FRA PIERLUIGI E ROBERTO BURIONI HANNO SCRITTO A "IL RESTO DEL CARLINO"

FRA PIERLUIGI E ROBERTO BURIONI HANNO SCRITTO A "IL RESTO DEL CARLINO"
FRA PIERLUIGI da IL RESTO DEL CARLINO

Giannina Puddu, 6 ottobre 2023.

Qualche giorno fa, vi abbiamo raccontato del fuori programma occorso durante l'edizione 2023 del Premio Frontino nel quale è stato premiato quale "Personaggio Dell' Anno" Roberto Burioni.

https://www.ifanews.it/fra-pierluigi-censura-la-mancanza-di-umanita-dimostrata-da-roberto-burioni

Tanto è stato "fuori" il "fuori programma" che Roberto Burioni ha sentito il bisogno di mandare una lettera aperta a IL Resto del Carlino.

Nel chiudere la sua missiva, Burioni ha fatto una citazione di De Andrè: De André ha detto che “dà buoni consigli chi non può più dare cattivo esempio”. Fra Pierluigi si trova ancora – beato lui – nella seconda categoria>.

A tutti è data la libertà di citare un morto tranquillizzati dal sapere che egli non potrà intervenire per stabilire se la citazione sia stata fatta "a proposito" o "a sproposito".

Ricordando De Andrè e quanto è accaduto in Italia negli ultimi anni, anche sullo specifico punto ci siamo fatti la nostra idea e stiamo dalla parte di Fra Pierluigi.

E, a Genova, il 4 giugno 2017, alla manifestazione in piazza contro l'obbligo vaccinale per le iscrizioni scolastiche, era presente anche Luvi De Andrè, figlia di Fabrizio e di Dori Ghezzi, schierata pubblicamente contro il decreto Lorenzin.

Pubblichiamo, di seguito e per "par condicio", le lettere aperte di Burioni e Fra Pierluigi, in ordine cronologico, così che ogni lettore possa maturare la sua idea.

Da Burioni a iL Resto Del Carlino il 4 ottobre 2023:

"Nella parte di vita inaspettata che mi è toccata in sorte dopo i 50 anni ho incontrato ogni genere di personaggio: l’avvocato che diceva che l’autismo può venire dopo una botta in testa, la mamma informata che sosteneva l’inutilità delle vaccinazioni tanto i bambini gli anticorpi se li fanno giocando per terra, addirittura uno mi ha accusato di essere un extraterrestre proveniente da Alpha Draconis, e io da quel momento temo l’arrivo di cartelle esattoriali da quel lontano pianeta.

A questa singolare e ampia crestomazia di esseri umani mancava fino a ieri il frate no-vax: questa inaccettabile carenza è stata colmata domenica pomeriggio da Fra Pierluigi, che mentre il Sindaco e il Magnifico Rettore dell’Università di Urbino mi stavano consegnando il prestigioso Premio Frontino, invece di darci il benvenuto nel bellissimo convento che ci ospitava e di cui è priore ha cominciato a inveire urlando come un indemoniato contro di me.

Come il vostro cronista ha impeccabilmente riportato, Fra Pierluigi se l’è presa con gli scienziati e i medici perché “hanno provocato spaccature e sofferenze all’interno della comunità”. Mentre Fra Pierluigi berciava, non potevo non notare che il religioso non se la prendeva con il virus e con la malattia terribile che l’infezione ha provocato, ma con la comunità scientifica, ovvero con i medici che hanno messo a rischio (e talvolta sacrificato) la propria vita per curare i malati e con gli scienziati che hanno sviluppato un vaccino che ha salvato decine di milione di vite umane.

Il luogo austero nel quale si svolgeva la premiazione – la chiesa consacrata del convento di Monteforentino del quale il frate è priore – mi ha imposto di rimanere serio, ma io dovevo trattenere le risate che mi provocava l’immaginare Fra Pierluigi che durante un naufragio se la prende con i soccorritori che introducono una inaccettabile spaccatura tra chi sa nuotare e chi non sa nuotare, oppure con i pompieri che in caso di alluvione discriminano ingiustamente tra chi abita al piano terra – e può morire annegato – e chi invece sta al terzo piano ed è al sicuro tra le mura di casa.

