I PRIMI SOLDATI AMERICANI MORTI AL CONFINE TRA SIRIA E GIORDANIA

Giannina Puddu, 30 gennaio 2024.

I primi soldati morti ammazzati al confine tra Giordania e Siria, stanno provocando l'ira dei cittadini americani che accusano Biden, indicato quale responsabile di queste morti e affermano che se, al so posto di comando ci fosse Trump, nessun soldato sarebbe morto o ferito e che ci si occuperebbe della soluzione delle difficoltà interne anzichè sperperare ingenti risorse pubbliche per essere in guerra ovunque.

A commento dei video che stanno girando nel web, qualcuno punta il dito contro L' AIPAC, la grande e potente lobby sionista che può contare su esponenti del Congresso sia in area repubblicana che democratica.

Un commento: L'AIPAC possiede il Congresso degli Stati Uniti. una volta capito questo, gli eventi che accadono ora in Medio Oriente hanno senso al 100%.

L'AIPAC esercita, sistematicamente,  la sua influenza e la sua pressione sul Congresso per fermare il commercio di armi verso i paesi arabi, per anestetizzare i vertici americani al cospetto della costante occupazione israeliana dei territori palestinesi, per negare la funzione di difesa dell'OLP, per sostenere e coprire la politica del partito Likud di Benjamin Netanyahu, al suo sesto mandato da primo ministro, dal dicembre 2022.

Con il suo ultimo insediamento, Netanyahu aveva dato vita al suo attuale governo, quello più "a destra", nella storia di Israele.

La coalizione che ha vinto le elezioni con Netanyahu comprende partiti di estrema destra e ultra-ortodossi, che hanno ottenuto ministeri molto importanti.

Tra i commenti dei cittadini americani:

- Dobbiamo riportare a casa i nostri soldati, sono illegalmente in Siria. Menzioniamo vicino alla Giordania, ma in realtà è la Siria. Portateli a casa. Perché siamo lì. Cercare di avere soldati in ogni paese è una follia. Stiamo cercando di occupare il mondo? Abbiamo bombardato la Siria, loro hanno risposto e noi ci siamo mostrati sorpresi. Cavolo.

- Gli stessi politici che votano per autorizzare gli interventi militari in paesi stranieri e che determinano il bilancio annuale del Pentagono traggono essi stessi profitto dall’industria della difesa. Come spesso accade con la corruzione americana, questa pratica è un esercizio bipartisan.

- Cosa stiamo facendo ancora in Siria??? Questa è pura follia

Dal Comando degli Stati Uniti la conferma ufficiale della morte di tre soldati e di decine di altri feriti in un attacco di droni che ha colpito una base americana presente al confine tra Giordania e Siria, nella regione di Rukban.

Si tratta delle prime vittime tra i soldati americani  dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas.

Joe Biden ha lanciato la sua accusa contro militanti sostenuti dall’Iran e ha minacciato reazioni.

L’Iran ha subito negato  qualsiasi suo coinvolgimento.

Nell'area di Rukban, un avamposto di non chiara ragione militare degli Stati Uniti, con la base, nota come Torre 22, collocata a soli 10 chilometri dal confine iracheno.

La popolazione della Giordania è molto critica verso la presenza di forze americane nel suo territorio e ha già manifestato, massicciamente,  in piazza contro la guerra di Israele contro Hamas.

E' semplice comprendere questa posizione dal momento che 3 milioni e mezzo di residenti in Giordania sono palestinesi.

Il re di Giordania,  Abdullah II, alleato chiave dell’America, sta rischiando il trono, avendo anche negato al suo popolo l'esistenza della Torre 22 come base americana presente sul suo territorio.

Dopo l'attacco sferrato dai droni, neppure, inspiegabilmente, intercettati e fermati, la conferma della presenza di Torre 22 sul suolo giordano è, invece, assoluta.

Per ciò che riguarda l'Iran, Nasser Kanaani (portavoce del Ministero degli Esteri) ha affermato che i “gruppi di resistenza” nella regione dell’Asia occidentale “non prendono ordini” da Teheran. Che l’Iran “non interferisce” nell'azione di questi gruppi su “come sostenere la nazione palestinese o difendere se stessi e il proprio Paese dall’aggressione e dall’occupazione”.

La Resistenza Islamica in Iraq,  ha rivendicato la responsabilità di “un certo numero di obiettivi lungo il confine tra Giordania e Siria, incluso il campo di Al-Rukban, che si trova in prossimità dell’avamposto militare americano Torre 22”. 

Mentre, il  portavoce iraniano ha detto che Teheran continua a mettere in guardia sul “pericolo di espandere la portata del conflitto nella regione” a causa dei continui attacchi israeliani a Gaza, e a causa del continuo “sostegno degli Stati Uniti al genocidio dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania”. "