CASSA FORENSE: IL MURO DI GOMMA

CASSA FORENSE: IL MURO DI GOMMA
Avv. Paolo Rosa

Trento, 7 dicembre 2023. Di Paolo Rosa, avvocato.

Cassa Forense ha in corso la riforma della previdenza forense, a tutt’oggi in istruttoria.
È segretato il testo.
Il 30 agosto 2023 ho reiterato a Cassa Forense la richiesta del testo della riforma previdenziale inoltrato ai Ministeri Vigilanti e la richiesta di ulteriori chiarimenti pervenuta da questi ultimi.

Il tutto per studio e ricerca.
Cassa Forense non ha risposto.
Decorso il termine di rito per il formarsi del silenzio – rigetto, utilizzando il modulo predisposto, ho inoltrato istanza, motivata, alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Poiché il modulo non consente di eccedere nella motivazione ho unito un allegato spiegando:
“Per quanto riguarda l’accesso agli atti riporto questo link e quest'altro con la dottrina e giurisprudenza ivi indicati: Cassa Forense ha disciplinato l’accesso civico semplice e accesso civico generalizzato a dati e documenti come da delibera approvata dal CdA del 28.07.2022 rinvenibile sul sito di Cassa Forense. Gli atti richiesti, e cioè il testo articolato della riforma previdenziale deliberato dal Comitato dei Delegati di Cassa Forense e la nota dei Ministeri Vigilanti, non rientrano nel punto 3.4 che disciplina le esclusioni e limiti all’accesso.

Del resto l’iter di produzione della legge ordinaria è pubblico e così si ritiene debba essere anche per la produzione normativa secondaria. Cassa Forense in tutti i bandi di gara si autodefinisce organismo di diritto pubblico, come da allegato.

Si insiste, quindi, per l’accoglimento della domanda di accesso agli atti richiesti”.
Con nota del 28 novembre 2023 la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi ha rilevato l’inammissibilità del gravame perché non avrei fornito prova dell’interesse sotteso alla richiesta di accesso, né avrei evidenziato il nesso strumentale tra la documentazione richiesta e la propria posizione giuridica soggettiva, come previsto dall’art. 22, comma 1, lettera b) della legge 241/90 che così recita:
“b) per "interessati", tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso;”
Mi domando: che cosa avrei dovuto dimostrare?
Ho dichiarato che sono un iscritto a Cassa Forense; che sono pensionato; che ho interesse a conoscere l’articolato della riforma per studio e ricerca.
Non so che cos’altro avrei dovuto dimostrare!
Ma tant’è!
La trasparenza è l’unico antidoto ma, se funziona così, è una trasparenza solo cartacea che va ad infrangersi nel più classico dei muri di gomma.
La Ministra Calderone il 30 novembre 2023 ha dichiarato che occorre riaprire il cantiere della riforma delle professioni che sono in crisi sistemica.
Forse bisogna riaprire anche il cantiere dell’accesso agli atti.