EVERGRANDE NON E' FALLITA.

EVERGRANDE NON E' FALLITA.

Giannina Puddu, 19 agosto 2023.

Evergrande ha detto:  “Non è bancarotta, vogliamo ristrutturare il debito”

Spiegando alla platea della borsa di Hong Kong che aveva già sospeso la sua quotazione, ha aggiunto: 

Non è bancarotta, stiamo portando avanti la ristrutturazione del debito offshore come previsto.

La società ha presentato richiesta alla Corte degli Stati Uniti ai sensi del Capitolo 15 del Codice fallimentare degli Stati Uniti per il riconoscimento degli schemi di accordo nell’ambito della ristrutturazione del debito offshore per Hong Kong e le Isole Vergini britanniche.

Dopo lo scampato  default del 2021 di cui avevo già scritto al tempo (https://www.ifanews.it/confermata-la-mia-previsione-su-evergrande-paga-non-fallisce-non-diffonde-nuovi-crac-finanziari)  a

luglio 2023, Evergrande ha ammesso di aver perso 81 miliardi di dollari degli azionisti tra il 2021 e il 2022 e, a gennaio, aveva presentato un piano di ristrutturazione da circa 20 miliardi di dollari di debito offshore.

In verità, per l'universo cinese, 20 miliardi di dollari sono quasi bruscolini....

Obiettivo annunciato: “per ripristinare un sano ecosistema di capitale e affari, riparare la sua struttura del capitale e stabilizzare le sue operazioni commerciali.

Il governo cinese ha pompato troppo, evidentemente, il mercato immobiliare per spingere la sua economia, generando una bolla.

Già precipitate le azioni di Country Garden Holdings il 14 agosto con -17,4% alla borsa di Hong Kong.

Ma, nella storia della finanza, anche perdite così gravi non sempre conducono al fallimento delle quotate.

Evergrande è il gruppo immobiliare che somma il maggior debito al mondo e la negoziazione delle sue azioni è  sospesa da marzo 2022.

Ha chiesto ad un Tribunale di Manhattan di attivare la sua protezione per evitare il fallimento e questo è il senso del capitolo 15 del codice fallimentare degli Stati Uniti.

In questo modo, la società cinese ottiene la protezione dei suoi beni mentre cerca di sviluppare un accordo di ristrutturazione dei suoi debiti, pari a circa 2.437 miliardi di yuan (340 miliardi di dollari) a fine 2022, pari a circa il 2% del pil cinese!

Di questo debito totale, 31,7 miliardi di dollari sono offshore.

La negoziazione delle azioni Evergrande è stata sospesa da marzo 2022.

Ma, Evergrande ha anche una costola automotive che non si è mai fermata nonostante le difficoltà.

Evergrande New Energy Vehicle, è la divisione dedicata alla progettazione e alla vendita della prima auto del gruppo che  ha iniziato  la produzione di massa della sua Hengchi 5 nel settembre 2022.

Evergrande NEV aveva anche annunciato che nella prima metà del 2023 avrebbe messo in produzione un secondo modello elettrico e la costruzione di una terza vettura a zero emissioni tra la primavera e l’estate 2023.

Sta usando le quote del capitale di questa divisione per barattare il suo debito offshore.

Infatti, l'unità EV di Evergrande ha appena ricevuto un'infusione di denaro da Dubai.

La start-up NWTN con sede a Dubai, il 14 agosto si è  aggiudicata una quota del 28% dell'unità di veicoli elettrici di Evergrande in cambio di debito nei suoi confronti.

È un ottimo risultato per Evergrande, che ha offerto ai creditori anche lo scambio debito-capitale nel contesto della sua ristrutturazione.

Riferisce Reuters che è seguito l'annuncio, da parte del New Energy Vehicle Group di Evergrande, di un incontro con i creditori fissato per il 28 agosto, per concedere più tempo per considerare il piano.

Ovviamente, si sta diffondendo il timore per il rischio di crisi di liquidità che l'industria bancaria cinese potrebbe importare dal settore immobiliare che ha già vissuto l'azzeramento del 40% delle imprese.

Pare che  la  Zhongrong International Trust, partecipata da uno dei colossi cinesi della gestione patrimoniale, non abbia onorato richieste di liquidazione sui suoi prodotti fiduciari.

Sembra proprio che la forsennata competizione economica tra USA e Cina, gestita dai rispettivi leader attuali, stia portando l'uno e l'altra ad azzopparsi, stupidamente.

Il presidente americano Biden che, come noto, non fa il tifo per la Cina e pare godere delle sue attuali difficoltà,  ha definito la situazione di Evergrande “una bomba a orologeria”.

Le perdite dichiarate a luglio 2023 da Evergrande suscitano dubbi sulla fattibilità del piano di ristrutturazione del debito.

Anche se Pechino ha sostenuto il traballante settore immobiliare tagliando i tassi dei mutui, snellendo la burocrazia e offrendo più prestiti agli imprenditori.

Ma, le famiglie cinesi sono più propense a risparmiare che a spendere generando la debolezza della domanda interna che avrebbe dovuto compensare la riduzione delle esportazioni.

Per sapere quale sarà l'esito dell'operazione di ristrutturazione di Evergrande bisogna aspettare...

Potrebbe fallire definitivamente, sporcando la reputazione di Xi Jinping, o salvarsi, un'altra volta.