Un`indagine rivela come le aziende, per mano dei direttori finanziari, stanno affrontando la crisi

Pubblichiamo i risultati di un`indagine condotta nel gennaio 2012 da Richmond Italia su un campione di 257 persone. Volontà e desiderio dell’indagine: da un lato focalizzare l’attenzione sugli effetti dei molteplici cambiamenti nel panorama politico, economico e finanziario che il nostro Paese è impegnato ad affrontare;

dall’altro comprendere, dando voce ai manager dei settori, come tali cambiamenti impatteranno direttamente sulle sfide che le aziende dovranno fronteggiare nei prossimi 12 mesi e soprattutto quali saranno le strategie vincenti che i manager italiani metteranno in atto per raggiungere gli obiettivi aziendali.
 
I dati raccolti rivelano che: 
 
- il 75% dei manager rispondenti ritiene che l’attuale crisi economica influenzerà
negativamente la salute delle aziende. 
Tali dati risultano tuttavia in netta contrapposizione allo stato d’animo dei manager, in particolar modo dei direttori
marketing, la cui posizione potrebbe sembrare quella più colpita nei momenti di crisi, che non avvertono alcuna minaccia aleggiare sulla propria posizione attuale in azienda.
- il 68% è convinto che il Paese riuscirà a riprendersi dalla crisi entro 3 anni.
- per quanto riguarda la manovra del Governo Monti, quest’ultima viene accolta positivamente da poco più della metà dei rispondenti.
 
La fiducia nel sistema economico europeo risulta essere il punto fermo di quasi tutti i rispondenti. La quasi totalità sostiene la concreta esigenza di rimanere all’interno della Comunità Europea. Ci piace ricordare l’articolo 2 della Versione Consolidata del Trattato che istituisce la Comunità Europea: “La Comunità ha il compito di promuovere nell`insieme della Comunità, mediante l`instaurazione di un mercato comune e di un`unione economica e monetaria e mediante l`attuazione delle politiche e delle azioni comuni di cui agli articoli 3 e 4, uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, una crescita sostenibile e non inflazionistica, un elevato grado di convergenza dei risultati economici, un elevato livello di protezione dell`ambiente e il miglioramento di quest`ultimo, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la coesione economica e sociale e la solidarietà tra Stati membri”.
 
I nostri manager, pur provenendo da formazioni professionali ed esperienze lavorative differenti, hanno pensieri comuni per quanto riguarda le possibili soluzioni della crisi.
Queste ultime possono essere così sintetizzate: 
- rendere l’Italia un Paese economicamente attraente, puntando sul genio e sulla creatività italiana. “A breve e medio termine puntare su creatività e made in Italy”
- combattere l’evasione fiscale attuando nuove riforme. “Lotta all`evasione” + “continuare con le riforme”
- infondere fiducia, ottimismo ed onestà e incentivare i consumi a favore della crescita e favorire l’occupazione, soprattutto giovanile. “Lasciando che l`energia giovanile si possa esprimere”
- accettare il cambiamento come un’opportunità. “E` necessario un cambio di mentalità”
- rendere le aziende più flessibili, più competitive, più meritocratiche e più innovative. “Innovazione e tutela del saper fare”
 
I Direttori Amministrativi e Finanziari dichiarano che, per poter affrontare gli effetti della crisi economica, è necessario attuare una politica di tagli e di investimenti su determinate aree di spesa in ambito finance
Per quanto riguarda i temi di confronto proposti dai CFO, questi vanno indagati nel dialogo con gli istituti bancari, che sono indicati come partner ideali per pensare ad un futuro migliore.
Inoltre i manager spostano l’attenzione dai problemi legati alla quotidianità del loro ruolo verso quello che sarà il futuro delle aziende italiane e le strategie adottate dai governi sia a livello europeo che italiano.
 
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