Fisco, ecco come potrebbe essere rivoluzionata l`attestazione ISEE

Importante notizia dal sostanzioso contenuto tecnico, ragion per cui cerchiamo di proporvela nella maniera più asettica possibile, facendo riferimento diretto a quanto riportato dalle agenzie nazionali, in particolare Asca.

Allo studio del Governo la revisione dell`ISEE, l`Indicatore della Situazione Economica Equivalente. L`attestato che consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilita`. In particolare, l`ISEE e` il rapporto tra l`indicatore della situazione economica (I.S.E.) e il parametro desunto dalla Scala di Equivalenza dove l`ISE rappresenta il valore assoluto dato dalla somma dei redditi e dal 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare.

In pratica, si tratta di uno strumento di calcolo che, tenendo conto di diversi fattori, rappresenta la situazione economica di un nucleo familiare: reddito, patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosita` e tipologia).

L`attestazione ISEE viene rilasciata da un Centro di assistenza fiscale al quale il richiedente deve presentare tutta la documentazione riferita al proprio nucleo familiare, come ad esempio la copia dell`ultima dichiarazione dei redditi, il contratto di affitto, l`estratto del conto corrente, l`eventuale situazione del patrimonio finanziario.

Il documento e` necessario per accedere, ad esempio, ad agevolazioni sulle tariffe di vari servizi. L`entita` dello sgravio viene graduata proprio sulla base dell`ISEE: le fasce determinate dagli indicatori corrispondono infatti a tariffe agevolate che contemplano una riduzione dell`importo del servizio che varia dal 30 all`85%.

La revisione stasera sul tavolo del Consiglio dei Ministri rientra in una piu` ampia strategia per stringere il cerchio intorno ai cosiddetti finti poveri. Il Governo si pronuncera` attraverso una ``deliberazione motivata`` che consentira` di superare il mancato accordo con la Conferenza delle Regioni dovuto al voto negativo della Lombardia, come richiesto dalla Corte Costituzionale.

Insieme al redditometro, il nuovo ``riccometro`` e` parte integrante della manovra sui conti pubblici ed e` finalizzato a rendere piu` stringente la spesa dello Stato.

Per la prima volta, dunque, le amministrazioni pubbliche potranno misurare in modo piu` attento il patrimonio dei propri residenti. Secondo le prime indiscrezioni la riforma prevedera` una stretta sui redditi immobiliari, prendendo a riferimento il valore delle case e dei terreni ai fini Imu, cioe` con la rendita rivalutata del 60%.

Sono previste, inoltre, norme anti-furbi per l`individuazione dei nuclei familiari: non importa se i coniugi hanno una diversa residenza anagrafica, saranno considerati nuclei distinti solo se c`e` una separazione giudiziale o l`omologazione di una separazione consensuale.

Mentre un figlio maggiorenne non convivente con la famiglia ma a suo carico ai fini Irpef fara` parte a pieno titolo del reddito familiare complessivo.

In tempi di crisi economica le frodi sulla spesa pubblica in Italia hanno subito un`ulteriore impennata: secondo un recente rapporto della Guardia di Finanza nei primi nove mesi del 2012 sono stati erogati ben 3 miliardi di euro a cittadini che non avevano i requisiti, quasi mezzo miliardo in piu` di quanto era stato percepito abusivamente nello stesso periodo del 2011.

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