MAUI, ISOLA TIZZONE.. I DIAVOLI DEL DANARO LA VOGLIONO COMPRARE A QUALUNQUE COSTO

MAUI, ISOLA TIZZONE.. I DIAVOLI DEL DANARO LA VOGLIONO COMPRARE A QUALUNQUE COSTO

Giannina Puddu, 19 agosto 2023.

Il nuovo mercato degli affitti brevi, spinto da arbnb e altri operatori simili,  sta dimostrando in ogni angolo del mondo la sua profittabilità.

Questo si somma all'ormai cronico ed insaziabile appetito delle multinazionali dedite al turismo.

Gli storici residenti e gli indigeni sono esposti all'assalto degli immobiliaristi che vogliono "riconvertire" le vecchie e modeste abitazioni in sontuose residenze turistiche, devastando l'ambiente e azzerando le culture locali.

Alle Hawaii, l'isola di Maui è soggetta, da tempo, all'azione arrogante e prepotente di questi soggetti diabolici che intendono imporre ai residenti l'acquisto delle loro case e delle loro terre situate in luoghi di grande bellezza naturale per farli sloggiare e impiantare moderne strutture da destinare al business del turismo internazionale, snaturando l'isola.

Gli abitanti dell'isola di Maui non si sono lasciati convincere, non hanno accettato di vendere le loro residenze in cui intendono continuare a vivere e hanno dimostrato di non cedere alla lusinga delle cifre importanti offerte da questi diavoli del danaro.

Questi spregevoli esseri carichi di dollari non tollerano la resistenza della popolazione locale e si spingono oltre l'offerta di danaro, pur di impossessarsi di case e terre prospicienti le magnifiche spiagge dell'isola.

Così che, prima si scatenano  gli incendi mortali (a causa del cambiamento climatico...) a Maui, poi si fanno avanti i saccheggiatori e gli speculatori, convinti che si sia ammorbidita  e piegata, con la morte nel fuoco e la devastazione totale, la volontà dei residenti alla loro volontà di comprare.

Ha scritto nbcnews: 

[Dopo l'incendio di questi giorni] I residenti dell'isola hanno affermato di aver visto persone rubare gas dai serbatoi e di aver ricevuto chiamate da investitori immobiliari che cercavano di acquistare la loro proprietà.
Da circa una settimana, Maui è stata devastata dagli incendi più mortali di oltre un secolo, i residenti cercano notizie sui loro cari scomparsi mentre i saccheggiatori e gli speculatori cercano di incassare il "frutto" della tragedia.
Nella città di Lahaina, la più importante dell'isola, le case degli abitanti sono ridotte a cumuli di cenere e, mentre loro sono impegnati a recuperare i pochi oggetti non bruciati e a ricostruire, subiscono furti continui e ulteriori tentativi di accaparramento della loro terra.
Interi quartieri della città non esistono più, decine di persone sono morte bruciate vive e sono stati distrutti i siti storici di riferimento culturale hawaiani.
Centinaia di famiglie sono sfollate, ormai senza un tetto.
L'incendio a Maui ha superato, per gravità e tasso di mortalità, l'incendio che, nel 2018, aveva devastato la California uccidendo 85 persone.
Il capo della polizia della contea di Maui John Pelletier ha dichiarato: "Il popolo hawaiano è il popolo più incredibile, gentile e amorevole del pianeta, punto".
Il "più gentile", ma non per questo "fesso" e non accetterà di vendere le case che sono sfuggite all'azione del fuoco, nè quelle bruciate  ai maledetti speculatori immobiliari, neanche adesso, nonostante il fuoco abbia gettato centinaia di persone nello stato di indigenza.
Il signor Tiare Lawrence, residente a Maui, ha dichiarato: tutto questo è disgustoso! E, Lahaina non è in vendita!
La casa di Tammy Kaililaau che vive da 20 anni a Maui, non esiste più. I suoi amici e vicini di casa sono bruciati nel fuoco.
John Dimuro, sull'isola da più di 40 anni, ha detto che la gente del posto non vuole che le grandi compagnie immobiliari o i miliardari acquistino la loro terra per trasformarla in una fabbrica del turismo.

Accusa il governo, affermando che: Il governo dovrebbe semplicemente dire No, non ti è permesso svilupparti.

Dì di no, semplicemente no.

Le Hawaii sono uno stato degli USA e, pare, che il suo governatore Josh Green abbia contattato il procuratore generale dello stato per "esplorare la possibilità di imporre una moratoria sulle vendite di proprietà danneggiate o distrutte".
Ma, non c'è nessuna "esplorazione" da fare. Si deve vietare la vendita di queste proprietà distrutte che, secondo il suo racconto, sarebbero più di 2.200 e per l'86% residenziali, APPUNTO.
Mark Stefl, 67 anni, ha riferito di essere stato contattato dagli speculatori immobiliari poco dopo l'incendio, ai quali ha detto: no, grazie, non vi vendo la mia casa! 

Stefl, ha commentato: Non so cosa diavolo stia succedendo. Il nostro governo è così inetto in questo momento. Sono così incazzato.

Stefl  e sua moglie hanno perso anche il lavoro e si domandano se, persa la casa nel rogo, dovranno ancora e comunque, continuare a pagare il mutuo.

La casa non era assicurata poichè non rispondeva ai rigidi criteri previsti dalle compagnie di assicurazione e la loro unica speranza di salvezza è l'assistenza federale.

Hanno già subito altri due incendi in passato e hanno ricostruito.

