avviata a partire dal gennaio 2013.

Resta dunque ancora aperta la possibilita` che gli aiuti arrivino come prestito alla Spagna. Per i paesi contributori del fondo salva stati cambia poco, in quanto, essendo l`Esm trattato alla stregua di un organismo sovranazionale, non impatta sul loro debito pubblico. Ben diverso sarebbe il risultato per la Spagna che invece vedrebbe aumentare il proprio debito pubblico.

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