Già questo è molto paradossale, ma la vetta del surrealismo è stato raggiunto quando Fra’ Pierluigi si è lamentato con grandissimo clamore della “maleducazione”. Avete capito bene: io ero ospite nel Convento di cui lui è priore, invitato dal Sindaco di Frontino per ritirare un premio, e lui – padrone di casa - invocava una maggiore correttezza gridando inarrestabilmente a squarciagola improperi nei confronti di un suo ospite per poi – terminato il suo rumoroso sfogo - andarsene sbattendo la porta.

Insomma, un poco come se io – appassionato di opera – invitassi a cena a casa mia un tenore in occasione del conferimento di un premio e lo accogliessi urlandogli in faccia che canta da fare schifo per poi andarmene lasciandolo solo con i commensali.

Esattamente questo ha fatto domenica pomeriggio Fra Pierluigi nel suo convento, mancando di rispetto non tanto a me (contro i novax sono ormai tenacemente vaccinato) ma a tutti gli altri suoi ospiti, molti ben più importanti del sottoscritto, nei quali ha provocato disagio e imbarazzo: alla faccia dell’educazione!

De André ha detto che “dà buoni consigli chi non può più dare cattivo esempio”. Fra Pierluigi si trova ancora – beato lui – nella seconda categoria>

Da Fra Pierluigi a iL Resto del Carlino il 5 ottobre 2023:

Caro Carlino,

Sono fra Pierluigi, responsabile del convento di Montefiorentino.

Mi sento in dovere di replicare al professor Burioni, scusandomi innanzitutto della mia scortesia di domenica, ma ritengo importante dover chiarire un paio di aspetti:

il primo è che non si può e non si deve definire il sottoscritto come un “no vax“, né in teoria né in realtà, in quanto ho fatto tutti i vaccini.

Ma non va usato neppure quale termine dispregiativo in voga per definire chi non ha aderito alla campagna vaccinale, a volte per motivi intimi e delicati.

Un appellativo che il professore mi ha affibbiato senza neppure conoscermi e soprattutto dopo che, nel mio intervento, lo avevo chiarito apertamente davanti all’assemblea.

Il secondo punto è che non mi permetterei mai di parlare di cose che non conosco, specie di scienza, ma di etica comportamentale mi permetto di parlare e infatti ho rimproverato al professore il fatto che lui spesso ha usato termini non belli ed educati verso chi la pensa diversamente, come quando disse "propongo una colletta per pagare ai no vax gli abbonamenti Netflix per quando il 5 agosto saranno agli arresti domiciliari, chiusi in casa come sorci".

Parole che hanno alimentato un clima di odio e sospetto nel contesto di una grande paura collettiva, seppur giustificata dalla pandemia.

E anche dire che il sottoscritto se la prende con i medici che hanno dato la vita non è realtà.

Ma a questo punto mi chiedo perché il professore ha tanta avversione, quasi paura di un frate che ha voluto solo, forse in modo non educatissimo di cui chiedo ancora scusa, dare voce a tante, davvero tante, persone che si sono sentite offese da lui e da altri scienziati che hanno brandito la scienza come una spada per castigare i nemici.

Ma perché nascondersi dietro la scienza per dire che chi lo rimprovera su questioni di umanità ed educazione è un "no vax" come forse si è voluto intender anche dall’articolo del giornale?

Mi aspettavo una risposta sui temi che avevo espresso.

E come me, molte persone normalmente vaccinate hanno biasimato certi toni estremisti.

Forse è un modo per non rispondere? Il professore cita il mio nome molte volte, ma io non farò altrettanto, perché non di fatti personali si tratta.

Forse portare la questione in termini personali è utile a sminuire, se non a sviare i termini della questione?

Perché la questione va affrontata in termini generali, di principi, di comportamento, di umanità, come avevo detto domenica, un tema che si preferisce evitare.

Ma quando il professore vorrà venire di nuovo a Montefiorentino sarà il benvenuto, perché noi accogliamo tutti senza giudicare, questo è il nostro compito. In ogni caso non risponderò più pubblicamente su questo argomento, soprattutto alle provocazioni.