La Bank of Japan lancia l`appello fiscale

Il Giappone deve moltiplicare i suoi sforzi per rilanciare la crescita e migliorare i conti pubblici. L`appello alla disciplina fiscale del governatore della Bank of Japan (BoJ) Masaaki Shirakawa giunge nel giorno i cui Rating & Investment Information (R&I) è stata la prima agenzia tutta nipponica (un fatto storico) a tagliare il giudizio massimo sul debito del Giappone portandolo dalla `Tripla A alla `AA-plus`, con outlook stabile. Un giudizio legato alla consapevolezza che anche un rialzo dell`Iva (ora ferma al 5%) non riuscirebbe a riequilibrare il rapporto debito/Pil, schizzato al 200% e al livello più alto tra i Paesi più industrializzati, mentre il budget è al 50% finanziato da titoli di Stato.

Una valutazione singolare se si considera che le Big Three, Standard & Poor`s, Moody`s e Fitch, attribuiscono al Giappone, rispettivamente un rating di `AA-` (con outlook negativo), `Aa3` (appena tagliato ad agosto) e `AA-` (con outlook negativo). «Se la credibilità della condizione fiscale dovesse peggiorare, potrebbe esserci uno shock enorme per l`economia», ha messo in guardia Shirakawa, nella conferenza stampa seguita al board di politica monetaria che ha tenuto fermi i tassi allo 0-0,1%, rifiutandosi di commentare il downgrade di R&I. Il governatore ha poi osservato che il fatto che i titoli di Stato giapponesi siano detenuti solo in piccola parte da investitori stranieri non significa necessariamente che i Jgb siano al sicuro da futuri problemi del debito sovrano. Un`altra agenzia nipponica, Japan Credit Rating Agency, ha invece mantenuto il rating massimo sul Sol Levante di AAA con outlook stabile. Da ottobre, dopo l`ultima revisione, «stiamo osservando attentamente le mosse del premier Yoshihiko Noda sulle riforme del welfare e del fisco - ha detto Toshihiko Naito, capo analista della società - Al momento, non c`è un cambiamento significativo dei rating».

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