SABBIA

SABBIA

Cagliari, 5 maggio 2025. Di Elia Sanna

Ogni anno, diverse tonnellate  di quintali di sabbia vengono portate  via illegalmente dalle spiagge della Sardegna, spesso infilate nei bagagli dei turisti come “souvenir” estivi. 

Tra le zone più colpite, la Penisola del Sinis, famosa per i suoi preziosi granelli di quarzo bianco e rosa che compongono spiagge uniche al mondo, come Is Arutas. 

Da anni si combatte una battaglia contro l’ inciviltà di chi continua a depredare la nostra terra portando via un ricordo che certifica la visita fatta nell’isola.

Ma la risposta del territorio non si è fatta attendere: sensibilizzazione, educazione ambientale e azioni concrete di tutela si stanno rivelando strumenti preziosi per invertire la rotta.

Tra i sindaci più attivi su questa battaglia va detto, abbiamo Andrea Abis, rieletto al suo secondo mandato nelle ultime elezioni a Cabras.

Alcuni anni fa aveva avviato la prima azione giudiziaria contro i “pirati” che vendevano la sabbia sul web.

“È nostro dovere difendere il patrimonio ambientale della nostra comunità”.

Ha ribadito il sindaco Abis, è fondamentale e vincente mettere in atto azioni di salvaguardia mirate alla valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico. Dotare i giovani dell’arma della consapevolezza è un ottimo investimento per il futuro”.

Negli ultimi anni così nel centro del Sinis, sono nate iniziative e proliferano sempre più le attività di salvaguardia a conferma della consapevolezza dei sardi di difendere la propria terra.

L’ultima solo pochi giorni fa con una manifestazione che ha visto istituzioni, associazioni a tanti giovani prendervi parte.

Nella splendida cornice di Is Arutas, si è svolta la Terza Giornata Ecologica del Sinis, promossa dal Comune di Cabras in collaborazione con l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre.

Protagonisti assoluti gli studenti delle scuole medie di Cabras e Riola Sardo, nominati per l’occasione “Sinis Sentinels” ad honorem, con il compito simbolico ma concreto di vigilare sull’ambiente marino durante l’estate.

Durante la giornata, i giovani hanno partecipato alla raccolta di circa 400 chili di rifiuti, soprattutto plastica, ma anche oggetti ingombranti come vecchie brandine e sedie abbandonate.

Hanno inoltre seguito un mini corso sull’importanza della biodiversità marina e sul pericolo rappresentato dalle microplastiche.

L’incontro è stato arricchito dalla presenza dei rappresentanti di Legambiente, che hanno sottolineato il ruolo fondamentale dell’educazione e del volontariato nella tutela ambientale.

Uno dei momenti più significativi è stata la restituzione al mare di 150 chili di sabbia trafugata e successivamente recuperata.

La sabbia, proveniente da sequestri effettuati dal Corpo forestale  e dalla Polizia locale, o restituita spontaneamente da turisti pentiti via posta, è stata simbolicamente riportata sulla spiaggia. 

Un gesto semplice ma potente, che ribadisce quanto sia fondamentale la protezione delle coste e la consapevolezza collettiva.

Presenti all’evento anche il sindaco di Cabras Andrea Abis, gli assessori comunali, rappresentanti della Capitaneria di Porto, del Corpo Foretale e di Legambiente. 

Tutti uniti nel ribadire un messaggio chiaro: la salvaguardia del territorio passa attraverso la partecipazione attiva della comunità, a partire dai più giovani.

“Abbiamo voluto responsabilizzare i ragazzi, che saranno i custodi di questo patrimonio domani”ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Carlo Carta. “Essere Sinis Sentinels significa diffondere buone pratiche, correggere con gentilezza chi sbaglia, e difendere il territorio con consapevolezza”.

Il prossimo appuntamento con le Giornate Ecologiche è fissato per domenica 18 maggio sulla spiaggia di Maimoni. Intanto, l’esempio dei giovani Sentinels del Sinis offre un raggio di speranza e un modello replicabile per tutto il litorale sardo.

“La tutela ambientale del litorale è un punto irrinunciabile per noi e il turista del Sinis è il benvenuto se si sente parte integrante di una natura preziosa da salvaguardare altrimenti non lo è” ha conciso Andrea Abis. “Voglio dire grazie agli agenti della polizia locale, ai barracelli, agli operatori dell’Area marina protetta, alle Sentinelle del Sinis, ai bagnini, alle forze dell’ordine, ma sopratutto a tutti/e voi che volontariamente dalla spiaggia vi impegnate a vigilare sul rispetto delle norme e ci aiutate a difendere il quarzo e la nostra terra dai vandali”.