Segreto bancario, l`alleanza europea per la trasparenza

Sono ormai nove i paesi `forti` dell`Unione europea - Italia inclusa - pronti ad immolare il segreto bancario sull`altare della lotta all`evasione fiscale, ``un male che fa perdere ogni anno all`Europa 1.000 miliardi di euro``, come stimato di recente dal presidente dell`Ue, Herman Van Rompuy.

Anche se, sul fronte del no, pesa il secco rifiuto dell`Austria ad allentare le garanzie di riservatezza per i suoi contribuenti. E` quanto emerge dal consiglio Ecofin dei 27 ministri delle Finanze Ue in corso a Dublino.

``Il ritorno di appetito degli Stati membri in favore di progressi ed azioni per combattere l`evasione fiscale e` estremamente benvenuto``, ha dichiarato Algirdas Semeta, commissario europeo per la Fiscalita` e l`Unione doganale.

Sulla scia del cosiddetto `Offshore leaks` e connesse rivelazioni sui paradisi fiscali detenuti all`estero, cinque dei principali Paesi Ue - Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna - hanno indirizzato una lettera alla Commissione europea chiedendo una stretta legislativa anti evasione.

In tale quadro, l`esecutivo Ue lavora fin dal 2008 ad estendere il campo di applicazione e rinforzare la cosiddetta `Direttiva risparmio` che prevede, attualmente, lo scambio automatico tra Paesi membri delle informazioni limitatamente agli interessi versati alle persone fisiche non residenti.

Il commissario per la Fiscalita`, Semeta, auspica che un accordo in tal senso venga raggiunto in tempo per presentare una proposta concreta al Consiglio dei 27 capi di Stato e di governo Ue in agenda il 22 maggio.

Traguardo che sembra piu` vicino ora che anche Belgio, Paesi Bassi, Polonia, e Romania si sono associati all`istanza di riforma legislativa, facendo salire a nove il numero di Paesi membri favorevoli all`adozione di un modello simile a quello statunitense del `Facta` che consente di ottenere tutte le informazioni relative a tutti i conti bancari, i depositi, le entrate all`estero di tutti i contribuenti americani.

Se persino il Lussembrugo - sotto la pressione dei partner Ue e, soprattutto, degli Stati uniti - si sta mostrando favorevole ad un parziale allentamento del segreto bancario a partire dal 2015, e` l`Austria che rimane arroccata su una posizione nettamente contraria. ``Mi battero` per il segreto bancario``, ha ribadito il ministro delle Finanze, la conservatrice Maria Fekter.

Ma - complice anche una parziale apertura del cancelliere austriaco, il socialdemocratico Werner Fayman che si e` detto, invece, ``pronto a negoziare`` - la mancanza dell`unanimita` tra i 27 non sembra preoccupare particolarmente il fronte della lotta all`evasione che si va consolidando in queste settimane tra i Paesi Ue.

Come gia` avvenuto per numerosi altri provvedimenti, infatti ``l`idea e` quella di iniziare con un piccolo gruppo di Paesi che muova poi gli altri`` ha rivelato una fonte europea vicina al dossier, profilando la possibilita` di chiudere un primo accordo ``tra chi ci sta``.

Della stessa opinione il ministro dell`Economia francese, Pierre Moscovici, secondo il quale, in questa fase, ``un vento soffia nell`Ue per spazzare via l`opacita` e gli ostacoli che il segreto bancario puo` implicare``.

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