Goldman Sachs: ex consigliere rischia 20 anni per insider trading

Rajan Gupta, affermato manager di origine indiana, un passato ai vertici di McKinsey e Procter & Gamble, dovrà difendersi da pesantissime accuse di insider trading riferite al periodo in cui era direttore e membro del cda di Goldman Sachs. Gupta, schiacciato da ben sei capi di imputazione, era finito ieri in prigione per alcune ore, uscendone dietro pagamento di una cauzione da 10 milioni di dollari in attesa del processo. Le indagini su Gupta erano partite cinque anni fa su iniziativa della Sec, la Consob americana; l’accusa era di avere passato informazioni riservate a un altro uomo d’affari indiano, Raj Rajaratnam, fondatore dell’ hedge fund Galleon e già condannato all’inizio di questo mese a 11 anni di reclusione in uno degli scandali di insider trading più gravi della storia degli USA. Secondo l’accusa Gupta nel 2008 avrebbe rivelato all’amico Rajaratnam informazioni sensibili relative ai risultati economici di Goldman Sachs e in particolare l’intenzione del finanziere Warren Buffet, tramite la società Berkshiere Hathaway, di investire 5 miliardi di dollari del suo patrimonio nella banca d’affari, andata in difficoltà dopo il fallimento di Lehman Brothers. Il procuratore dell’accusa Preet Bharara (anch’egli – ironia della sorte – indiano) sostiene che Gupta, da persona di totale fiducia per le maggiori istituzioni americane, ai cui vertici sedeva sempre insieme a manager e direttori ricevendo informazioni confidenziali da utilizzare nell’interesse degli azionisti, si sarebbe trasformato in una vera e propria spia a servizio di Raj Rajaratnam per sfruttare le informazioni riservate a fini speculativi personali. L’impianto accusatorio di Bharara si avvale della prova di numerose intercettazioni telefoniche, in una delle quali l’ex manager di Goldman Sachs rivela all’amico informazioni riservate sulla banca dopo averle ricevute da appena pochi secondi dalla banca stessa. Il legale di Gupta, Gary Naftalis, afferma che il suo assistito ‘’si è sempre comportato con onestà e rigore e non ha mai fatto compravendite di titoli’’. Al contrario, sembra che invece Gupta abbia investito proprio nei fondi Galleon dell’amico Raj. L’indagine su Gupta, manager da sempre tra i più stimati e rispettati, rappresenta un duro colpo per il mondo di Wall Street, già intento a fronteggiare le proteste degli Indignati e già ci si domanda se l’illecito, ancora comunque da provare, abbia visto Gupta come unico protagonista o se, in relazione alla caratura e alla centralità del personaggio in molteplici relazioni d’affari, vi siano anche altri attori coinvolti nella vicenda.

Goldman Sachs: ex consigliere rischia 20 anni per insider trading