Quando la crisi è solo un gioco. Cronaca sconsolata di una giornata di ordinaria idiozia

Beato chi ha abbondanti capelli, perché infilarvici le mani è uno dei pochi sfoghi innocui che rimangono disponibili all’uomo moderno. Questo viene da fare pensando a cosa significa “essere contro” oggi in Italia, per lo meno a livello di manifestazioni pubbliche. Ufficialmente, il 14 novembre è la “Giornata Europea di azione e solidarietà”, le proteste sono state convocate da una quarantina di gruppi in 23 Paesi diversi. Madrid grida “toma la huelga”, la Grecia si è bloccata a mezzogiorno, la circolazione ferroviaria è stata fermata a Bruxelles.

Ma i riflettori della cronaca nostrana sono puntati su studentelli ormonali i quali, infarciti dalla globalizzazione del volere apparire diversi, combinano quello che Il Corriere della Sera sta riportando minuto per minuto. Una città valga da esempio, Milano:


La protesta degli studenti contro le politiche di Austerity si è rivolta, sin da subito, contro le vetrine delle banche e in particolare contro quelle del Punto Enel di via Broletto, nel centro città. Qui, come nella filiale Unicredit poco prima, le vetrine sono state colpite e mandate parzialmente in frantumi, oltre a subire la consueta dose di vernice spray. Intanto la manifestazione prosegue verso il centro della città. Alcuni studenti hanno imbrattato anche il portone della sede della Consob in via Broletto numero 5. Prese di mira anche le sedi di Unicredit e Intesa Sanpaolo di piazza Cordusio, le cui vetrine sono state imbrattate con scritte e dal lancio di uova con vernice. Sin dall`inizio della manifestazione molto partecipata, alcuni studenti e militanti stanno sfilando a volto coperto. Dal cielo un elicottero della polizia sta seguendo il corteo, diretto verso piazza Duomo attraverso via Tommaso Grossi. Lancio di petardi contro Palazzo Gonzaga, sede distaccata dell`Università Cattolica di Milano. E un ragazzo di 17 anni è stato aggredito dai manifestanti a scopo di rapina, ed è stato «salvato» dall`intervento di 2 passanti, due lavoratori sudamericani”.


Non c’è rabbia in queste azioni, ma solo noia. Non esistono ideali, ma solo spillette adesive. Non è rivoluzione, ma solo masturbazione ideologica. Non è la dirompente forza del pensiero che si fa dinamite, fossanche nichilismo, ma solo una puberale mania di protagonismo. Tanto poi ci pensa il lettuccio caldo e i soldi di papà a proteggerci. Le uova e la vernice, alternative vivaci alla Playstation.


E intanto, le teste da tagliare rimangono nei loro salotti, la tv accesa. E probabilmente, facile da credere, staranno facendosi delle grasse risate

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