Bankitalia certifica la povertà delle famiglie italiane

  Nel 2010 il reddito familiare medio annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, è stato pari a 32.714 euro, 2.726 euro al mese. Lo si legge nell`indagine Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane. Il reddito equivalente, misura che tiene conto della dimensione e della composizione del nucleo familiare, si è attestato sui 18.914 mila euro per individuo, un valore inferiore, in termini reali, dello 0,6% a quello osservato con l`indagine sul 2008.

Bankitalia certifica la povertà delle famiglie italiane
La quota di individui poveri (coloro che hanno un reddito equivalente inferiore alla metà della media) nel 2010 è invece stata a pari al 14,4%, in aumento di un punto percentuale rispetto al 2008. Bankitalia precisa inoltre che la quota supera il 40% tra i cittadini stranieri. Nel 2010 il 29,8% delle famiglie reputava le proprie entrate insufficienti a coprire le spese, il 10,5% le reputava più che sufficienti, mentre il restante 59,7% segnalava una situazione intermedia. 
L`indagine evidenzia infine che la ricchezza netta delle famiglie italiane, data dalla somma delle attività reali (immobili, aziende e oggetti di valore) e delle attività finanziarie (depositi, titoli, ecc.) al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti), ha un valore mediano nel 2010 di 163.875 euro. Il 10% delle famiglie più ricche possiede il 45,9% della ricchezza netta familiare totale (44,3% nel 2008). Cresce quindi la concentrazione della ricchezza.
Per quanto rguarda il reddito «equivalente» dei lavoratori dipendenti italiani (che «è una misura che tiene conto della dimensione e della composizione del nucleo familiare»), questo è cresciuto in termini reali dal 1991 al 2010 di appena il 3,3% a fronte di un +15,7% di quello dei lavoratori autonomi e dell`11,5% dei pensionati e «gli altri individui in altra condizione non professionale». 
La percentuale di famiglie indebitate è invece pari al 27,7%. L`indebitamento, come in passato, risulta più diffuso tra le famiglie a reddito medio-alto, con capofamiglia di età inferiore ai 55 anni, lavoratore indipendente o con elevato titolo di studio. Le passività sono costituite in larga parte da mutui per l`acquisto e per la ristrutturazione di immobili. È quanto emerge dall`indagine di Bankitalia sui redditi 2010 delle famiglie. Il debito residuo per le famiglie che usufruiscono di almeno un finanziamento corrisponde in media a poco più di un`annualità di reddito; il valore sale a quasi due annualità considerando le sole famiglie con mutui per l`acquisto di immobili. L`incidenza mediana della rata annuale complessiva per il rimborso dei prestiti sul reddito familiare è del 12,4%. La vulnerabilità finanziaria, convenzionalmente identificata da una rata per il rimborso dei prestiti superiore al 30% del reddito, riguarda l`11,1% dei nuclei indebitati e si concentra presso le famiglie con entrate modeste. Il fenomeno appare però stabile rispetto al passato.
 
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