Dice: Non venderò. Rimarrò qui. Mi piace qui, per quanto sia incasinato.

Il mercato immobiliare nelle isole Hawaii è già stato stravolto.

Ne ha parlato Sterling Higa, direttore esecutivo di Housing Hawaii's Future (organizzazione senza scopo di lucro dedicata a porre fine alla carenza di alloggi per i lavoratori).

Ha riferito che la costruzione di nuove case prevede costi esorbitanti, inaccessibili ai residenti impiegati con bassa retribuzione nei lavori di servizio  dell'ospitalità o del turismo.

Il prezzo medio di una casa a Maui è pari all'iperbolica cifra di  1,2 milioni di dollari e il prezzo medio del condominio è pari a  850.000 dollari, mentre il 65% dei residenti è di colore.

Anche il prezzo degli affitti a Maui ha raggiunto cifre  stellari e quindi le famiglie che dovranno ricostruire non sapranno dove vivere, nel frattempo.

Tuttavia, tutti coloro che hanno perso le loro case multigenerazionali avranno, ancora,  la forza di restare, in barba ai diavoli del business del turismo selvaggio.

Ripetono: Non importa quanti soldi offri. No. Non stiamo vendendo. Questo non è in vendita.

Sulle cause che hanno scatenato l'incendio, le Fonti Ufficiali incolpano subito le condizioni meteorologiche estreme, mentre, di fatto, le indagini sono appena iniziate...

Altre voci che si diffondono attraverso i social, suggeriscono che l'incendio sia stato intenzionale, provocato allo scopo di ardere al suolo Maui e trasformarla in un' "isola intelligente".

Un utente, che pare essere residente alle Hawaii, ha affermato, postando un suo video che è diventato virale, che il governo delle Hawaii vuole che Maui diventi la prima isola intelligente e che l'intera isola sia governata dall'Intelligenza Artificiale.

E' prontamente arrivata la replica dei cacciatori di "notizie false": 

"Maui è stata distrutta intenzionalmente per ricostruirla con il concetto di città di 15 minuti"

Affermazione: i video e le immagini che emergono da Maui mostrano che un attacco DEW è stato pianificato apposta per poter attuare i piani di Smart Island.

Verifica dei fatti DW: Falso

......Sebbene le cause degli incendi di Maui siano ancora oggetto di indagine, le condizioni meteorologiche estreme hanno sicuramente giocato un ruolo, secondo fonti ufficiali: una combinazione di condizioni tra cui caldo, venti forti e siccità da maggio.

L'attività frenetica e attenta dei  "fact checker"  con il contributo del NewYork Post che l'ha raccontata anche così:

Molte di queste teorie sono state utilizzate per spingere una narrazione secondo cui gli incendi sono stati appiccati intenzionalmente per cacciare i residenti indigeni da Maui, consentendo al governo di trasformare l'area in una città intelligente gestita dall'intelligenza artificiale.

Quella storia si concentra su una conferenza scientifica tenutasi a Maui a gennaio che ha toccato leggermente le città intelligenti - note anche come "città di 15 minuti", un'idea di pianificazione urbana che pone i bisogni di base a pochi passi dai residenti - insieme a un prossimo vertice a Honolulu per discutere di governo nell'era digitale.

E' oltremodo simpatico il passaggio del NYPost per cui la Conferenza Scientifica avrebbe toccato "leggermente" il tema dell' impianto delle "città intelligenti"!

Un'affermazione di questo tipo è priva di senso logico.

NYPost aggiunge:

I partecipanti a quella conferenza, la Hawaii International Conference on System Sciences, hanno negato che l'evento avesse qualcosa a che fare con loschi piani per radere al suolo un'intera città, e hanno affermato che le città intelligenti erano solo un punto di discussione passeggero nelle sue numerose discussioni e conferenze.

"Leggermente" e "dicussione passeggera", così, en passant, giacchè erano lì e si stavano "leggermente" annoiando si son detti: per rompere la noia di questa conferenza divertiamoci a trattare "leggermente" e in modo "passeggero" il progetto delle "città intelligenti"!

Cosa dobbiamo ragionevolmente aspettarci? Che si dichiarino colpevoli? Così, di corsa, mentre sono ancora in corso le indagini che potrebbero risolvergli il problema con la conferma della causa del cattivissimo "cambiamento climatico"?

Ancora dal NYPost:

"Il concetto di città intelligenti è stato oggetto di indagine per almeno tre decenni", ha detto a PolitiFact il presidente della conferenza Tung Bui. "Non abbiamo avuto alcuna discussione specifica per trasformare Maui in una città intelligente".

E ti pare che viene a riferirlo a noi!

"L'idea di ricorrere a misure distruttive, causando danni a un punto di riferimento storico e provocando numerose vittime, il tutto nel tentativo di trasformare Maui in un'isola intelligente, allarga i confini della mia immaginazione", ha detto Bui.

Bravo Bui! Chi crede nella sua buona fede?

Ed ancora:

Altre teorie [ovviamente bizzarre e false...NDR] sulla distruzione coordinata hanno affermato che tutti, da BlackRock Investment Management a Jeff Bezos, Oprah e le società immobiliari in generale, hanno commesso un atto di incendio doloso di massa per cacciare i residenti e accaparrarsi la proprietà immobiliare.

Speriamo, un giorno, di conoscere questa verità, tra tante che ancora mancano, mentre ciò che già sappiamo è che la città di Lahaina sia stata distrutta, così come è certo che i residenti locali continueranno a mandare a fare in culo tutti quelli che insistono a voler comprare le loro case.