Una visione d`insieme sulla settimana finanziaria appena trascorsa

Macro review In Eurozona la stabilizzazione dell’economia è avvalorata dal miglioramento della fiducia e dalla sostanziale conferma delle prime letture dei PMI, sebbene i consumatori si trovino in una fase “attendista” in quanto alle prese con una maggiore pressione fiscale e l’elevata disoccupazione.

Negli USA il settore manifatturiero mostra segnali di forza (v. indici ISM ed ordini di fabbrica) che potrebbero sostenere ed accelerare la ripresa in corso. Anche la fiducia dei
consumatori è solida sebbene crescano le incertezze a causa del minore potere d’acquisto (v. elevato prezzo della benzina e spesa per consumi di dicembre stabile sul mese). Se i dati dell’occupazione sono incoraggianti, il
settore immobiliare rimane ancora fragile, con i prezzi delle case in calo ma la spesa per costruzioni di dicembre in ripresa grazie al segmento non residenziale. Dati macro migliori delle attese potrebbero tuttavia allontanare
nel tempo un ulteriore allentamento di politica monetaria da parte della FED.
In Cina, secondo gli indici PMI l’economia sembra avviata verso una fase di stabilità con il governo pronto a supportare le piccole e medie imprese. In Brasile l’economia recupera un po’ di crescita, mentre l’inflazione si sta stabilizzando. In India il PMI Manifatturiero conferma una fase di ripresa dell’economia.
 
Obbligazioni
Nonostante l’ancora irrisolta questione greca, il sentiment positivo sul mercato obbligazionario eurozona è stato sostenuto da dati macro migliori delle attese e dall’abbondante liquidità fornita dalla Bce in attesa del prossimo repo a 3 anni di fine febbraio. Il Btp decennale, dopo aver scontato l’effetto dell’asta di medio lungo di lunedì scorso, ha proseguito in rialzo, chiudendo la settimana in sensibile apprezzamento. Il rendimento del Btp a 2 anni benchmark è sceso per la prima volta da metà giugno sotto la soglia del 3%.
Anche il segmento corporate ha registrato un buon recupero su tutti i comparti, consolidando i guadagni da inizio anno. Dati del mercato del lavoro e del manifatturiero Usa migliori del previsto hanno favorito prese di
profitto sul bund tedeschi e sui treasury Usa.
 
Azioni
A fronte delle persistenti incertezze relative alla Grecia, a sostenere i mercati azionari settimana scorsa l’ottimismo relativo alla ripresa Usa, il recupero degli indicatori macro in Europa e l’abbondante liquidità fornita dalle Banche
Centrali. Le borse europee hanno così registrato la miglior performance settimanale del 2012, con l’indice Stoxx Europe che si è portato sui massimi degli ultimi sei mesi registrando il miglior inizio d’anno dal 1998. Anche l’indice
S&P 500 ha chiuso la settimana poco al di sotto dei massimi del 2008. L’attività di M&A sul settore materie prime (v. Glencore e Xstrata) ha sostenuto il comparto.
 
Valute e Materie Prime
Euro in leggero indebolimento contro il dollaro settimana scorsa dopo le due precedenti di rialzo a causa delle difficoltà nel raggiungere un accordo sulla ristrutturazione del debito greco. La sterlina inglese si è indebolita su attese che la Bank of England approvi un nuovo round di acquisti di titoli di Stato già dal prossimo meeting. L’oro venerdì ha restituito parte dei rialzi delle sessioni precedenti in quanto i migliori dati dell’occupazione Usa di venerdì potrebbero allontanare il prossimo round di quantitative easing da parte della FED a sostegno della ripresa economica, nonostante la domanda delle banche centrali sia in aumento.
 
Outlook
L’ultimatum imposto dalla Troika alla Grecia sulla ristrutturazione del debito sembra dominare i mercati finanziari ad inizio settimana. La finalizzazione di un accordo entro breve è indispensabile per evitare un default del Paese. In
assenza di choc esterni di rilievo, che potrebbero compromettere la favorevole propensione al rischio, il recupero dei bond governativi periferici potrebbe proseguire grazie all’abbondante liquidità presente sul mercato e alla ricerca di rendimenti/collaterali in vista del secondo repo a 3 anni della Bce di fine febbraio. Settimana scarna di dati macro in eurozona: indice Sentix sulla fiducia degli investitori (febbraio), ordini di fabbrica, export ed import (dicembre) e CPI (gennaio) tedeschi, produzione industriale (dicembre) in Francia, Germania e Italia. Negli Usa, saranno pubblicati i seguenti dati: credito al consumo (dicembre), scorte all’ingrosso (dicembre), saldo della bilancia commerciale (dicembre), fiducia dei consumatori Università Michigan (febbraio preliminare). In Cina, attesa per i dati di inflazione ed il saldo della bilancia commerciale di gennaio, che potrebbero fornire indicazioni sulla futura politica delle autorità. Lato valute, il focus degli investitori sarà sulle riunioni di Bce (da molti vista come “interlocutoria”, cioè senza decisioni di rilievo), Bank of England (che dovrebbe ampliare il piano di acquisti di asset per almeno £50 mld con impatto negativo sulla sterlina) e Reserve Bank of Australia (previsto un taglio dei tassi a sostegno della ripresa).
 
Tratto dalla Weekly Newsletter di Cassa Lombarda
 
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