Imprese, una su 10 è a rischio insolvenza nel 2013

A fine dicembre 2012 l`11,26% delle imprese italiane presentava un`alta rischiosita` di generare insoluti commerciali nei confronti dei propri fornitori nei 12 mesi successivi, mentre un altro 45,89% si caratterizzava per una rischiosita` media.

Solo nel 6,08% dei casi si osservava una rischiosita` bassa (nel 2008 invece era quasi al 10% la percentuale di imprese totalmente affidabili) e, per il restante 36,77% del totale, medio-bassa. E` quanto emerge dall`Osservatorio sulla rischiosita` commerciale realizzato da CRIBIS D&B, societa` del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che analizza il grado di affidabilita` delle imprese italiane e la loro capacita` di fronteggiare gli impegni presi nei confronti dei propri fornitori, con la conseguente probabilita` di generare insoluti commerciali nei 12 mesi successivi.

Dall`analisi comparata degli ultimi 5 anni emerge una netta tendenza al peggioramento della rischiosita` commerciale, con le imprese inserite nella fascia a massima rischiosita` che sono progressivamente aumentate, passando da una quota pari all`8,99% del 2008 all`11,26% dell`ultima rilevazione. Nel medesimo periodo di osservazione, la percentuale di imprese caratterizzate da una bassa rischiosita` e` diminuita, passando dal 9,53% del 2008 fino al 6,08% di fine 2012. A conferma del progressivo deterioramento della situazione, ugualmente tra il 2008 e il 2012 la percentuale di imprese con una rischiosita` media di generare insoluti commerciali e` cresciuta di 10,94 punti percentuali e ha raggiunto il 45,89% del totale mentre si e` progressivamente ridotta la quota di imprese con rischiosita` medio-bassa (-9,76 punti percentuali in 5 anni).

A fine 2012 le aree geografiche in cui si concentravano le imprese ad alta rischiosita` potenziale erano il sud e isole (con una quota del 15,04% del totale), seguite dal centro (12,88%), dal nord ovest (8,95%) e dal nord est (7,02%). Per quanto riguarda invece la bassa rischiosita`, la situazione si capovolge e le aree dove maggiormente si concentrano imprese potenzialmente piu` affidabili sono il nord est (8,61%) e il nord ovest (8,46%).

Entrando maggiormente nel dettaglio, Lazio, Calabria e Campania si confermano essere, anche a fine dicembre 2012, le regioni con la quota maggiore di imprese con alta rischiosita` (tutte oltre il 17%). La classifica delle regioni meno rischiose vede invece al primo posto assoluto il Trentino Alto Adige (con solamente il 5,47% di imprese ad alta rischiosita`), seguito a ruota dalla Valle D`Aosta (5,60%) e dal Veneto (6,77%).

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