Inflazione: tasso ancora sottostimato dall’Istat

L’Istat continua a rilevare frenate dei prezzi a nostro parere del tutto inesistenti.

Relativamente al dato di aprile, addirittura, parla di un “tonfo”: il tasso sarebbe tornato all’1,2%, ovvero il livello minimo dal 2010. Addirittura si attesterebbe appena all’1,5% la crescita dei prezzi relativi al cosiddetto carrello della spesa.

Se c’è qualcosa ai minimi dal 2010 (ed oltre) non sono certo i prezzi, bensì è il potere di acquisto delle famiglie.

Quest’ultimo, infatti, dal 2008 è diminuito del -14,1% secondo quanto rivelato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, un andamento determinato anche della crescita incontrollata di prezzi e tariffe avvenuto in questi anni.

In ogni caso, anche basandosi sui dati sottostimati diffusi oggi dall’Istat, le ricadute per le famiglie sono insostenibili: ammontano infatti a +533 Euro annui per una famiglia di 3 componenti.

Una cifra che equivale a circa un mese di spesa alimentare.

Rincari che contribuiscono, di giorno in giorno, alla contrazione dei consumi ed al peggioramento delle condizioni economiche del nostro Paese.

“Per questo, lo ribadiamo da anni, è fondamentale avviare una ripresa a partire proprio dal rilancio della domanda di mercato e da un controllo più attento e preciso sulla crescita, spesso ingiustificata, dei prezzi e delle tariffe.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Un serio piano di sostegno delle famiglie a reddito fisso e l’elaborazione di un programma per il rilancio economico che punti sulla crescita e sull’occupazione, questi devono essere i temi all’ordine del giorno del nuovo Governo, dal quale ci aspettiamo, però, una politica economica improntata all’equità, che non pesi minimamente sulle tasche delle famiglie i cui bilanci già versano in condizioni di estrema difficoltà. 

A cura di Federconsumatori

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