Il 2012 comincia con un leggero sovrappeso sulla componente azionaria

  di Thomas Härter, Responsabile strategie di investimento di Swisscanto   La Banca Centrale Europea ha lanciato un salvagente al sistema bancario continentale: stante l`attuale emergenza gli istituti di credito potranno approvvigionarsi per tre anni di liquidità a buon mercato presso la BCE. Questo esclude per il momento il rischio di un crollo del sistema bancario europeo e rimuove alla radice gran parte del peso che grava sui mercati finanziari. Resta tuttavia invariato il problema del fabbisogno di capitale proprio delle banche.

Il 2012 comincia con un leggero sovrappeso sulla componente azionaria
Il 2011 termina con un clima di marcato pessimismo da parte degli investitori, rischi di sistema che abbracciano l`intero pianeta, debiti pubblici a livelli stellari, incipiente recessione in Eurolandia e azioni fortemente sottovalutate. Tracciando un parallelo con la sismologia, si può affermare che la crisi del credito del 2008 è stata la scossa principale. Dopodiché vi sono state due forti scosse di assestamento. In un certo senso si tratta di eventi normali: tanto per le crisi finanziarie quanto per i fenomeni tellurici. Gli effetti della seconda scossa di assestamento hanno caratterizzato l`intero anno borsistico 2011 e il 2012 ci vedrà impegnati nello sgombero dalle macerie. Riteniamo assolutamente probabile che anche nel 2012 vi sia almeno una forte scossa di assestamento. Piuttosto ridotte invece le probabilità di un nuovo terremoto del secolo, nonostante il sistema bancario in forte difficoltà e l`imminente recessione in Eurolandia.
Nei mesi scorsi i titoli di stato italiani e spagnoli venivano considerati troppo rischiosi, una valutazione che è stata rivista dopo l`iniezione di liquidità decisa dalla Banca centrale europea. Non solo il rifinanziamento delle banche è garantito per tre anni: la stabilizzazione del settore finanziario riduce nettamente il rischio che siano gli stati a dover intervenire per salvare le banche a rischio fallimento. Siamo sottopesati sui bond spagnoli e italiani, che  saranno successivamente ridotti.
 
2012: leggero sovrappeso sulla componente azionaria
Nel comparto azionario prevediamo una prosecuzione della ripresa. La persistente avversione al rischio da parte degli investitori e i nostri modelli di valutazione cominciano a indicare opportunità di acquisto. Sebbene le attuali previsioni sugli utili 2012 per le aziende europee, a fronte della minaccia di recessione in Europa, continuino a essere rivisti verso il basso, la valutazione dei loro titoli azionari resta estremamente favorevole. In un`ottica regionale teniamo conto dell`estrema sottovalutazione delle azioni europee, sovrappesando l`area di un leggero 1,5%, in parte a scapito del Giappone (-1%). I titoli value oggi hanno raggiunto un livello di sottovalutazione pari, seppur di segno contrario, alla `bolla tecnologica` del 2000. La nostra allocazione settoriale prevede quindi un incremento del peso dei titoli bancari (+1%) a scapito delle materie prime (-1%). 
 
Valute
Il franco svizzero resta sostanzialmente sopravvalutato rispetto a tutte le altre divise. Ci manteniamo sovrappesati sulla corona norvegese rispetto alla divisa elvetica. La NOK beneficia del recupero dei prezzi petroliferi. Inoltre economia e bilancio norvegesi sono in condizioni straordinarie. In sostituzione del dollaro canadese (CAD) deteniamo ora una nuova posizione di lungo periodo in corone svedesi (SEK) a scapito dello yen giapponese. La SEK è nettamente sottovalutata rispetto al CAD e produce il quarto maggior `carry trade` fra le valute principali.
 
Punti di svolta
Negli scorsi mesi si sono succeduti rilevanti cambiamenti a livello politico. In vari paesi la crisi del debito ha praticamente imposto la costituzione di nuove maggioranze e ricambi ai massimi vertici. Le massicce misure per l`iniezione di liquidità decise dalla Banca Centrale Europea (BCE) ora potrebbero realmente rappresentare la scintilla in grado di innescare l`uscita dallo stato di crisi da parte dei mercati. La nuova liquidità non mancherà di sortire il proprio effetto. Una alternativa all`acquisto di titoli bancari consiste nell`acquistare innanzitutto `credito`: puntare cioè sulla rapida riduzione degli spread che il panico ha portato ad allargare a dismisura.
 
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